Il “graffio” di Giosi: «Enzo? Non lo biasimo, ma oggi governa con chi ci ha fatto la guerra»
Lunga e inedita intervista all’europarlamentare ischitano del Pd che spazia su tutti i fronti: da Bruxelles passando alle regionali, ma è chiaro che non sfuggono le sue punzecchiature sui fatti di casa nostra

l bilancio del 2019 non può che essere positivo, considerando la tua rielezione al Parlamento Europeo ottenuta con uno straordinario risultato. Ma cos’altro c’è da conservare gelosamente nell’archivio dei ricordi di questo anno solare che sta per andare in archivio?
«Il calore delle persone, l’affetto con cui mi accolgono quando mi sposto sui territori, mi fa capire che l’impegno e la dedizione trovano sempre riscontro. Abbiamo lavorato molto nei quasi 2 anni al Parlamento Europeo ed i risultati iniziano ad arrivare».
Fine anno è anche sempre un momento di riflessione. Cosa chiedi al nuovo anno, sia per quanto riguarda la tua attività politica che sotto l’aspetto squisitamente umano e personale?
«Maurizio De Luise ha una sua personalità ed indipendenza e ha preso la sua decisione. A me dispiace perché quella al Governo del Comune di Ischia è stata la mia maggioranza ed alle elezioni del 2017 ho lottato con le unghie e con i denti per dare continuità amministrativa. Poi ognuno ha fatto le sue scelte…»
«Sul piano politico di poter continuare a lavorare con serenità, con la consapevolezza che da Bruxelles possono arrivare soluzioni a molti dei problemi che viviamo come comunità. Sul piano personale di continuare ad essere circondato dall’affetto della mia famiglia e dei miei figli, di vederli sereni, felici».
Ormai il nuovo governo, di cui è parte integrante anche il Pd, è al timone del paese da un bel po’. Che giudizio gli daresti?
«Quattro mesi sono un arco temporale breve per un Governo, eppure ci sono segnali incoraggianti, da non sottovalutare. Sarebbe stato difficile fare meglio, anche alla luce della pesante eredità del precedente governo, tra conti disastrati e spaccature. La manovra finanziaria ha ridato la giusta prospettiva al sistema paese. La crescita sostenibile deve coniugare azioni di riduzione dell’esposizione debitoria ad una significativa azione per il rilancio dell’economia. Gli incentivi alle imprese ed il taglio del cuneo fiscale sono un inizio positivo, ma la strada è ancora lunga e mi aspetto uno scatto in avanti nella risoluzione dei problemi del Mezzogiorno. Inoltre avendo vissuto in Europa sia il governo gialloverde che quello giallorosso vi assicuro che la differenza è sensibile nella percezione che ne hanno le istituzioni europee o i mercati. Un caso emblematico è lo spread: averlo basso significa risparmiare miliardi di euro dei cittadini».
Sull’isola c’è un tema decisamente caldo, che è quello della ricostruzione post sisma. In molti contestano i provvedimenti governativi eppure sia lei che il suo partito continuate a sostenere di aver mosso tutti i passi e le iniziative per favorire una vera ricostruzione. Posso chiederle di spiegare nel dettaglio i motivi della sua convinzione?
«Enzo Ferrandino? Non gli contesto nulla se non il non aver saputo valorizzare l’enorme potenziale che aveva a disposizione dopo le elezioni. Il risultato è che oggi si trova a governare con chi di fatto gli e ci ha fatto la guerra ed è stato più volte sonoramente bocciato dall’elettorato»
«Con i due emendamenti del Partito Democratico è stata prevista una normativa puntuale per la redazione e l’approvazione del Piano di ricostruzione, oltre al ristoro alle aziende colpite dal sisma. Significa ricostruzione più celere, fondi, sburocratizzazione, sostegno alla ripresa economica e sociale. Risultati importanti, significativi. Dopo 2 anni di immobilismo, dovuto al vergognoso articolo 25 del Decreto Genoa, che di fatto non solo non ha consentito di muovere una maceria, ma ha esposto Ischia ad una campagna diffamatoria per l’isola, abbiamo portato a casa quello che serviva per avviare la ricostruzione. Non dimentichiamo che chi aveva voluto l’articolo 25 aveva creato il precedente di non finanziare la ricostruzione dei fabbricatile oggetto di condono, ancorché legittimati. Trovo paradossale che oggi proprio chi ha fatto guai si lamenti di una iniziativa che invece mette una toppa a quegli errori».
Se proprio dovesse trovare un neo all’anno che si sta per chiudere, sarebbe rappresentato dal risultato elettorale di Casamicciola? O a suo avviso non si poteva chiedere di più a quella competizione?
«A Casamicciola abbiamo provato a dare una scossa, con una proposta politica che fosse inclusiva, non divisiva. Hanno prevalso altre logiche ed il risultato è quello che conosciamo. Purtroppo l’attuale amministrazione non mi sembra in grado di risolvere i gravosi problemi del paese».
Passiamo ad Ischia, dove è ufficialmente risbocciato il feeling con Gianluca Trani.
«Di Gianluca ho sempre avuto stima, anche se per un periodo le nostre strade si sono divise. Credo rappresenti una risorsa sia per il Comune di Ischia che per il Partito Democratico».
La scissione in consiglio comunale e le dure parole di Maurizio De Luise, consigliere inevitabilmente vicino alla tua persona e alle tue posizioni, rappresentano la definitiva rottura con l’attuale sindaco Enzo Ferrandino. Questo appare un dato di fatto inevitabile, o no?
«Maurizio De Luise ha una sua spiccata personalità ed indipendenza, dopo quasi tre anni, lo hanno portato a questa decisione. A me personalmente dispiace perché in fondo quella al Governo del Comune di Ischia è stata la mia maggioranza ed alle elezioni del 2017 ho lottato con le unghie e con i denti per dare continuità amministrativa. Poi ognuno ha fatto le sue scelte, quello che è successo è una conseguenza di quelle decisioni».
«Con i due emendamenti del Partito Democratico è stata prevista una normativa puntuale per la redazione e l’approvazione del Piano di ricostruzione, oltre al ristoro alle aziende colpite dal sisma. Significa ricostruzione più celere, fondi, sburocratizzazione, sostegno alla ripresa economica e sociale. Risultati importanti, significativi»
Quali atteggiamenti dell’attuale primo cittadino sono secondo te contestabili o addebitabili in maniera inequivocabile allo stesso?
«La politica non è fatta di atteggiamenti, ma di decisioni. Al Sindaco spetta la responsabilità di decidere come formare la sua amministrazione e come portarla avanti. Tutto quanto fatto rientra nelle sue prerogative. Non gli contesto o addebito nulla se non il non aver saputo valorizzare, a mio modesto parere, l’enorme potenziale umano e professionale che aveva a disposizione dopo le elezioni. Il risultato è che oggi si trova a governare con chi di fatto gli ha fatto e ci ha fatto la guerra ed è stato più volte sonoramente bocciato dall’elettorato del Comune di Ischia, mettendo da parte chi invece, sempre con lealtà, ha collaborato e fatto parte per oltre 10 anni della compagine amministrativa. Non mi sembra giusto né dal punto di vista morale, né da quello democratico. In ogni caso da due anni il mio ruolo è diverso, mi limito solo a collaborare con gli amici che me lo chiedono»
In che cosa da parlamentare europeo puoi dare una mano a un territorio come quello isolano che sembra sempre più “martoriato”?
«L’analisi è lunga, ma provo a semplificare. Innanzitutto c’è un canale diretto con le istituzioni europee, che significa avere per tempo informazioni utili per avviare la progettazione necessaria ad intercettare i finanziamenti. Poi ci sono le relazioni, anche quelle fondamentali. Bruxelles è un luogo dove convergono tutte le imprese mondiali. Lo scorso marzo a Ischia abbiamo portato Microsoft, altre verranno negli anni a venire. Sono opportunità di confronto e crescita. Infine c’è il lavoro nelle Commissioni, le mie sono Pesca, Trasporti e Agricoltura, che per l’isola sono settori chiave. Certo, è difficile pensare ad un lavoro specifico per Ischia, ma alcune volte basta l’emendamento giusto per favorire azioni che possono invertire la tendenza».
Si avvicinano le elezioni regionali, è presto per fare previsioni?
«La partita sarà tirata, difficile. De Luca ha governato bene in questi 5 anni ma le Regionali vengono condizionate anche dal vento dominante. Chi governa parte sempre con un leggero vantaggio, ma è ancora molto presto per fare previsioni».
Il tuo augurio di buon anno nuovo ai cittadini isolani e ai nostri lettori…
«Di essere felici, di trovare la motivazione per continuare ad inseguire i propri obiettivi, di avere ancora voglia di sognare».