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Casamicciola, solita maratona in Consiglio per approvare il bilancio

CASAMICCIOLA TERME. C’è voluto il consueto consiglio-fiume per deliberare il bilancio di previsione 2018 da parte del civico consesso casamicciolese. Il documento contabile è stato approvato dopo quasi sei ore di assemblea, variamente interrotta nel suo accidentato svolgimento. L’ordine del giorno non è stato esaminato nella sua interezza: i debiti fuori bilancio relativi ad alcuni lavori di somma urgenza saranno oggetto della prossima seduta, così come la deliberazione sulla proposta presentata dal giornalista Giuseppe Mazzella e sostenuta dalla sottoscrizione di oltre mille cittadini avente a oggetto il destino del complesso edilizio del Pio Monte della Misericordia.

PIO MONTE. Il prologo della lunga seduta è stato costituito dalla lettura da parte del sindaco di un messaggio dell’ex assessore Annalucia Miragliuolo, che ha annunciato le sue dimissioni per motivi di salute, e la immediata contestazione da parte dell’architetto Mennella circa la validità del documento, perché firmato dal marito della dottoressa Miragliuolo. Il consiglio vero e proprio è poi iniziato proprio dall’annosa questione riguardante il Pio Monte, con una inversione dell’ordine del giorno. Peppino Mazzella è stato accolto tra i banchi del Consiglio per illustrare la proposta protocollata lo scorso febbraio, con  la richiesta all’ente  morale affinché doni il complesso al Comune di Casamicciola. Tra le  opzioni ritenute valide, la procedura  di esproprio e la costituzione di una  società di trasformazione urbana (Stu), possibilità che secondo Mazzella conviene a tutti gli attori  della vicenda, compreso il Pio Monte, attraverso tre fasi: approvazione delle linee di indirizzo, costituzione di una cabina di regia con i vari enti territoriali fino al Governo, e infine la risoluzione della questione del  piano urbanistico comunale, da considerare come piano preliminare per lo sviluppo locale.

Il presidente del consiglio comunale Vincenzo D’Ambrosio ha chiesto al giornalista di commentare le trattative  del Pio Monte per la cessione del  diritto  di superficie a un gruppo tedesco. Nel rispondere, Mazzella ha allargato l’orizzonte al problema della ricostruzione del paese, tenendo presente il piano Lo Gatto del 1884, a ribadire lo spostamento del centro abitato  nella zona costiera.

 

SCONTRO ARNALDO-GB. Dopo la conclusione della relazione di Giuseppe  Mazzella, ha preso la parola il consigliere Arnaldo  Ferrandino: «La ricostruzione doveva procedere di concerto con la fase di emergenza. Dopo il 21 agosto c’è il pericolo che terminerà anche l’erogazione dei contributi».  Il sindaco Castagna ha reagito immediatamente: «Finiscila di dire assurdità, è gravissimo dire cose del genere in consiglio!», mentre Arnaldo ha ribadito di sperare di essere smentito, e ha lodato la relazione e la proposta illustrata da Mazzella, come linea di sviluppo possibile per l’immediato futuro del paese.

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Per quanto riguarda la ricostruzione, l’assessore Ignazio Barbieri si è detto in disaccordo  con Arnaldo: «Senza l’appoggio dello Stato, nessuna  amministrazione può validamente impegnarsi  nella  ricostruzione».

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L’assessore al turismo ha gettato acqua sul fuoco: «Bisogna prima chiarire la  situazione  giuridica del  Pio Monte, tenendo  presente chi è che formalmente detiene diritti sul bene», un aspetto che secondo Ignazio rende perfettibile la pur lodevole proposta  di Mazzella. Quindi, secondo l’assessore, la proposta in questione può andar bene come linea-guida, senza però far finta di ignorare i vari punti controversi. Il giornalista ha ribattuto dicendo che il Pio Monte dopo il sisma non può più essere  concepito come complesso ricettivo turistico di lusso “a sette stelle”, bensì come opera infrastrutturale: saranno i tecnici a coniugare le esigenze imprenditoriali con le necessità di un paese alle prese con 2600 sfollati.

 

Il consigliere Ciro Frallicciardi ha suggerito d predisporre un deliberato con cui chiedere all’ente Pio Monte di esprimere la propria volontà su cosa intenda realmente fare dell’area, in stato di abbandono da circa 45 anni, sgombrando le congetture e le voci che si susseguono sul destino dell’ex complesso termale.

Luigi Mennella ha ribadito la necessità di risolvere alcune problematiche, prima che il Pio Monte possa assumere il ruolo di volano per il rilancio dell’economia locale. L’architetto – quasi incredibile ma vero – ha comunque lodato una delle mosse dell’amministrazione: l’accordo quadro col Dipartimento di Architettura stipulato insieme al Comune di Lacco Ameno. Mennella ha comunque ricordato che tra il Comune e l’ente Pio Monte restano tuttora in atto un non certo trascurabile contenzioso.

Dopo il quarto d’ora necessario per la lettura dell’intero articolato  della proposta-Mazzella, l’architetto Mennella ha obiettato che la proposta va adeguatamente meditata e non poteva essere approvata seduta stante. Da parte sua Arnaldo, pur ammettendo che la proposta era stata protocollata il 22 febbraio, ha dichiarato che non era stata messa  a disposizione dei consiglieri.

La seduta è stata poi sospesa alle ore 16.00 per 30 minuti, che poi in realtà sono diventati oltre 60. Alle ore 17 passate è stato dunque votato il ritiro della proposta di delibera sul Pio Monte, come suggerito dall’opposizione. Se ne parlerà nel prossimo consiglio.

 

 

UNIVERSITA’. Nuova inversione dell’ordine del giorno: come secondo punto è stato inserito l’accordo quadro tra i comuni di Lacco e Casamicciola col Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, che dovrà portare alla redazione del Puc (piano urbanistico comunale). Il sindaco ha tuttavia introdotto una lunga parentesi, illustrando la recente attività del Centro Nazionale delle Ricerche, con la richiesta del dottor Vincenzo Di Fiore relativa all’effettuazione di uno studio da parte del Cnr  sul territorio di Casamicciola da eseguire dal 21 al 25 maggio, con l’apposizione di sensori su alcune strade del paese. Quindici persone, tra tecnici e addetti, verranno impiegati in questa indagine “sul campo”. Indagine che servirà anche per la fase di ricostruzione. Lo studio servirà infatti per la “microzonizzazione” del territorio, che  potrà essere inserita nel Puc, il quale entro il prossimo dicembre dovrà essere approvato dal consiglio comunale pena il commissariamento. L’integrazione  tra la microzonizzazione e il Puc potrà apportare un enorme vantaggio nel valutare la sismicità di ogni sito con uno scarto di pochissimi metri, a tutto beneficio della futura ricostruzione. Lo studio consentirà così di capire perché edifici pressoché identici nelle  modalità costruttive  abbiano subìto danni profondamente diversi pur essendo collocati a pochi metri di distanza. Il primo cittadino ha quindi rivendicato l’approccio ragionato e prudenziale con il quale è stata affrontata l’emergenza di questi mesi. Inoltre, la proposta-Mazzella secondo il sindaco potrebbe essere  inglobata nell’accordo con l’Università sottoscritto insieme al Comune di Lacco.

Ai persistenti dubbi di Arnaldo, il quale teme che una volta  finita la fase d’emergenza possa ingenerarsi la fine dell’erogazione dei finanziamenti, compresi quelli per  gli sfollati, Castagna ha risposto che a livello economico la ricostruzione è già stata prospettata dal Governo, ma tali stanziamenti non possono essere  erogati se prima non si redigono le famose “regole”. Il primo cittadino ha spiegato che la  relativa lentezza nell’emissione  delle  ordinanze  di sgombero si spiega anche con la difficoltà in molti casi di  far  combaciare i dati  catastali con l’effettiva consistenza dell’immobile: in pratica, moltissime abitazioni non sono quello che sembrano (al catasto).

A questo punto si è verificato l’evento, più unico che raro: Luigi Mennella ha infatti annunciato per la prima volta voto favorevole alla proposta della maggioranza circa l’accordo quadro con l’Università, plaudendo alla competenza del professor Michelangelo Russo, del Dipartimento  di Architettura, che guiderà la redazione del Puc. La proposta è stato quindi approvata all’unanimità.

 

 

DUP. Si è poi passati ad esaminare il Documento  Unico di Programmazione per il triennio 2018/2020.

Il dottor D’Ambrosio ha proposto un emendamento per non precludere la possibilità della Stu contemplata nella proposta-Mazzella per il Pio Monte. Qualche malinteso nella stesura del documento è stato sottolineato da Arnaldo, ma poi l’emendamento  è passato con dieci voti favorevoli (cioè anche con due voti di minoranza), quello contrario di Mennella e l’astensione di Frallicciardi.

L’architetto Mennella ha chiesto incidentalmente chiarimenti circa la posizione dell’amministrazione sulla questione del Cisi. Il consigliere Frallicciardi ha esposto le perplessità circa i possibili problemi che emergerebbero dalla trasformazione societaria del Consorzio. Dopo un breve dibattito il consiglio ha elaborato la proposta secondo cui il sindaco dovrà relazionare nel prossimo civico consesso su tale punto circa  la convenienza di tale trasformazione per la popolazione  di Casamicciola. Anche tale proposta è stata approvata all’unanimità.

Sul Documento unico di programmazione nel suo insieme, Arnaldo ha annunciato  voto  contrario, denunciandone la natura di mero documento pieno di enunciazioni astratte che rimarranno inapplicate. Analoga intenzione è stata annunciata da Mennella. Il Dup è infine passato per otto voti a quattro.

 

BILANCIO. È poi arrivato il momento-clou, l’approvazione del bilancio di previsione 2018. Nella sua relazione iniziale, il sindaco ha ricordato l’impatto del terremoto dell’estate 2017 sulle  previsioni del documento contabile, le esigenze  e le difficoltà  della  scuola, ma anche i progressi significativi nella  gestione del  porto, che fino al 21 agosto stava  producendo utili oltre ogni aspettativa. Quest’anno, invece, nel bilancio ci si è tenuti  prudenzialmente “bassi”. Sul capitolo-Amca, e in particolare i costi del servizio di nettezza urbana, c’è da considerare il minor gettito della Tari dovuto all’inagibilità delle costruzioni colpite  dal sisma. La  differenza, ha spiegato il sindaco, dovrà essere colmata  dallo Stato: un tecnico recentemente  assunto si sta occupando della ricognizione delle  utenze colpite  dall’ordinanza di sgombero. Sono stati stanziati anche stavolta oneri straordinari di gestione. Da quattro anni comunque non è stato fatto ricorso all’anticipazione  di cassa, mentre per Marina di Casamicciola si è arrivati a stipulare utili accordi con Inps e Inail.

Dopo la relazione del sindaco,  ha preso la parola  l’architetto  Mennella: «Venite  in consiglio a propinarci la solita favoletta». Mennella ha  chiesto spiegazioni sul fatto che le note inviate dal ragionier  Rossano ai dirigenti  dei servizi non avevano avuto riscontro. Un bilancio quindi falsato da tale  situazione, secondo l’esponente dell’opposizione.  Il sindaco ha invece affermato  che i responsabili degli uffici avevano risposto, cosa che Mennella ha messo in dubbio visto ciò che Rossano gli aveva riferito.

L’architetto ha poi richiamato l’attenzione sul parere  della dottoressa Salvatora Piccerillo, che aveva riscontrato la mancanza della relazione semestrale del sindaco, e l’assenza di debiti  fuori bilancio, nonostante il  fatto  che l’ordine del giorno del consiglio in corso annoverasse almeno dieci deliberi di debito fuori bilancio: «O è falso il parere  del revisore, o è falso il bilancio», ha tuonato Mennella. Anche sulle partecipate l’architetto ha sparato a zero criticando la mancanza della possibilità di visionare i bilanci di tali società, critiche che hanno colpito soprattutto l’Amca, come da copione. Contestate pure  le somme  urgenze oggetto dei debiti fuori bilancio, così come  la somma urgenza dell’Asilo alla Sentinella e le vicissitudini giudiziarie successive, mentre il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale compiva una fugace  apparizione riferendo qualcosa all’orecchio del collega  casamicciolese.  Castagna ha poi brevemente  replicato, ma Mennella ha chiesto di ottenere copia degli attestati da parte dei responsabili dei servizi.

Arnaldo ha annunciato voto contrario al bilancio: «Il sindaco ha enunciato principi contabili del  tutto  contrari a quelli di buona amministrazione, circostanza che  spiega i disastri degli ultimi anni». Secondo l’ex sindaco, il parere del ragionier Rossano era favorevole ma con una serie di condizioni, a partire dall’ottenimento di dati certi sulle entrate, che fanno del bilancio un documento evanescente, rendendo di fatto negativo il parere stesso.

A sua volta Mennella ha espresso ovviamente voto negativo: nulla è stato previsto per le scuole. Il sindaco avrebbe evitato l’installazione dei moduli abitativi, cosa che secondo l’architetto avrebbe risolto molti dei disagi. La successiva votazione ha visto il bilancio di previsione approvato per otto voti a quattro.

 

PAUSA, ANZI NO. A questo punto, il presidente D’Ambrosio ha sospeso il Consiglio per una pausa di cinque minuti, ma gran parte dei consiglieri non ha poi fatto ritorno, rendendo di fatto inevitabile la conclusione del civico consesso e il rinvio dei rimanenti punti in agenda alla prossima convocazione. È finito così, verso le 20.30, il lunghissimo pomeriggio casamicciolese, mentre l’architetto Mennella criticava il comportamento della maggioranza, a suo dire priva del coraggio di esprimere in consiglio la volontà di rinviare i residui argomenti in discussione. Intanto, a pochi metri dal Capricho, tra le aiuole adiacenti il provvisorio municipio, Giovan Battista Castagna discuteva con Giacomo Pascale. Salvo imprevisti, il consiglio continuerà nella seduta prevista per la prossima settimana.

Francesco Ferrandino

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