CULTURA & SOCIETA'

Il film Diciottenni al Sole compie sessanta anni

Girato a Ischia nell'estate del 1962, disponibile su Amazon Prime

Il film Diciottenni al Sole compie sessanta anni Girato a Ischia nell’estate del 1962, disponibile su Amazon Prime di Teodosio Di Genio Una corsa all’ultimo secondo su un Molo Beverello assolato e affollato. Un vaporetto che parte, salutato da una donna delle pulizie dell’Hotel Ambassador amante del comandante (che di donne però ne ha una ad ogni porto). La meglio gioventù della media borghesia è salita a bordo, scarica delle ansie cittadine e pronta a godersi una estate indimenticabile. Inizia così la bella commedia di Camillo Mastrocinque, firmata dalla penna di Castellano e Pipolo e distribuita da Astoria, che agli inizi degli anni sessanta si guadagnò lo status di pellicola cult.

Tra hit indimenticabili di Jimmy Fontana, Edoardo Vianello e Gianni Morandi – c’è dietro la firma di Ennio Morricone – il caschetto biondo della diciassettenne Catherine Spaak faceva capolino nel mondo del cinema mainstream, incantando pubblico e critica. Sarebbe stata per lei anche l’estate de Il Sorpasso di Dino Risi e di La Voglia Matta di Luciano Salce, per un’annata che la avrebbe consacrata nell’olimpo delle nuove leve del grande schermo. Due le tematiche essenziali del film: la fantastica Ischia di quegli anni e la spensieratezza dei ragazzi che, tra un twist e l’altro, vengono messi alla prova da nuove esperienze e conoscenze. Tra le locations possiamo godere di un porto che conserva i tratti odierni ma che osserva un minimalismo e una semplicità strutturale tipiche dell’epoca: una via Iasolino colma di “risciò” trainati da cavalli adibiti al trasporto di turisti e bagagli, una vista dal terrazzo dell Hotel Cristallo Palace di Casamicciola dove la Spaak soggiorna (una scena degli interni è però appartenente alla hall dell’albergo La Reginella di Lacco Ameno, dove possiamo anche intravedere una vecchia locandina del Cinema Excelsior), e poi le riconoscibili zone nei pressi del Lido di Ischia, dal Ristorante da Michele a Mare, al Bagno Antonio, fino a una consistente quantità di scene girate nello spiazzale alberato del Ristorante Duilio.

Tra le terme del porto (che all’epoca avevano l’insegna che recitava “Terme Radiottive”) e della Località San Ciro (adesso Ischia Thermal Center), i ragazzi hanno modo di esplorare anche molte spiagge dell’isola: visibili gli scorci della Mandra, di Cava dell’Isola e di Citara, nonché di una selvaggia strada per i Maronti ancora in costruzione. Grande simpatia anche tra i personaggi: gli esilaranti fratelli Capogrosso che le provano tutte per ripagare un debito di gioco, l’ingenuo Lello che tenta goffamente di imparare il tedesco per fare breccia su una turista e la bella Franca oggetto di scommessa e di conquista che farà perdere la testa a un imbranato trio di amici (uno si fingerà un carcerato appena evaso dalla prigione di Terra Murata di Procida). Protagonisti, però, restano la debuttante attrice francese e Gianni Garko che si troveranno coinvolti in varie peripezie per una questione del tutto singolare: sono pressocchè omonimi (Nicole e Nicola Molino) e questo causerà non pochi grattacapi all’uomo che, arrivato ad Ischia con il solo chiodo fisso della pesca subacquea, tornerà invece sulla terraferma con l’amore. Tra frasi vicine al mondo d’oggi (“A Ischia non piove da tre mesi”) e qualcuna un po’ meno (“Con 10000 lire ci facciamo gli spaghetti, il polpo e vino Epomeo a volontà”), questi giovani e trasgressivi diciottenni al sole riescono a far sorridere anche il pubblico odierno, e in quest’estate che celebra il sessantesimo compleanno del film, il regalo è servito per gli abbonati alla piattaforma Amazon Prime: una visione della pellicola in qualità completamente ristrutturata.

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Aggiungo che alcune scene furono girate sul terrazzino della casetta del pittore Colucci, dove ora sorge la piscina dell’hotel Punta Molino. Casetta spesso citata dall’architetto Sandro Petti perché frequentata da personaggi famosi

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