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“Il mito della Terra Cava a Ischia”, la conferenza venerdì all’Antoniana

dalla redazione

Ischia – SI terrà venerdì 4 novembre a partire dalle ore 17:00 alla Biblioteca Antoniana di Ischia la conferenza dal titolo  “Il mito della Terra Cava a Ischia” . A discuterne ci saranno Paolo Capuano e Salvatore Marino Iacono autore del libro “Epomeo figlio di Agarthi”. La conferenza ha lo scopo di far conoscere al pubblico il legame tra Ischia ed il mito della Terra Cava e il tutto sarà accompagnato da materiale video e foto oltre che ad un nutrito corpus di documenti storici inediti. Quella della terra cava e del regno sotterraneo di Agharti è una storia che sfocia nell’esoterico e appassionò anche Hitler che, ossessionato dall’esoterismo e dai miti di antiche civiltà tecnologicamente evolute e ancora nascoste in qualche parte della terra, provò a ritrovarla, ufficialmente senza successo. Ma cos’è questa storia della terra cava e cosa c’entra con Ischia? Protagonista è il Monte Epomeo, non un vulcano, ma un immenso blocco di tufo verde fuoriuscito dalle profondità della terra al termine di una grande eruzione, di tipo esplosivo, all’incirca 55.000 anni fa. Qualcuno racconta però che proprio sull’Epomeo ci sia una delle porte d’accesso alla terra cava del regno di Agharti. Quest’ultimo è il nome del popolo che, si dice, viva nella cavità del suolo, un popolo incredibilmente evoluto che vive a Shamballa, una capitale fantascientifica al centro del nostro pianeta. Era durante il Medioevo quando si iniziò a sentire di questa teoria, il primo a parlarne fu Corrado di Querfurt, vescovo di Hildesheim che, era il 1196, venne nominato legato generale per la Puglia e la Sicilia. É in alcune delle sue lettere che il Vescovo scrive di essere penetrato in un anfratto su di un monte riuscendo a raggiungere una città sotterranea. Quefurt disse che questo monte era situato proprio sull’isola di Ischia e, probabilmente, era proprio l’Epomeo. I Nazisti provarono a cercare l’entrare del tunnel dell’Epomeo partendo dalla Scannella, precisamente dalla grotta di Mavone, poi passarono alla grotta del Mago, situata dopo gli scogli di Sant’Anna.  Di queste ricerche, effettuate 70 anni fa, si sa poco e niente; ciò che è certo, e a dircelo sono tutte le moderne teorie astronomiche e geologiche, è che la terra non può essere cava, di conseguenza è difficile trovare una porta d’accesso che ci conduca al centro della terra. Tuttavia, questa teoria resta fortemente affascinante ed è frutto del libro di Savatore Marino Iacono dal titolo “Epomeo figlio di Agarthi” pubblicato nel 2012. Nell’opera troviamo un’appassionata testimonianza, ricca di episodi, molti dei quali vissuti in prima persona dall’autore stesso, nell’instancabile ricerca della presenza di alieni sull’isola. Il saggio è supportato da un’analisi meticolosa delle fonti e delle testimonianze, nonché da numerose citazioni di racconti mitologici e di leggende folkloristiche sulle “presenze” che animano i boschi e le colline ischitane. Il mito della terra cava torna a essere così di pubblico interesse, appuntamento alle 17:00 di venerdì quattro novembre alla Biblioteca Antoniana per saperne di più circa quest’affascinante teoria.

 

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