CULTURA & SOCIETA'

Il futuro arriva dal mare: Ischia tra cultura e impegno

Due giornate di convegni, arte e solidarietà per ripensare il Mediterraneo come spazio di incontro tra Europa e Africa

C’è un luogo dove la bellezza della natura si intreccia con la profondità dell’anima. Un luogo dove il mare – simbolo di vita, viaggio, incontro – diventa il protagonista di una narrazione collettiva che guarda all’Africa e all’Europa non come due mondi lontani, ma come rive dello stesso sogno. Quel luogo è Ischia. E le giornate dell’1 e 2 giugno 2025 promettono di far vibrare questa isola non solo per la luce del sole e il profumo del mare, ma per la forza delle parole, delle arti, dei gesti concreti di solidarietà. Organizzato dall’Associazione IntegrAzione APS, con il patrocinio e il sostegno del Rotary Club, l’evento dal titolo eloquente “Il mare, via dell’incontro e della sperimentazione: esperienze e strategie per un futuro possibile” nasce con una missione chiara e urgente: sensibilizzare, informare, unire. E soprattutto dare voce e volto a chi ogni giorno, spesso nel silenzio, lavora per costruire ponti laddove sembrano esserci solo barriere.

Il Convegno: Il Mare Come Spazio di Dialogo e Speranza

Si apre il sipario domenica 1 giugno nella suggestiva cornice del Museo Diocesano di Ischia, presso il Palazzo Vescovile. Un edificio che porta in sé secoli di storia e spiritualità accoglierà esperti, operatori umanitari, rappresentanti istituzionali, volontari. Due i momenti cardine del convegno: il primo dedicato al mare come via di connessione, come ponte tra le coste del Mediterraneo, tra Nord e Sud del mondo, tra Europa e Africa. Un mare che oggi più che mai deve tornare ad essere luogo d’incontro e non di separazione, spazio di accoglienza e non di paura. Il secondo momento sarà invece un viaggio nel concreto: le testimonianze dirette di chi opera ogni giorno in Africa, tra povertà, emergenze sanitarie, crisi educative, ma anche tra sorrisi, rinascite, conquiste silenziose. Qui si parlerà di progetti, di visioni, di azioni tangibili. Perché la solidarietà ha bisogno di essere raccontata, ma soprattutto realizzata. E l’Associazione IntegrAzione, con il supporto del Rotary Club, lo fa con passione e metodo.

Proprio in questo contesto di dialogo internazionale e di apertura al continente africano, risuona con forza il nome di Firmin Edouard Matoko, uno dei tre candidati ufficiali alla carica di Direttore Generale dell’UNESCO per il mandato 2025–2029. La sua candidatura, presentata dalla Repubblica del Congo e annunciata ufficialmente il 27 marzo 2025, rappresenta un segnale forte verso una governance globale più inclusiva. Matoko, già Vice Direttore Generale per l’Africa Prioritaria e le Relazioni Esterne presso l’UNESCO, incarna quell’approccio multilaterale e umanista che eventi come quello di Ischia intendono promuovere: un mondo dove la cultura, l’educazione e la cooperazione siano i veri strumenti del cambiamento.

Arte per l’Africa: Quando la Cultura Diventa Cura

Ads

La seconda giornata, lunedì 2 giugno, si trasforma in un vero e proprio abbraccio culturale. Nella cornice elegante del Relais Corte degli Aragonesi, andrà in scena la III edizione di “Arte x l’Africa”, una manifestazione che mescola linguaggi, emozioni, espressioni, generazioni. Protagonisti saranno gli studenti del Liceo Artistico e Musicale G. Buchner di Ischia e del Liceo Artistico Statale di Verona, insieme ad artisti affermati come Felice Meo, in un mosaico di suoni, colori e movimenti. Meo, artista visivo e performer di grande sensibilità umana, ha fatto dell’arte uno strumento di comunicazione profonda, capace di toccare corde spirituali e sociali insieme. I suoi lavori, ispirati alla vitalità e alla resilienza del continente africano, nascono da una visione poetica ma al tempo stesso concreta dell’umanità e dei suoi dolori, trasformando materiali riciclati in veri e propri racconti visivi. Le sue opere esposte saranno un omaggio alla forza, alla dignità e alla bellezza del popolo africano, e offriranno al pubblico non solo una dimensione estetica, ma una vera esperienza interiore. Meo, che da anni affianca il proprio percorso artistico a iniziative di solidarietà, crede nell’arte come atto politico e spirituale insieme: “L’arte non cambia il mondo, ma cambia chi guarda. E chi guarda può cambiare il mondo”, ama ripetere.

Ads

Accanto a lui, esporranno anche artisti di rilievo come Antonio Gargiulo, Dahiana Soledad, Daniela Valentino, Milo Marianiello, Paolo May e Tea Costa, ognuno con opere che interpretano in maniera personale il legame tra Africa, umanità e orizzonte comune. L’allestimento sarà curato dal Liceo Artistico G. Buchner di Ischia e dal Liceo Artistico Statale di Verona. Ci saranno anche poesie africane, musica dal vivo, danze tradizionali, opere audiovisive. Ma soprattutto ci sarà un messaggio potente e universale: l’arte può unire ciò che la politica divide, può guarire ciò che l’indifferenza ferisce. In un tempo in cui le parole “integrazione” e “solidarietà” sembrano talvolta svuotate di senso, questi ragazzi e artisti ci ricordano che l’incontro vero passa attraverso la cultura, che la bellezza è una forma di resistenza, e che la creatività può essere un ponte tra storie lontane.

Un Gesto che Conta: La Raccolta Fondi

Accanto alla riflessione e all’espressione, l’evento prevede anche un momento di azione concreta: una raccolta fondi destinata a sostenere i progetti dell’Associazione IntegrAzione in Africa, già in fase avanzata di ideazione. Un aiuto spontaneo, libero, ma profondamente significativo: ogni contributo rappresenta una mano tesa, un seme piantato nella terra dell’altruismo. Il ricavato sarà interamente devoluto per iniziative educative, sanitarie e sociali che mirano a costruire opportunità reali per le comunità africane più fragili.

Il Mare che Resta Dentro

Al termine di queste due giornate, non resteranno solo foto, discorsi, applausi. Resterà – e forse crescerà – una consapevolezza: non possiamo salvarci da soli. Siamo parte di un’umanità che deve imparare a guardarsi con occhi nuovi. E il mare, quel mare che spesso fa paura perché divide, può invece tornare ad essere un luogo che ci ricorda chi siamo: viaggiatori, cercatori, esseri umani in cammino. L’Associazione IntegrAzione APS ci offre un’occasione preziosa per cambiare lo sguardo, per farci domande vere, per agire in nome di qualcosa di più grande del nostro individualismo. Perché ogni futuro possibile inizia da un incontro. E ogni incontro ha bisogno di un ponte. Anche quando si chiama Mare.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Copy and paste this code into your web page.