Il Manzoni al freddo, la rabbia delle mamme
DI VALENTINA FELICI
Il crollo delle temperature ha destabilizzato la corsa alla scuola della mattina. Diverse mamme si sono lamentate per le aule poco riscaldate del nuovo plesso Manzoni a Casamicciola. Quello che doveva essere un istituto nuovo e dignitoso, denunciano, si rivela inefficiente su tanti aspetti per le mamme che continuamente chiedono spiegazioni al riguardo. Anche perché, aggiungono, la nuova scuola inizialmente era stata consegnata con tante promesse da realizzare a breve, dalle giostrine esterne, a tutti gli elementi essenziali per rendere l’istituto sicuro e idoneo per i bambini e ragazzi. E invece adesso ci si ritrova pure al freddo, e con le temperature di questi giorni non è il massimo.
All’esterno della scuola, le mamme spiegano il perché dei disagi ed i motivi della loro protesta: “Le classi sono ampie con soffitti alti, un solo termosifone per aula non riesce a disperdere il calore in modo omogeneo, così i nostri figli all’una (orario di uscita) hanno le mani fredde e sembrano ghiaccioli. Ci siamo dovute premunire nel vestirli pesanti, cosa che generalmente nella scuola dovrebbe essere il contrario. Alle istituzioni segnaliamo che a nostro avviso dovrebbero essere sostituiti i termoconvettori visto che quelli storici non soddisfano la regolazione termica adatta”. I genitori ascoltati all’esterno del plesso rincarano la dose aggiungendo che “gli impianti hanno un riscaldamento debole ed i bambini rischiano di ammalarsi in continuazione. La maggior parte di essi è affetta da raffreddori, mal di gola e noi consapevoli, se possiamo, evitiamo di portarli in classe. Con le aule eccessivamente fredde, è difficile raggiungere la temperatura giusta per gli ambienti considerando la debolezza e l’età degli impianti.
E poi il tiro viene spostato anche altrove: “Da settembre manca uno spazio esterno articolato ad attività ludiche. In una bella giornata di sole i nostri figli, a nostro parere, non hanno nessun motivo di uscire per il “non allestimento esterno”. Pensiamo sia assurdo. Per non parlare dell’orto didattico. La meravigliosa rivoluzione introdotta all’origine dal presso san Severino. Funzionava bene e risultava un’attività di svago eccellente per i bambini. Coltivare l’orto grazie all’insegnamento delle maestre del plesso (l’unico motivo valido a nostro avviso dell’istituto), aiuta i bambini a ritrovare il contatto con la natura che purtroppo rischia col tempo di essere perduto. Quello che poteva diventare un progetto interdisciplinare per stimolare nei bambini l’amore per la natura e rispetto dell’ambiente non è stato ancora concesso. Ad oggi viviamo nella speranza in una sostenibile e adeguata riorganizzazione scolastica per eliminare le carenze effettive dell’istituto”.