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Il lavoro stagionale è un miraggio, Ischia si interroga

Sulla nostra isola si fa fatica a trovare personale per la stagione estiva e le cause sembrano essere molteplici in un mondo del lavoro che, a seguito della pandemia, non è più lo stesso

Erano tutti pronti al cancelletto di partenza per l’avvio dell’estate che, come di consuetudine, apre le porte al turismo, una delle fonti di sostentamento dell’isola d’Ischia. Ma quest’anno alberghi, bar, ristoranti e altre strutture ricettive faticano non poco a trovare il personale per affrontare i mesi più caldi e “affollati” dell’anno. Il Covid ha stravolto il mondo sotto molteplici punti di vista e le realtà lavorative sono radicalmente cambiate in due anni. Alcuni pensano che la colpa di questa situazione sia del reddito di cittadinanza che secondo loro disincentiva le persone a cercarsi un lavoro, ma non si capisce come possa una misura di lotta alla povertà bloccare addirittura un intero settore lavorativo, già in affanno tra l’altro da diversi anni.

Come si evince dalla maggior parte delle interviste che vi proponiamo, il reddito di cittadinanza non è il vero problema di questa crisi generale. Piuttosto ci troviamo in un momento storico post-pandemia in cui ci sono delle motivazioni più profonde e ampie che spiegano una stasi e una contrazione dell’intero comparto. Parliamo di congiunture economiche e sociali che non rendono più competitivo il lavoro stagionale come una volta. Dopo il lungo periodo pandemico, che ha visto chiuse o semichiuse le strutture ricettive per motivi sanitari, molti hanno lasciato il segmento in questione per migrare in altre realtà lavorative che garantiscono maggiore stabilità e maggiori garanzie in fatto di salari. L’edilizia, ad esempio, “dura” tutto l’anno e chi ha deciso di entrare in questo ambito non vi è più uscito per tornare nel mondo della stagionalità. È questa una chiave di lettura della situazione. Potremmo aggiungervi anche alcune piaghe che l’isola oggettivamente non è mai riuscita a sanare, ovvero salari troppo bassi a fronte di una mole di lavoro troppo grande, fenomeni di irregolarità e illegalità che, messi insieme, danno vita a un panorama poco incoraggiante. Per avere maggiori spunti di riflessione, abbiamo sentito alcune vocidell’isola che la pensano così:

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Alessandro

L’unica ripeto l’unica ragione di questa situazione è il reddito di cittadinanza e ne sono convinto, come la maggior parte dei cittadini italiani, che però non si fanno sentire, quei pochi che ci credono fanno un gran strillare per paura di perderlo, se verrà abolito, come spero vivamente, problema risolto

Benedetto

Spero che fenga abolito lei dalla nostra società, si vergogni, il reddito di cittadinanza ha dato dignità a molte persone.

Patty

Secondo , me ci dovrebbero essere più controlli perché la maggior parte dei lavoratori in questo settore hanno contratti a chiamata che in realtà poi alla fine della stagione fanno finta che hanno lavorato al massimo 15 giorni e questa è una frode per lo stato e per tutti i cittadini che pagano regolarmente le tasse .
Altra piaga è che vengono pagati al massimo 6 euro all’ora e non tutte le ore , fanno orari pazzeschi e……
Ma tutti conoscono queste problematiche perché non interviene nessuno !!!!!!

Antonio Bianchi

Io ritengo che sia necessario, indirizzare i ragazzi, i giovani, verso le scuole Alberghiere e prendere direttamente contatto con strutture invernali, affinché la stagionalità diventi più lunga. Ho notato che, la maggior parte, che svolge questo lavoro ad Ischia è privo di qualsiasi professionalità. In conclusione “Più scuole e accordi con centri termali invernali” questa è la soluzione per uscirne…

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