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Halloween e una notte da paura

“La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”. La paura infatti è una delle emozioni basilari della nostra vita, ed ha permesso la sopravvivenza della nostra specie durante tutta la sua esistenza. Paura infatti può non solo essere sinonimo di paralisi dinanzi al pericolo, ma anche di azione, di ricerca di soluzioni. Talvolta però un individuo prova una pauramarcata, persistente, sproporzionata quando è in presenza o quando si aspetta di affrontare un oggetto o una situazione specifica, che appunto lo turba.

In questo caso si parla di fobia, ovvero di una sproporzione tra la reazione del soggetto ed il rischio, che non è realmente presente nell’oggetto o nella situazione esterna bensì semplicemente immaginato. La fobia è caratterizzata da una sorta di vissuto emozionale di pauraal cospetto di determinati oggetti o situazioni. L’oggetto della paura può essere o la previsione del danno o di una situazione, o può essere anche perdere il controllo, svenire, avere le vertigini come conseguenza della fobia per es. del sangue o delle altezze. Significativa, ogni qual volta ci si ritrova in queste situazioni che turbano, è l’ansia, che può variare in base alla vicinanza allo stimolo fobico , e/o al grado di limitazione della possibilità di allontanarsi dal suddetto, in questo caso soprattutto sono frequentemente riscontrati gli attacchi di panico. Oggi la scienza medica però fornisce valide tecniche terapeutiche per riconoscere le fobie, curarle e sconfiggerle, in modo da potersi riappropriare della propria vita e della propria serenità: il rilassamento muscolare progressivo, il respiro diaframmatico, la meditazione, il de-condizionamento, l’azione sulle idee sbagliate. Il primo passo è comunque il riconoscere il proprio disturbo, differenziandolo da una semplice reazione di paura. Ad esempio è normale e comune la paura prima di un esame, ma se questa paura è caratterizzata da ansia anticipatoria, dell’attesa e dal desiderio di evitare il “pericolo”, questo può spingermi a ritirarmi dall’università, rivelandosi perciò una fobia, una paura che non mi aiuta, ma mi paralizza.

A differenza dei bambini ,gli adulti hanno consapevolezza che le loro paure siano irragionevoli, ma questo non impedisce loro letteralmente di averne paura. C’è una notte però in cui bambini e adulti non hanno alcuna differenza, tutto è lecito e al suono di “dolcetto scherzetto”, risate, e urli finti da film dell’orrore, le paure più comuni, e ancestrali prendono vita. Quella notte è Halloween. C’è da chiedersi perché questa celebrazione abbia un fascino così proporzionale alla quantità di paura che incute, gli scenari orridi che ad Halloween vengono fuori sono molto intriganti infatti per noi. Zoombie, streghe, mummie e tutti gli orrori nascosti nel buio impegnano antichi meccanismi evolutivi e di sopravvivenza dell’uomo.

Sembra quasi che ci sia una sorta d’innamoramento verso l’emozione che provoca uno spavento e Halloween fornisce un’abbondanza di tutti questi sentimenti. Sappiamo che l’esistenza dei nostri antenati preistorici era precaria. La minaccia di predazione è stata reale e molto seria per milioni di anni. L’antropologa Lynn A. Isbell ha dimostrato, che mammiferi e rettili con le loro paure accumulate in almeno cento milioni di anni hanno plasmato e modificato il nostro comportamento. Ad esempio l’antica paura dei rettili spiega la prevalenza di fobie per i serpenti oggi. Allo stesso modo, la minaccia rappresentata da ragni velenosi in ambiente preistorico ha lasciato un’impronta nel DNA umano, un’impronta che si esprime come tendenza di acquisire facilmente la paura dei ragni o una vera e propria aracnofobia. Uno studio  afferma addirittura che i bambini già a cinque mesi di età prestano maggiore attenzione alle rappresentazioni di ragni piuttosto che ad altre che non raffigurano i ragni, questo perché gli animaletti citati sono intrinsecamente emozionanti, per la maggior parte delle persone, procurano  infatti paura, e questo spiega il motivo per cui sia ormai ben accetta la loro iconografia ad Halloween.

Halloween ha la funzione di coinvolgere l’attenzione e suscitare almeno un brivido. Comune è poi la paura dei clown, sebbene negli ambienti preistorici non ci fossero pagliacci mangia bambini, ma il loro aspetto e l’ignoto celato da un naso rosso, è causa e sintomo della paura antica dell’incertezza. Ad halloween l’uomo dà vita con le immagini a tutte le paure che ha sviluppato nel corso di migliaia di generazioni, è sicuramente una notte magica quindi in cui le nostre fobie, le nostre paure prendono vita, una notte in cui possiamo posare i nostri abiti da “adulti” e mescolarci ai bambini, che come noi non solo hanno desiderio di dolciumi e caramelle, ma sentono quel desiderio insito nel loro DNA di incontrare anche solo per una notte i fantasmi del loro passato o almeno di affrontare le loro stesse paure.

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“Liberamente” è curata da Ilaria Castagna, psicologa, laureata presso l’Università degli Studi de L’Aquila, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva Comportamentale di Caserta A.T. Beck.

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