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Il grande affare del porto di Forio… ma non per i foriani

di Domenico Savio*

 

La costruzione del porto di Forio, a partire dall’inizio degli anni ’60 e naturalmente per quanto è stato realizzato, è costata ai Foriani somme spaventose, di cui, probabilmente, continuano a pagarne le rate dei mutui assunti. Una spesa enorme spesso per lavori sbagliati, inopportuni e improvvisati a ridosso di elezioni amministrative. La conseguenza è che oggi il porto è mal difeso all’esterno, ci troviamo un interporto, al posto dell’avamporto, inconcepibile che ha consistentemente ridotto lo specchio d’acqua all’interno del porto, la punta del molo di sopraflutto franata ed esposta alla violenza delle onde, la banchina sotto la strada inutilizzabile per i natanti, i fondali bassi e carenza di certificazione amministrativa. Questa è la triste realtà, oggetto pure di continui ricorsi e contestazioni, che circa 60 anni di malgoverno democristiano, di cosiddetta salute pubblica e di liste civiche borghesi, clericali e capitalistici ci hanno lasciato.

Sino ad oggi, per la scellerata politica amministrativa insediatasi a palazzo San Francesco e fatta di vergognoso clientelismo politico ed elettorale, il porto, nonostante i soldi spesi, non ha prodotto nulla per lo sviluppo sociale e civile del paese, ne hanno tratto vantaggio solo piccole realtà sociali collegate alla gestione amministrativa che si è avuta nel tempo. Da cinque anni la concessione comunale del porto è stata affidata in sub concessione alla società mista Marina del Raggio Verde s.r.l., 51% pubblica e 49% privata, ma la gestione delle attività portuali è stata affidata alla Marina di Forio s.r.l., socio di minoranza e privato della società. Nei trascorsi cinque anni il Comune non ha neppure incassato per intero il costo annuale della concessione da pagare alla regione rimettendoci altri soldi del popolo di Forio.

In questa realtà fallimentare della Marina del Raggio Verde – il cui bilancio nel 2012 ha chiuso con una perdita di €110.05, nel 2013 di €126.077 e non sappiamo quale sarà il risultato contabile del 2014 e 2015 – nel 2013 il sindaco Francesco Regine, prima della scadenza del suo mandato elettorale, si premurò di chiedere alla regione Campania la proroga della sub concessione alla Marina del Raggio Verde sino al 31 dicembre 2020, data di scadenza anche della concessione regionale al Comune. Intanto la sub concessione alla Marina del Raggio Verde è in scadenza al 31 dicembre 2015. Nei mesi scorsi la Regione si sarebbe detta contraria al semplice rinnovo della sub concessione alla società mista sostenendo che occorrerebbe una nuova gara e che al momento la concessione può essere gestita direttamente dal Comune, con la possibilità di appaltarne singole e limitate attività. Negli ultimi giorni pare che la Regione sarebbe disposta a consentire una proroga limitata della sub concessione alla Marina del Raggio Verde, in attesa dell’espletamento di una nuova gara, che potrebbe essere vinta nuovamente dall’attuale gestione protraendo, in tal caso e probabilmente, sino al 2020 la penosa situazione di perdita economica del Comune nella gestione della concessione regionale del porto. Comunque, il tempo sarà galantuomo e dimostrerà pubblicamente tale possibilità e la nostra giusta contrarietà a una simile soluzione.

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Alla luce di questa evidente situazione e ponendoci a difesa degli interessi esclusivi del popolo di Forio chiediamo all’amministrazione comunale una gestione trasparente della questione coinvolgendo immediatamente il consiglio comunale e ascoltando l’opinione del popolo di Forio mediante assemblee pubbliche. Ciò quando un Comune democratico e popolare avrebbe già approfittato della scadenza della sub concessione per avocarla a sé e gestirla in proprio per promuovere lo sviluppo strutturale e sociale del paese mettendo, così, fine a decenni di mala gestione del principale bene pubblico della nostra collettività, dal quale avrebbe già dovuto e dovrebbe trarre importanti risorse da investire nei servizi sociali.

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Altro elemento di preoccupazione, di riflessione, di negazione della trasparenza e della democrazia e di mortificazione del consiglio comunale è che dalla sua elezione nel giugno 2013 il sindaco e la sua amministrazione non hanno mai voluto investirlo della problematica. Nell’ultima riunione del 19 dicembre 2015 la maggioranza consiliare si è nuovamente e fermamente rifiutata, in nome della sua superiorità numerica, di discutere e votare sulla questione impellente del porto. Perché questo accanimento autoritario nel non consentire al consiglio comunale, espressione politica e amministrativa collegiale del popolo di Forio, di interessarsi e di esprimere il proprio orientamento sulla gestione di questo bene pubblico? Il porto non può e non deve essere considerato come cosa personale e riservata del sindaco e della sua maggioranza amministrativa. Oggi il male peggiore della vita sociale del nostro Comune è la natura politica, autoritaria e antidemocratica del sindaco, della giunta, del presidente del consiglio e della maggioranza amministrativa, che limitano e persino sopprimono con la forza dei loro numeri la dialettica consiliare appellandosi rigorosamente a un regolamento dei lavori che non tiene adeguatamente conto del ruolo e dell’apporto dell’opposizione nel governo del Comune.

Intanto sul porto ufficiosamente qualcuno si è fatto dei calcoli partendo dal presupposto che quest’anno la Marina del Raggio Verde avrebbe incassato circa 980.000 euro – noi riteniamo che con una gestione più efficace l’incasso potrebbe essere di gran lunga superiore -, da cui dedotto le spese del personale, dell’eventuale fitto o nuovo acquisto dei pontili e del pagamento della concessione regionale alla gestione diretta del Comune sarebbero rimasti circa 500.000 euro di utile netto, da poter spendere per lavori nel porto e nei settori pubblici della scuola, della viabilità, del verde pubblico, della pulizia del paese, della rete fognaria, della gestione pubblica delle spiagge, dell’assistenza sociale, del diritto alla casa, dello sviluppo dell’occupazione, eccetera.

      Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista propone una gestione totalmente pubblica del porto mediante la riattivazione della società comunale al 100% Torre Saracena S.p.a. attualmente in liquidazione, con un amministratore unico, da individuare tra gli attuali dirigenti del Comune, che operi sotto il diretto controllo politico e amministrativo di una commissione consiliare, la cui presidenza sia affidata a un rappresentante dell’opposizione consiliare, così come avviene in altre istituzioni elettive, come garanzia di controllo amministrativo, di prevenzione e di lotta contro qualsiasi forma di clientelismo e di favoritismo politico ed elettorale, di trasparenza, uguaglianza, imparzialità, efficacia ed efficienza dell’attività della società.  

Nell’attuale ordinamento amministrativo italiano il sindaco, purtroppo, detiene un potere personale assoluto, che diventa ancor più totalizzante quando la carica viene esercitata con autoritarismo, arroganza e autoreferenzialità e non basta nessuna opposizione consiliare per contenerne i disastri sociali. Per tanto, il malgoverno di un Comune può cambiare solo con l’elezione di un nuovo sindaco la cui formazione ideale, politica, culturale e sociale affondi le proprie radici nei bisogni e nelle aspettative di vita della classe lavoratrice operaia e intellettiva e nella necessità di elevare tale classe a forza di governo del proprio paese.

Forio, 28 dicembre 2015.

* Segretario generale e Consigliere comunale di Forio del P.C.I.M-L.

domenicosavio@pciml.org

 

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