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LE STORIE DI SANDRA Quella salumeria in via Venanzio Marone

E a Via Venanzio Marone sotto il balcone delle Palazzine del Sole dove abitavo con la mia famiglia, c’è sempre stata una salumeria, prima chiamata Cooperativa e gestita da Rosinella Conte e poi una salumeria più moderna gestita da Erasma Tardetti (14 marzo 1943), una donna che ha voluto lavorare e che ha amato anche gestire casa e famiglia. Una bella donna simpatica e svelta, che riuscì a fare di quella salumeria un punto di ritrovo dove le mamme andavano per la spesa ma anche per fare una chiacchierata con Erasma, diciamo pure per essere allegre con Erasma. Riusci intorno agli anni ottanta a mettere anche la frutteria e quindi a rendere più completa la sua funzionante salumeria.

Erasma sposò nel 1965 Salvatore Costagliola di Fiore (2 Aprile 1941) originario di Procida. Si erano conosciuti a Fiumicino dove Erasma viveva con la famiglia visto che lì suo padre faceva il pescatore. Salvatore si trovava invece a Fiumicino perché lavorava sulle barche. Ebbero tre figli: nel 1967 nacque Vincenzo,  nel 1969 Francesco mio alunno alle scuole medie di cui ho un dolce ricordo sempre sorridente e con i colori del sole e nel 1980 Stefania. Il marito di Erasma poi ha smesso di occuparsi di barche ed ha sempre navigato come macchinista su grosse navi, e lei da donna forte e organizzata, volle essere anche una donna indipendente rilevando nel 1970 la salumeria che tutti noi di quei vicoli amavamo tanto. Sempre ben vestita anche dietro il bancone, capelli in ordine, e soprattutto quel sorriso, quel suo essere positiva pensando il bene, cercando di capire chiunque venendo incontro a chi si trovava in difficoltà sempre in modo riservato. I miei ricordi sono legati a quando nei lunghi pomeriggi estivi, dopo la controra, noi bambini andavamo alla spiaggia ma prima ci fermavano da Erasma che per poco tempo riusciva a riposare, perché il lavoro era tanto,  soprattutto la mattina. Lei usciva fuori e facevamo gruppo, poi venivano le mamme e noi andavamo a tuffarci a mare. Loro passavano un tempo dolce magari sedute su qualche muretto con Erasma che aveva sempre un bel grembiule allacciato dietro, e si sentivano risate che rendevano noi piccoli sereni. Le nostre mamme stavano riposando un poco.

Come erano belli quei momenti. Poi ognuno alle proprie case, mentre Erasma rientrava a sistemare conti, e a mettere a posto cose che aveva usato. Una salumeria piena di cose buone, di piccoli bambini biondi che non si allontanavano mai troppo ed erano i due figli e la figlia di Erasma che portava sempre con sé. Cara Erasma ti meriti il mio ricordo e ringrazio tua figlia Stefania che mi ha dato una mano.

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