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Il Decreto Ischia alla Camera, una giornata di passione

ISCHIA. La votazione non c’è stata, nella serata di ieri si è capito subito, dopo un dibattito interminabile iniziato al mattino, poi sospeso e ripreso nel pomeriggio alle 16, che al dunque non si sarebbe pervenuti. E non manca chi sull’isola sostiene che tutto sommato è anche un bene dal momento che l’aria che tirerebbe non è proprio delle migliori, al netto del clima da “dilettanti allo sbaraglio” di cui abbiamo ampiamente riportato nell’edizione di ieri del nostro giornale. Il cosiddetto decreto Genova ha visto i deputati di ogni schieramento politico prendere la parola e dire la propria, ed è chiaro che la tragedia del Ponte Morandi ha avuto un ruolo predominante in quello che è stato il dibattito parlamentare, fatto inevitabile visto che parliamo di una ferita ancora “fresca” e decisamente più recente rispetto al terremoto di Ischia e prima ancora di quello che ha investito il Centro Italia. Ma non è mancato ovviamente più di qualche focus relativo alla nostra isola, dove purtroppo l’argomento condono è emerso ancora una volta e sempre in una maniera, ci sia consentito, francamente discutibile.

IL PD INSISTE: LO STATO LEGITTIMA E PAGA L’ABUSIVO

Tanti sono stati i commenti, ci piace sottolineare nel pomeriggio quello dell’on. Luciano Pizzettii del Partito Democratico, il quale a un certo punto ha esclamato: “Si sta lavorando per rendere lecito l’illecito. A Ischia siamo in presenza – ha detto – di un condono tombale – legittimante dell’illegalità e addirittura premiale. Si condona l’abuso non di necessità, si consente di ricostruire e si danno i soldi. Insomma, lo stato legittima l’abusivismo e paga l’abusivo”. Poi rivolgendosi a Roberto Fico ha aggiunto: “Presidente, ritengo che su questo argomento c’è materia per una sua autorevole pronuncia che mi auguro abbia la medesima efficacia di quella avuta in parte sul decreto fiscale. Spero che questa pronuncia produca i propri effetti nella fase emendativa del testo consegnato dall’aula alla commissione…”.

SARRO: UNA CONFUSIONE INCREDIBILE, CHI HA SCRITTO NON CONOSCE LA SITUAZIONE

A difendere Ischia, ovviamente, il deputato Carlo Sarro, che a lungo si è battuto – come i più attenti lettori ricorderanno – perché il condono ter del 2003 fosse esteso anche alla Regione Campania. “Lo scorso mese di luglio – ha detto Sarro – abbiamo condotto una lunga battaglia perché all’interno del decreto non c’erano disposizioni che riguardavano l’isola d’Ischia, a differenza di quanto accaduto per il Centro Italia, dove il decreto dettava norme e parlava di ricostruzione. In quella occasione il governo assunse l’impegno che sarebbe stato dedicato un intervento specifico per l’isola, a queste dichiarazioni hanno fatto seguito le visite sull’isola dei maggiori esponenti del governo, a partire dal presidente del consiglio, il tutto accompagnato da annunci roboanti. Si è parlato di condono sì o no, le misure varate non apporteranno alcun contributo ma serviranno soltanto a peggiorare la situazione”. Sarro è poi tornato sulle polemiche degli ultimi giorni: “Chi ha scritto non ha conoscenza della situazione riguardo l’isola e le problematiche legate alla ricostruzione. Il decreto è censurabile sotto il profilo della omogeneità perché contiene tutto e il contrario di tutto. L’unica cosa che produrrà questo decreto sarà un gigantesco contenzioso, e tra l’altro non fornisce alcuna tutela di natura ambientale”. Il deputato forzista si è espresso poi anche a proposito del famigerato articolo 25 sul quale è stato lapidario: “E’ un esercizio di approssimazione, un autentico guazzabuglio. Abbiamo al primo comma il richiamo ai capi quarto e quinto della legge 47/85, sicché è il procedimento che fa capo a quella legge a dover essere applicato per quanto riguarda la definizione delle pratiche di condono. La commissione, suggestionata dalla finta polemica sul condono, ha peggiorato la situazione introducendo in maniera ripetitiva da un lato l’obbligo dell’acquisizione del parere di chi è tutelato al vincolo paesaggistico e dall’altro genera una situazione paradossale perché relativamente al terzo condono introduce una serie di limitazioni perché consente la realizzazione di una serie di interventi che la stessa disposizione in altre lettere preclude. Per non parlare poi dell’esclusione dai contributi per gli aumenti volumetrici eventualmente condonati”. Insomma, un gran casino, in attesa della votazione l’unica certezza è che al Senato si discuterà martedì 13 novembre.

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Gaetano Ferrandino

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