CULTURA & SOCIETA'

Il fascino antico ai piedi del fedele Epomeo

Documenti storici di Bussolari, D’Argouth e sindaco Migliaccio

A continuazione delle pagine di Fede dell’11.12.2021 “Eomeo, la montagna sacra di uomini in cerca di Dio a San Nicola” e del 18.12.2021 “Radici greche della lessicografia attorno all’Epomeo” dello scrivente , si prosegue ancora con Fontana d’Ischia, villaggio ai piedi della chiesetta-eremo di San Nicola sulla vetta dell’Epomeo, che va ricordata e sottolineata come FEDELE alla Chiesa Cattolica durante lo Scisma d’Occidente (1378-1417) col proprio Vescovo grande mons. Bartolomeo BUSSOLARI di Pavia (1359-1389, cognome di famiglia dall’artigianato di “bussola, bussolari”). L’oltraggio di Anagni (Frosinone) contro il Papa Bonifacio VIII colpì non solo il Papa, ma tutta la Chiesa, per le pressioni del potente re di Francia Filippo il Bello facendo trasportare la sede del papato ad Avignone, nella Francia meridionale, ove sarebbe rimasta per 72 anni, periodo passato alla storia sotto il nome di cattività (latino “captivus”=prigioniero) avignonese.

I cardinali francesi non volevano rinunciare a un papa della loro nazionalità e, pertanto, si ebbero due papi, uno a Roma e l’altro ad Avignone; scisma infine ricomposto con la rinuncia al concilio di Costanza (Svizzera) anche dell’antipapa ischitano Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa, Ischia 1370 – Firenze 22.12.1419, uomo corrotto fino a essere violento e sanguinario: a proposito brillanti pubblicazioni avv. Giovanni Di Meglio; e di Marco Ferrandino-Luigi Barricelli). La gran ricchezza della famiglia fu ottenuta con “l’esercizio della pirateria e all’imposizione delle decime sui traffici marittimi”. Questa dolorosa lacerazione -come scrive il prestigioso storico don CAMILLO d’AMBRA nel suo volume “Ischia tra fede e cultura”- fu sentita profondamente anche sull’isola d’Ischia, ove era Vescovo il Bussolari nominato dal Papa legittimo Urbano VI (Bartolomeo Prignano, napoletano, 1378-1389). La regina Giovanna di Napoli appoggiò un gruppo di cardinali secessionisti che, riunitisi a Fondi nel territorio del Regno di Napoli elessero antipapa in quello stesso anno 1378 Roberto di Ginevra col nome di Clemente VII, che partì per Avignone e, nel contempo, nominando vescovo d’Ischia Paolo Strina, di influente famiglia, rimuovendo mons. Bussolari dall’episcopio sul Castello; ma egli impavido e fedele non lasciò l’isola a prova della legittimo Pontefice e si RIFUGIO’ A FONTANA e precisamente presso la Chiesa di S. Andrea che consacrò come sua cattedrale, ubicata nel borgo di Noia (a sue spese costruì appartamenti e altre opere e ospitò il suo germano, frate Iacopo, perseguitato dai Visconti di Milano, e qui morto in concetto di santità), per cui ancora oggi la Chiesa parrocchiale di Fontana è chiamata per antonomasia “la Sacra”: qui morì anche Mons. Bussolari nel 1389 dopo nove anni dal fratello e i resti mortali tumulati nella chiesa di san Domenico. L’eremita più famoso fu Giuseppe D’ARGOUTH, governatore del Castello, di cui abbiamo già pubblicato l’originale certificato di morte per podagra a 74 anni; ecco il testo del 17 agosto 1778:

“Hac die decima septima mensis Augusti anno Domini millesimo septuagesimo octavo discessit ex hac vita Frater Joseph D’Argouth, Eremita S. Nicolai Montis Forti, oriundus Flammis, Castellanus Civitatis Isclane, postea eremita super divi S. Nicolai ubi vita duxit per viginti septem annos, quorum decem annos cìrciter semper in cubili, propter morbum podagrosum, semper in uno sito sistens, placatus similitudine quasi Job, aetatis suae anno rum septuaginta quattuor cìrciter, munitus omnibus sacramentis ac adiutus in extremo suae vite a Rev. Cappellano D. Dominico De Melio expiravit, sepultus fuit in eremo S. Nicolai sub terra prope altare divi Joseph, Caietanus Mattera Parrocus”. Altro eremita attratto dal cenobio di S. Nicola è il filosofo Agostino NIFO di Sessa Aurunca (1469 – 18.01.1538) avversario di Pomponazzi, riportato nel pregevole libro di Benedetto Valentino “Storie di pirati, eretici e pestilenze”, che nella notte del 22/23 febbraio del 1537 fu colpito da un pauroso terremoto. Buonopane è una zona piuttosto dimenticata: qui, infatti, il 18 febbraio 1893, a 75 anni, morì l’ex Sindaco di Barano d’Ischia ANGELO MIGLIACCIO (foto certificato dello scrivente): ecco il testo “Avvocato, consigliere municipale, ex sindaco del comune di Barano, ricchissimo proprietario, ammogliato in seconde nozze con la signora Vincenza De Sinno dalla città di Vico Equense, oggi alle ore undici e mezzo morì di malattia di cuore. Fu confessato e assistito dal parroco che gli amministrò il SS. Viatico e l’Estrema Unzione. Fu tumulato nel civico cimitero il venti. Alfonso Maria Mattera parroco”. Gli è intitolata l’omònima strada Angelo Migliaccio verso Buonopane. Gli scrittori GG. Cervera e A. Di Lustro nel volume “Barano d’Ischia/storia” ricordano i suoi due mandati “Dal 1849 al 1869, Sindaco borbonico e savoiardo, Uomo retto, umano, coscenzioso ed imparziale, deciso a sostenere i diritti del Comune con numerose iniziative…I Baranesi gli devono gratitudine e possono vantare con orgoglio che Barano l’ebbe per Sindaco”. (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; docente Liceo; poeta; emerito ANC-Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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