ARCHIVIOARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Lo stato di salute dell’isola e del suo sottosuolo dopo il terremoto del 21 agosto 2017

DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA. E’ un documento di fondamentale importanza, una relazione assolutamente imprescindibile soprattutto dopo i fatti del 21 agosto 2017 che hanno causato distruzione e morte nelle zone alte di Casamicciola e Lacco Ameno. Ci riferiamo alla relazione scientifica relativa al primo semestre dell’anno solare in corso firmata dal direttore dell’INGV Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco, ed indirizzata al capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alla Regione Campania ed allo stesso presidente dell’istituto Carlo Doglioni oltre che al direttore della struttura Vulcani, Augusto Neri.

IN SEI MESI 15 EVENTI LOCALI E 9 TERREMOTI DI BASSA MAGNITUDO

Il primo punto della relazione riguarda il monitoraggio sismologico ed a riguardo si riporta che lo stesso viene svolto mediante l’uso di una rete permanente e di una rete sismica mobile installata dopo il terremoto del 21 agosto 2017. Tale rete consente di individuare e classificare transienti sismici (legati a terremoti o altri fenomeni naturali e artificiali). Per quanto riguarda lo stato della rete, la stessa conta quattro siti di installazione permanente sull’isola più uno nella vicina Procida e sei stazioni mobili, quattro delle quali trasmettono i segnali presso la sala di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano. Nel corso del primo semestre 2018, le stazioni della rete sismica installata a Ischia hanno registrato un totale di 15 eventi locali. La maggior parte dei segnali sismici registrati nell’area di Ischia e non classificabili come terremoti, recita il documento, “sono legati alle attività antropiche locali e identificati in generale come esplosioni di natura artificiale”. Per quanto riguarda invece l’attività sismica naturale si legge che “nel corso del primo semestre 2018 sono stati registrati nove terremoti di bassa magnitudo. E’ stato possibile determinare la localizzazione ipocentrale di quattro degli eventi registrati che risultano localizzati nelle aree di Casamicciola, Barano e Forio a profondità comprese tra 1.0 e 1.5 km circa. Non si evidenziano particolari andamenti nella frequenza di accadimento, negli ipocentri, nelle profondità ipocentrali, nella distribuzione temporale delle magnitudo e nel rilascio cumulativo di energia”.

LA TILTMETRIA E LA DEFORMAZIONE DEL SUOLO ISOLANO

Ads

Nella relazione dell’INGV c’è ampio spazio anche al cosiddetto monitoraggio tilt metrico, che rappresenta una delle tecniche più usate nel rilevamento della deformazione del suolo in aree vulcaniche, avvalendosi della registrazione in continuo della variazione d’inclinazione della superficie terrestre nei luoghi in cui sono installati i tiltmetri. E nello specifico, per quanto riguarda il nostro territorio, si leggono anche cose abbastanza interessanti: “La deformazione del suolo che interessa l’isola d’Ischia nel primo semestre 2018 mostra un pattern di inclinazione polarizzato in direzione N-NNE. Se confrontata con quella dei tre anni precedenti (i primi segnali sono stati acquisiti dal giugno 2015) si evince una netta rotazione oraria della direzione di tilting comune alle tre stazioni. La variazione tilmetrica maggiore interesse il settore nord est dell’isola, decresce in quello sud ovest e diventa minimo in quello sud est: ne consegue che negli ultimi sei mesi il rateo di deformazione aumenta maggiormente in ISC in modulo rispetto alle altre due stazioni.

Ads

I CONTROLLI FUMAROLICI, TEMPERATURE STABILI RISPETTO AL PASSATO

Ma la nostra isola è oggetto anche di monitoraggio termico, una sorveglianza vulcanologica tramite telecamere termiche mobili (TTM) e termocoppie rigide che cominciò in via sperimentale sia nel 2008. Nella relazione che si legge che tale monitoraggio “ha come principale obiettivo l’individuazione di eventuale variazioni nel tempo delle temperature al suolo e/o delle aree a maggiore temperatura e quindi eventuali modificazioni nella distribuzione areale del campo fumarolico. I rilievi sono eseguiti mensilmente essenzialmente di notte e comunque in condizioni di non irraggiamento solare, utilizzando una termo camera portatile”. Viene poi spiegato che i rilievi termici ad Ischia sono effettuati in otto punti stazione ubicati in diversi contesti strutturali. Dal marzo 2018 è stato aggiunto un ulteriore punto di misura in località Fondo d’Oglio di una fumarola precedentemente coperta da fitta vegetazione bruciata dopo incendio. Non solo, nel corso del primo semestre 2018 sono state effettuate misure periodiche mensili ad eccezione del mese di febbraio a causa di avverse condizioni climatiche. Nel mese di maggio inoltre le misure sono state effettuate solo in cinque siti (Arso, Citara, Mortito, Pizzone e San Lorenzo a seguito di un improvviso peggioramento meteo. Passando ai risultati si evidenzia che a Forio in località Donna Rachele non si evidenziano significative modificazioni nella distribuzione areale del campo fumarolico. Anche a Sant’Angelo i valori di temperatura massima misurati con termo camera e i valori di temperatura misurati con termocoppia rigida mostrano un andamento simile intorno ai 100 gradi centigradi e non si segnalano variazioni significative rispetto agli anni precedenti. Pure nel Cratere dell’Arso i valori di temperatura misurati sono in linea con le medie stagionali del periodo. Lo stesso dicasi per la zona a nord del Monte Epomeo (valori in linea con le misurazioni degli anni precedenti) e sempre da quelle parti in località Pizzone e ancora in località San Lorenzo nel settore nord occidentale dell’isola. A Citara non è possibile fare osservazioni sull’andamento delle temperature nel tempo dal momento che non ci sono misure pregresse.

GLI INTERVENTI STRAORDINARI DOPO IL SISMA DEL 2017

La relazione ricorda anche a seguito del terremoto del 21 agosto 2017, sono continuati alcuni degli interventi straordinari per lo studio degli effetti del sisma e il potenziamento del sistema di monitoraggio. Il gruppo SEG (Servizio Emergenza Geologica) ha continuato a raccogliere segnalazioni relative ad eventi sismici di bassa energia (Lacco Ameno, Casamicciola, Forio) ed ha effettuato un sopralluogo in area epicentrale per verificare l’evoluzione delle deformazioni in superficie o la formazione di nuove fratture con i rilievi che, si legge, “non hanno evidenziato modifiche del quadro de formativo cosismico”. A tutto giugno 2018 sono state installate e risultano operative sei stazioni sismiche digitali e ovviamente sono stati effettuati numerosi interventi per la manutenzione degli apparati e lo scarico dei dati per le stazioni in acquisizione locale.

LO STATO DEL VULCANO NEL SEMESTRE E LE VALUTAZIONI

Il quadro si sintesi dello stato del vulcano nel semestre con le annesse valutazioni è senza dubbio la parte più interessante della relazione. Sui legge che “nel corso del primo semestre 2018 sono stati registrati nove terremoti di bassa magnitudo. L’analisi delle deformazioni del suolo mostra una generale subsidenza dell’isola con valori più elevati nel settore meridionale. Nel primo semestre l’analisi dei dati tillmetrici mette in evidenza un pattern di inclinazione fortemente polarizzato in direzione nord-nord nord est. Le attività di monitoraggio termico con telecamera mobile e termocoppia, effettuate con continuità, restituiscono un quadro di sostanziale stabilità dei parametri misurati. Sono continuate le attività di studio e potenziamento del sistema di monitoraggio a seguito del terremoto del 21 agosto 2017. Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine. Per quanto riguarda la sequenza sismica iniziata il 21 agosto 2017, non è possibile fare valutazioni sull’evoluzione del fenomeno”.

 

 

 

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex