CRONACAPRIMO PIANO

Nel nome delle vittime della strada, un corteo per non dimenticare

Ieri mattina la manifestazione che ha visto protagonisti gli studenti del Liceo Ischia e dell’istituto Mattei: dalla litoranea, luogo dove ha perso la vita Manuel Calise, fino a Piazza Santa Restituta per un momento di dibattito e riflessioni. Le toccanti parole di Sonia Di Iorio, madre di Francesco Taliercio

“Uniamoci per la sicurezza”, missione compiuta. Ieri mattina la delegazione di studenti del Liceo Ischia e dell’istituto Mattei hanno effettuato il corteo che dalla Litoranea di Casamicciola – muovendo proprio dal punto in cui ha perso la vita il giovane Manuel Calise – ha mosso verso Lacco Ameno attraversando Corso Angelo Rizzoli e giungendo per un momento di dibattito e riflessione all’esterno del municipio di Lacco Ameno. L’obiettivo, in conclusione, doveva essere quello di incontrare il sindaco del Comune del Fungo, Giacomo Pascale, ma avrebbero trovato anche quello di Forio, Francesco Del Deo. Striscioni e cartelloni per ricordare non soltanto Manuel, ma le tante giovani vittime della strada. Un corteo che ha visto la presenza anche del Comitato “La strada del Buonsenso” e che ha marciato in silenzio religioso, come era giusto che fosse. Insomma, niente cori o cose del genere, c’è il minuto di raccoglimento seguito da un applauso composto, fiocchi verdi per ricordare Manuel e in tanti simbolicamente con il casco in testa. Già, il caso, una sorta di icona quando si parla di sicurezza.

IL DOLORE DEGLI STUDENTI: «ABBIAMO UNA FERITA NEL CUORE ANCORA APERTA»

Un primo momento di dibattito c’è stato al Capitello, dove i rappresentanti d’istituto dei plessi che hanno partecipato alla protesta e della consulta provinciale hanno spiegato le motivazioni dell’organizzazione del corteo, ricordando il ruolo importante della scuola che nonostante ciò ha sempre tenuto lontana la tematica dell’educazione stradale. «La scuola non deve essere un qualcosa di esclusivamente nozionistico, ma anche di pratico e civico. Vogliamo cambiare le cose e fare di più rispetto alle generazioni dei nostri genitori che forse, proprio per paura di mobilitarsi, ci hanno lasciato strade insicure e troppe vittime», ha detto Fabio Silvestri. Parole forti, poi gli studenti hanno ripreso a dirigersi in direzione di Piazza Santa Restituta dove il momento di confronto e riflessione ha evidentemente vissuto il suo apice con una serie di interventi. Il primo a prendere la parola è stato Marco Trofa: «Ci viene sempre detto che noi giovani siamo il cambiamento, ebbene guardando questa piazza gremita il cuore si riempie di gioia. Mi auguro non sia solo un momento, ma che questa causa sia portata avanti nella quotidianità. Abbiamo una ferita nel cuore ancora aperta, abbiamo perso un amico di sempre e per sempre. C’è una lista lunga di vittime della strada, siamo qui per rivolgere alle istituzioni il nostro appello affinché si assumano le responsabilità che il ruolo impone. I sindaci si facciano sentire con il Prefetto, vedere qui due primi cittadini è una soddisfazione».

«UN DOLORE DEL GENERE NON LO SI PUO’ AUGURARE A NESSUNO»

A seguire ha preso la parola il rappresentante dell’Istituto Telese, Domenico Balestrieri che telegraficamente ha detto: «Siamo qui una volta di più per ribadire che il nostro obiettivo è la sicurezza stradale». Stefano Mattera (Mattei) ha ringraziato i genitori di Francesco Taliercio e Manuel Calise per la loro presenza in piazza e poi ha rivolto un appello: «Siate responsabili, i nostri sforzi non varranno niente se non facciamo un esame di coscienza. E per farlo non serve avere un morto in casa o perdere un amico o un fratello. Un dolore come quello vissuto da congiunti o amici delle vittime della strada davvero non lo si può augurare a nessuno. Non ci fermeremo qui, continueremo a far sentire la voce della nostra protesta per essere da pungolo agli amministratori».

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IL VICEQUESTORE FERRARA: «TROPPI MORTI SULLE STRADE, QUALCOSA NON FUNZIONA»

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C’è stato poi anche l’intervento del dirigente del commissariato di polizia di Ischia, il vicequestore Maria Antonietta Ferrara: «Ringrazio soprattutto voi, ragazzi, che siete voi. Eraclito diceva “panta rei”, tutto scorre, ma non deve essere così: è importante fermarsi a pensare e riflettere. Oggi voglio parlarvi col cuore, quel cuore spezzato dal dolore. Abbracciamo scuola, famiglia e istituzioni, sono componenti che non dobbiamo sottovalutare. Già nel mio arrivo a Ischia nel 2020 mi resi conto di un’elevata incidenza di sinistri mortali in rapporto alla popolazione, è evidente che c’è qualcosa che non funziona. L’educazione stradale parte da noi stessi, dobbiamo essere responsabili. Le forze dell’ordine hanno incrementato il loro lavoro, sequestrando patenti ed elevando verbali, facendo controlli ovunque, ma evidentemente non basta. La mia promessa? Saremo più presenti nelle scuole, ma adesso che le norme stradali diventino norme di vangelo». A seguire il microfono è passato al sindaco di Forio, Francesco Del Deo: «Negli occhi di ciascuno di voi vedo il dolore. Con l’inizio del nuovo anno è nostra intenzione di installare autovelox, e chiederemo alla Città Metropolitana di poterlo fare anche a nostre spese con la loro autorizzazione. E’ innaturale che un genitore veda morire il proprio figlio, per rendere omaggio ai vostri giovani amici dovete essere i primi ad osservare le regole di sicurezza». E’ toccato poi a Giacomo Pascale che così si è espresso: «Intervengo da genitore e cittadino prima ancora che da sindaco. In questi giorni mi sono chiesto se sono stato un buon padre, una riflessione del genere credo sia ovvia. Un po’ tutti, partendo da me stesso, non siamo stati un buon esempio alla guida. Ecco, noi adulti dovremmo chiedere scusa per questo. La nostra è un’isola dove ci sono più macchine che cristiani, un progetto di mobilità sostenibile credo non sia più procrastinabile. Il nostro è un osservatorio privilegiato, voglio ricordare che è in vertiginoso aumento sull’isola il consumo di sostanze stupefacenti e di alcol ma forse di questi fenomeni si parla sempre troppo poco».

MAMMA SONIA: «IL 9 MAGGIO 2019 E’ INIZIATA LA MIA SECONDA ATTESA»

Il momento più toccante della mattinata, in ogni caso, è stato quello che ha visto protagonista i genitori del compianto Leonardo Taliercio. Il papà, Francesco, è stato lapidario: «Ho ascoltato tutti con estrema attenzione, adesso vi aspetto alla prova dei fatti». Poi ha preso la parola la mamma di Leonardo, Sonia Di Iorio che indicando una maglia con l’immagine del figlio ha esordito: «Questo è Francesco, e sottolineo… è Francesco. La morte fisica è una cosa, quella spirituale non avverrà mai. Ognuno di noi deve fare il suo, smettiamola di dare la colpa sempre a qualcun altro. Se davvero amate Manuel, l’unico modo che avete per dimostrarlo è non comportarvi come chi ha causato morti sulle strade. Non ho mai provato rabbia nei confronti di chi mi ha ammazzato Francesco, provo rabbia perché quella persona rappresenta il male che c’è in ognuno di noi. Non posso nutrire sentimenti di odio, rischierei di trasformare me stessa in quella forma di male. Il 9 maggio 2001 ci fu la mia prima attesa, feci la prima ecografia con la quale seppi di essere in attesa di Francesco. Quella maledetta sera del 9 maggio 2019 è iniziata la mia seconda attesa, che si concluderà quando morirò e potrò finalmente riabbracciare mio figlio».

Foto Franco Trani

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