LE OPINIONI

IL COMMENTO Maledetta guerra che spegni l’energia dell’ottimismo

Maledetta guerra! L’inutile, inaccettabile, drammatica invasione russa ai danni dell’Ucraina, che ha già provocato migliaia di morti, distruzione, dolore e paura, è un evento ancor più tragico perché sta minando, in maniera quasi irreversibile, le speranze, i sogni e la voglia di vivere di milioni di persone. E in questi giorni di festività Pasquali, la sensazione che ci stiano sottraendo un pezzo di vita, è ancora più forte. La Resurrezione che non c’è, mortificata dalla tracotanza, la violenza e il disonore di una guerra che nella sua incertezza manifesta forse l’aspetto più drammatico e inquietante. Quanto sta accadendo in Ucraina e il timore di quello che potrebbe ancora avvenire, rende tutto più fosco e opaco, anche la voglia di riscatto che pure si intravede nel nostro Paese, a cominciare proprio dal settore turistico, mortificato da oltre due anni di crisi, chiusure e fallimenti. Soltanto due anni fa la Pasqua Ischitana era avvolta da un mistero per nulla legato alle processioni, ai riti religiosi, tanto meno alle tradizioni storiche e culturali dell’isola verde. Era un mistero fatto di angoscia, paura di non farcela.

Lo scorso anno le cose sono andate meglio. Ma l’alea di paura era comunque pesante e condizionò, inevitabilmente, l’intero periodo. C’era il timore che l’emergenza Covid potesse nuovamente allungare i suoi tentacoli. Oggi la situazione è certamente cambiata. Il virus, nonostante numeri ancora molto alti, è meno aggressivo, maggiormente sotto controllo. Le restrizioni sono quasi del tutto scomparse e la fine dello stato d’emergenza ha dato la stura ad una stagione di rinnovata speranza e fiducia. A Ischia gli alberghi hanno riaperto, c’è un progressivo ritorno alla normalità dopo i due anni di crisi causati dalla pandemia. Ecco perché è ancora più doloroso dover convivere con una paura ancora maggiore, rispetto a quella causata dal Covid, con la quale molto probabilmente si dovrà convivere per un tempo imprecisato ma certamente lungo. La guerra! 
Vengono in mente le strofe di una bellissima canzone di Francesco De Gregori: “chissà se questa guerra potrà finire prima dell’estate. Perché sarebbe bello, spogliarci tutti e andare al mare e avere sotto gli occhi, dentro al cuore, tanti giorni ancora da passare”. Perché l’estate non è così lontana e perdere l’occasione di un rilancio definitivo per l’economia isolana sarebbe un vero peccato. Anche in considerazione della leadership mondiale che Procida ha assunto, dopo la consacrazione come Capitale della Cultura. Un titolo del quale si beneficerà certamente l’isola di Arturo ma i cui effetti si faranno sentire a catena anche su Ischia. Tutto però è legato ad un fattore, se vogliamo astratto e virtuale ma di importanza strategica: la forza dell’ottimismo, l’entusiasmo e la voglia di vivere. Un’energia che è motore di tutte le cose e che questa infame guerra sta spegnendo in tutti noi.

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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