CRONACA

Il “decalogo” del commissario Legnini consegnato al Governo

Ecco un ampio stralcio che il responsabile per l’Emergenza frana di Casamicciola ha consegnato al Parlamento nel corso dell’Audizione che si è svolta ieri pomeriggio presso la Commissione Ambiente della Camera

COMMISSARIO DELEGATO PER L’EMERGENZA SULL’ISOLA D’ISCHIA ON. AVV. GIOVANNI LEGNINI

Nelle prime ore della mattina del 26 novembre 2022, a seguito delle intense precipitazioni, pari a 126 mm in 6 ore, che hanno colpito l’isola di Ischia, i territori comunali posti sul versante settentrionale del Monte Epomeo nel comune di Casamicciola sono stati interessati da una serie di fenomeni franosi, in conseguenza dei quali si sono registrate 12 vittime, oltre a danni alle abitazioni, alle infrastrutture e alle attività produttive e ricettive. Sia a Casamicciola che in altri comuni dell’isola sono stati rilevati altri fenomeni, in zone ad alto rischio frane, che sono in via di analisi e mappatura. I punti di innesco della frana sono in quota sul monte Epomeo, ma lo scivolamento a valle ha interessato parte dell’area che era già stata gravemente colpita sia dall’evento alluvionale del 2009 che dal sisma del 2017. Si è verificata pertanto una concentrazione di eventi catastrofici negli ultimi 13 anni, con gravissime compromissioni del territorio e degli edifici, tali da configurare una situazione eccezionale senza precedenti. Con ordinanza n. 948 del 30/11/2022 il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma nel territorio dell’isola di Ischia veniva nominato Commissario delegato per l’emergenza conseguente alla frana del 26 novembre, entrando pertanto nelle funzioni il 1° dicembre u.s. Immediatamente dopo l’evento il Dipartimento di protezione civile ha avviato le prime operazioni di soccorso e ricerca delle vittime, impiegando personale dei Vigili del Fuoco, delle forze dell’ordine e dei corpi militari, della protezione civile regionale, e numerosi volontari, che hanno agito in condizioni di grande criticità e che anche in questi giorni proseguono nell’opera di assistenza alla popolazione. A seguito di allerta arancione emanata dalla protezione civile regionale, il 9 dicembre veniva emanata nuova ordinanza con la quale si ribadiva quanto disposto dall’ordinanza n.26, compreso l’allontanamento della popolazione dall’aera rossa e il trasferimento presso strutture alberghiere. Con tali primi provvedimenti è stata individuata una zona rossa e una zona gialla, ricomprendenti 640 edifici, una parte minima dei quali risulta già danneggiata in seguito al sisma del 2017. La stima effettuata dal Comune di Casamicciola relativa alle persone interessate dai provvedimenti di allontanamento è di circa 1000 persone, quantificata sulla base delle risultanze dei registri anagrafici, delle quali 358 risultano ospitate nelle strutture alberghiere dell’isola, anche in seguito all’accordo concluso tra il Commissario delegato e Federalberghi in data 2/12/2022. È stata disposta una seconda verifica, affidata ai Vigili del Fuoco e ai geologi, sostanzialmente conclusa, ma i cui dati sono in via di elaborazione. Alle persone allontanate dalle loro case nel comune di Casamicciola, vanno aggiunte 93 persone nel Comune di Ischia, attualmente rientrate nelle loro abitazioni, che vengono sfollate durante l’allerta meteo arancione secondo quanto previsto dall’ordinanza sindacale del 2 dicembre 2022; 60 persone allontanate dalle loro 3 abitazioni nel Comune di Forio, in base all’ordinanza del Sindaco del 30/11/2022, ed alloggiate in parte in strutture alberghiere e in parte in sistemazioni autonome; 9 persone sfollate nel comune di Lacco Ameno, cui si aggiungono 10 persone rientrate nelle abitazioni, che vengono allontanate solo in caso di allerta meteo.

LE INDAGINI PER L’ELIMINAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO

Sono in corso di definizione in questi giorni le prime valutazioni delle indagini avviate, in particolare del monitoraggio affidato al Centro di protezione civile dell’Università di Firenze, che dovrebbe rimettere una prima relazione nei prossimi giorni. Gli esiti di tali attività tecnico-scientifiche saranno di particolare rilevanza ai fini della predisposizione del piano di eliminazione del rischio residuo, che il soggetto attuatore nominato dal Capo dipartimento protezione civile dovrà proporre al Commissario delegato, che adotterà i conseguenti provvedimenti. Infatti, ai sensi dell’ordinanza n. 948 OCDPC, sopra citata, il Commissario delegato provvede al coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare il contesto emergenziale, avvalendosi dei soggetti attuatori e, per loro tramite, assicura la realizzazione: a. degli interventi necessari nella fase di prima emergenza volti a rimuovere le situazioni di rischio, ad assicurare l’indispensabile attività di soccorso, assistenza e ricovero delle popolazioni colpite dai predetti eventi calamitosi; b. delle attività da porre in essere, anche in termini di somma urgenza, inerenti alla messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi; c. degli interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose. Entro trenta giorni dalla pubblicazione della ordinanza n. 948, il Commissario delegato predispone un primo piano degli interventi urgenti, contenente la ricognizione delle misure e degli interventi, anche realizzati con procedure di somma urgenza, volti: a) al soccorso ed all’assistenza alla popolazione, oltre alla rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità; b) al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale, alluvionale delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi, nonché alla realizzazione delle misure volte a garantire la continuità amministrativa nel territorio interessato, anche mediante interventi di natura temporanea. Il Commissario delegato ha già adottato la prima ordinanza n. 1 del 3 dicembre 2022, contenente l’individuazione dei soggetti attuatori delle prime attività ricomprese nelle funzioni sopra indicate. Nei prossimi giorni provvederà ad emanare una nuova ordinanza contenente il primo piano degli interventi allo stato definibili, nonché integrazioni delle misure riguardanti la rimozione della massa di detriti e fango generata dalle frane. A tale riguardo con ordinanza n. 1 del 3/12/2022, il Commissario delegato ha individuato quale soggetto attuatore per la gestione dei rifiuti la società AMCA, in house del Comune di Casamicciola. La stessa società con nota n. 63 del 9 dicembre 2022 ha comunicato di non essere nelle condizioni di svolgere tutte le attività necessarie, individuando quelle che ritiene di poter assicurare. Conseguentemente, il Commissario delegato ha avviato un confronto, in via di conclusione, con la SMA (società in house della Regione Campania per risanamento ambientale e riassetto idrogeologico) allo scopo di affidare alla stessa la funzione di soggetto attuatore per le attività successive allo stoccaggio nei depositi temporanei dei materiali di frana. Più in particolare, per la gestione della notevole massa di detriti e fango generata dalle frane, si prevede di procedere secondo le seguenti fasi: stoccaggio presso siti provvisori, valutazione della possibilità di riutilizzo della matrice ambientalmente compatibile per il ripascimento degli arenili e per il deposito in fondali marini, senza arrecare danno all’ambiente e alla salute umana, nonché del riutilizzo del tufo di Ischia. Per quanto concerne i rifiuti di diversa natura, quali ingombranti, RAEE, metalli, andranno conferiti agli impianti autorizzati in terraferma.

Le quantità della materia detritica e fangosa, frammista a blocchi di dimensione importanti (anche dell’ordine del metro cubo), sono in corso di stima, nell’ambito delle attività affidate ai Centri di competenza. Da una valutazione molto sommaria risulta che nelle aree urbanizzate il materiale è dell’ordine di 30.000-40.000 mc mentre, al piede del pendio da cui si sono originati i distacchi, sono presenti quantitativi di molto superiori, che occupano aree quasi completamente non urbanizzate. I numerosi sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’ARPAC hanno messo in luce che si tratta di materiali afferenti alle terre e rocce da scavo.

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I SITI INDIVIDUATI PER LO STOCCAGGIO TEMPORANEO

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Ad oggi i siti individuati nell’immediatezza dell’evento, nei Comuni di Casamicciola e Forio, hanno raggiunto la saturazione in termini di capacità di stoccaggio, stimata complessivamente in circa 10.000 mc (di cui circa 8.000 nel primo e 2.000 rispettivamente nel secondo). Con l’ordinanza n.1 del 3 dicembre 2022 il Commissario delegato ha autorizzato i Sindaci ad individuare altri siti provvisori, con il supporto dell’ARPAC per la valutazione di idoneità. Ne sono stati identificati tre, di cui: 7 a) due, uno prospiciente all’altro, situati nel Comune di Forio, di differenti proprietari, rispettivamente di superficie pari a 4.000 mq e 1.000 mq circa; b) uno nel Comune di Casamicciola, di proprietà pubblica, denominato “Ex parcheggio ANAS”, di poco superiore ai 1.000 mq di superficie; su tale sito, l’ARPAC ha già rilevato la pronta utilizzabilità, fatti salvi i presidi sopra richiamati. Le ordinanze dei sindaci sono in via di emanazione. Il ciclo di gestione di tale complessa attività di rimozione, stoccaggio, selezione e caratterizzazione, conferimento in discarica o riutilizzo dei materiali è ad oggi così individuabile: 1) AMCA, in qualità di soggetto attuatore, si è impegnata: a) all’allestimento dei siti di stoccaggio provvisorio secondo le indicazioni contenute nei verbali dell’ARPAC; b) alla rimozione e al trasporto del materiale presente nelle aree urbanizzate verso i siti suddetti; c) alla rimozione, al trasporto e al conferimento presso impianti autorizzati del materiale situato presso il Pio Monte della Misericordia e l’area autobus di Forio. Il soggetto attuatore AMCA ha accertato la presenza di impianti autorizzati, situati sulla terraferma, disponibili ad accogliere il conferimento del rifiuto con codice EER 17.05.04. 2) Per quanto riguarda il riutilizzo del materiale, ai fini dell’ottenimento di materia prima seconda ovvero la caratterizzazione del materiale come non rifiuto, tenuto conto di quanto previsto dal T.U. Ambiente, le ipotesi da vagliare nel corso dei prossimi giorni saranno il riutilizzo finalizzato al ripascimento di arenili e/o alla realizzazione di colmate per la riconfigurazione e protezione delle linee di costa erose oppure il deposito sui fondali marini, preferibilmente in aree non protette.

LO SMOTTAMENTO DEL COSTONE SULLA SS270 TRA LE PRIORITA’

Tra gli interventi urgenti, vanno segnalate due situazioni di particolare criticità e urgenza che si sono manifestate immediatamente dopo l’evento, che destano preoccupazione e devono essere affrontate con misure urgenti di messa in sicurezza: 1) lo smottamento del costone lungo la SS270, all’altezza del km 26 + 100 (Casa Cantoniera), nel comune di Casamicciola, che ha comportato la limitazione del traffico veicolare istituendo un senso unico alternato che, in caso di allerta meteo gialla, comporta l’interdizione della circolazione veicolare e pedonale, permettendo il solo transito ai mezzi di soccorso, di emergenza e di polizia. Si tratta di un’arteria stradale gestita dalla Direzione Strade della Città Metropolitana di Napoli, che è stato individuato dal Commissario delegato quale soggetto attuatore per gli interventi sulla viabilità di competenza, e che pertanto dovrà provvedere agli interventi di messa in sicurezza più urgenti, nelle more di interventi definitivi di messa in sicurezza. 2) la frana nel comune di Barano, relativa ad un tratto di costone che sorreggeva la pubblica strada in via Fondolillo, che risulta smottato completamente a mare, ingombrando la spiaggia dei Maronti. Ai segni di ulteriori smottamenti in atto, si aggiunge il pericolo di crollo dei fabbricati esistenti sul costone, per i quali è stata emessa ordinanza di sgombero. I comuni manifestano la necessità di interventi urgenti di contenimento dei costoni prospicienti le strade provinciali; di verifiche relative al corretto funzionamento delle opere di contenimento esistenti e delle strutture di captazione delle acque (quali griglie, bocche di lupo, …) presenti sul territorio comunale, al fine di garantire l’adeguato smaltimento delle acque meteoriche; di attività necessarie a ripristinare la funzionalità idraulica degli alvei ricadenti nel territorio del comune, da svolgere anche in somma urgenza, fondamentali per scongiurare pericoli per la privata e pubblica incolumità. Era già in corso di avanzata definizione il complesso degli interventi sull’edilizia scolastica nell’ambito della ricostruzione post-sisma. E sarà in tale fase che l’enorme opera di messa in sicurezza idrogeologica del territorio dovrà necessariamente integrarsi con quella della ricostruzione post-sisma 2017Con riguardo allo stato delle attività della ricostruzione, si fa rinvio alla relazione sintetica allegata. Il decreto legge 3 dicembre 2022, n. 186, contiene disposizioni utili e condivisibili, conseguenti all’evento catastrofico del 26 novembre, tuttavia occorre, in sede di conversione, introdurre ulteriori norme e stanziare consistenti risorse per realizzare gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica del territorio nei termini sopra indicati nonché per avviare il risanamento idrogeologico a Casamicciola e su tutta l’isola.

IL COMMISSARIO E L’ELENCO DEI TEMI DA AFFRONTARE

I temi che, a parere del Commissario, dovranno essere affrontati in sede di conversione sono i seguenti: 1) misure di assistenza alla popolazione che consentano di sostenere la temporanea sistemazione in condizioni di sicurezza e senza eccessivi disagi, preferibilmente dunque in alloggi privati; oltre al contributo di autonoma sistemazione, è necessario prevedere un’esenzione fiscale temporanea per i proprietari degli alloggi che cedono gli immobili in locazione temporanea, rinunciando ai ricavi delle stagioni turistiche, sia per esigenze abitative che produttive; 2) norme riguardanti l’integrazione ed unificazione della ricostruzione post-sisma con gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, con particolare riferimento al territorio del comune di Casamicciola Terme, e alle parti del territorio colpite dal sisma dei Comuni di Forio e Lacco Ameno 3) strumenti normativi e risorse per il piano di assetto idrogeologico, con riguardo sia al territorio di Casamicciola che a quello degli altri comuni dell’isola; le disposizioni necessarie dovranno riguardare sia gli interventi di somma urgenza, di eliminazione del rischio residuo con particolare riferimento alle aree interessate dalla frana proveniente dal Monte Epomeo, che gli altri interventi urgenti e strutturali che saranno individuati all’esito degli studi di approfondimento su tutto il territorio dell’isola; 4) occorre incentivare la misura dell’acquisto di edifici alternativi esistenti, equivalenti a quelli danneggiati, in luogo della ricostruzione in sedimi e siti a rischio idrogeologico e sismico, prevedendo la delocalizzazione anche su scala sovracomunale. Tale misura assume il carattere dell’urgenza in quanto destinata ad influire in modo determinante sulla definizione del piano di ricostruzione e di contrasto al dissesto idrogeologico, sia per gli edifici inagibili che per quelli comunque ubicati in zona ad alto rischio idrogeologico. Inoltre, la misura, se introdotta già in sede di conversione del decreto-legge, consentirebbe di fornire le prime concrete risposte ai cittadini colpiti sia dal terremoto che dalla frana, dando agli stessi la possibilità di soddisfare entro tempi brevi sia le esigenze abitative che quelle produttive. Inoltre, la misura garantisce sia le esigenze di sicurezza, che quelle di ridurre il consumo di suolo 5) integrazione delle risorse per la ricostruzione, rispetto a quelle già previste nella Legge di bilancio, ma che sono insufficienti per far fronte al costo stimato della ricostruzione post-sisma in circa 1 miliardo di euro, ulteriormente aggravato dall’evento catastrofico del 26 novembre; 6) rafforzamento della struttura commissariale e dei comuni – occorre aumentare la dotazione di risorse professionali della struttura e dei Comuni allo scopo di far fronte ai nuovi impegni di ricostruzione e messa in sicurezza, resi molto più gravosi e complessi a seguiti dell’evento del 26 di novembre Il Commissario ritiene di dover condividere con il Ministro competente e con il Capo dipartimento della Protezione civile la definizione del merito di tali misure e dei relativi testi normativi.

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