Il Giubileo ci chiama ad essere “Pellegrini di speranza”
di Pasquale Baldino e i suoi Tralci
“Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nello stesso tempo, questo Anno Santo orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Siamo così dinanzi a un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza(cfr 1Ts 1,3)”- Papa Francesco (“Spes non confundit”. Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025,6).
Il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha dato ufficialmente avvio all’Anno Santo, un periodo speciale dedicato alla fede, alla riconciliazione e alla speranza, che si concluderà il 6 gennaio 2026 con la chiusura della Porta Santa. Con l’inizio del Giubileo del 2025, anche detto Giubileo della Speranza, il venticinquesimo giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, il Vescovo di Ischia, mons. Carlo Villano ha diffuso un breve messaggio alle comunità delle due diocesi: “E’ un tempo particolare quello che stiamo vivendo e che ci apprestiamo a vivere con le nostre chiese di Ischia e di Pozzuoli con tutta la chiesa universale. Il Giubileo ci chiama ad essere, su invito di Papa Francesco, “Pellegrini di speranza”. Essere “Pellegrini di speranza” significa essere in cammino con tutto il popolo di Dio, con tutte le persone che incontriamo ogni giorno e significa vivere con attenzione e con premura il nostro territorio e le nostre realtà”. Il tempo del Giubileo – continua Villano – è un tempo che il Signore dona alla chiesa perché possa riscoprirsi nella fedeltà alla sua parola, possa riscoprirsi nella fedeltà alla sua volontà, possa riscoprirsi proprio come questo popolo che si mette in cammino per andare verso il Regno calcando il territorio che vive queste nostre chiese sono in cammino verso il regno con tutto il popolo di Dio e questo per noi credo che significa per davvero questo prestare attenzione gli uni agli altri perché, se siamo “Pellegrini di speranza”, vuol dire che siamo Pellegrini “insieme”, in comunione tra di noi tenendoci per mano. Siamo Pellegrini se prestiamo attenzione alla vita dell’altro e di chi ci sta a fianco. Come ho tenuto a sottolineare nella lettera pastorale che ho scritto per le chiese di Pozzuoli e di Ischia essere “Pellegrini di speranza” significa anche che noi siamo chiamati a generarla questa speranza. E generare questa speranza è un vivere concretamente il bene e la dimensione dell’amore che ci rende sempre più figli di Dio e fratelli fra di noi”. “Con queste parole che auguro a ciascuno di voi un buon cammino, buon pellegrinaggio nel tempo del Giubileo. Buon pellegrinaggio in questo tempo che la chiesa Dona ai suoi figli perché possano riscoprirsi tali ma soprattutto perché possano riscoprirsi bisognosi della Misericordia e dell’amore del padre – conclude Mons. Villano – e se ci riscopriamo come persone, come figli Amati dal padre, allora tra fratelli vivremo la dimensione della l’amore e vivremo questo bene che è sempre generativo”.
Anche i pastori di Betlemme sono un esempio per noi: ricevuto l’annuncio angelico, non rimangono inerti, ma si mettono in cammino, partono in cerca del Bambino, il Salvatore “adagiato in una mangiatoia”. Sono “pellegrini di speranza”! E noi ci siamo messi in cammino per incontrare Dio, per iniziare l’Anno Santo? Ci viene anche rivelato che un mondo nuovo si è aperto: non più “schiavi” delle logiche del mondo che passa, siamo ormai “figli”liberi! L’anno nuovo, l’anno giubilare ci viene dato per crescere in questa vita nuova, animati dalla speranza che non delude! Davvero, il Signore ha fatto “risplendere il suo volto” e ci dona “grazia” e “pace”! Questo il dono che ci viene attraverso “la Donna”, Maria, la Madre che riconosciamo ed onoriamo come “Madre di Dio”. Condividiamo la gioia di Dio che da sempre ha desiderato la santità e la bellezza di Maria! Con lei rinasce sempre la speranza! Sapendo che il suo Cuore Immacolato trionferà, possiamo impegnarci con fiducia per essere “artigiani della Pace”, di cui noi tutti siamo responsabili. A lei affidiamo l’anno giubilare perché sia pervaso da una nuova speranza!