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Il monito di Del Deo: «Il PNRR è un treno che passa una volta sola»

Il sindaco di Forio e presidente dell’ANCIM parla delle opportunità che presenta e offre il piano nazionale di ripresa e resilienza, poi illustra il lavoro svolto dall’associazione per garantire alle realtà insulari servizi e diritti che fin qui sono stati palesemente negati. E poi…

Quello della giustizia da tempo è un tema caldo sull’isola d’Ischia e non solo. I tribunali vanno avanti a suon di proroghe, quanto è ottimista in una stabilizzazione del presidio ischitano e non solo?

«Partiamo da un presupposto: per definire una società “civile” bisogna avere ben chiari e definiti i livelli di alcuni dei servizi erogati al cittadino, tra cui la Giustizia, la Sanità, la Scuola e i Trasporti, oltre che tutti i servizi inerenti la famiglia. Per quanto riguarda il tema della Giustizia, la stabilizzazione della sede distaccata del Tribunale di Napoli presente sulla nostra isola di Ischia è quanto mai importante e sono ottimista sulla sua concreta realizzazione. Di recente ho avuto l’opportunità di rappresentare le problematiche del Tribunale isolano all’On. Sisto, sottosegretario alla Giustizia, che si è subito dimostrato molto attento e sensibile alla problematica che l’isola di Ischia, purtroppo, condivide con altre Isole Minori. Avere una sede sul territorio isolano è di fondamentale importanza per la nostra società e credo che, grazie alla sinergia creata tra le Istituzioni locali, le associazioni di categoria e i Ministeri di riferimento, siamo sulla strada giusta. Da Sindaco di Forio e presidente ANCIM continuo a profondere il mio impegno in prima persona affinchè i territori delle Isole Minori in cui sono presenti queste sedi distaccate, non perdano questo importante servizio».

Negli ultimi tempi la percezione dei problemi che patiscono le comunità delle isole minori comincia ad essere percepita. Sanità e trasporti, tanto per fare due esempi, sono questioni che si trovano sul tavolo da anni, da decenni, ma che vedono sempre le realtà insulari finire in secondo piano. Come si può risolvere questo gap?

«L’ANCIM porta avanti tante battaglie per equiparare i diritti e la qualità della vita dei cittadini delle Isole Minori a quelli di chi vive sulla terraferma. E’ proprio grazie alla continua interlocuzione con i Ministeri e con il Governo Centrale che stiamo riuscendo, soprattutto a seguito della profonda crisi aperta dalla pandemia da Covid, a far sentire la voce dei circa 240mila abitanti delle Isole Minori italiane. Ad esempio, di recente, da presidente ANCIM sono riuscito a far sedere attorno allo stesso tavolo ben cinque Ministri che hanno affrontato alcune delle problematiche che da sempre attanagliano i nostri territori e, tra queste, la necessità di una campagna di vaccinazione rapida per la realizzazione dell’obiettivo delle isole minori Covid Free. Anche questo è stato un ottimo risultato che sta portando ad un cambio della percezione stessa delle Isole Minori, che devono essere viste sempre più come una ricchezza, invece che come un disagio. Le nostre Isole Minori sono territori di una incomparabile bellezza e unicità, e, credo fortemente, che il Governo italiano debba iniziare a considerarle come territori sui quali puntare per rafforzare la propria offerta turistica ed economica, sull’esempio della Spagna e della Grecia. In questi anni siamo riusciti ad ottenere l’inclusione delle Isole Minori in alcune misure governative, come ad esempio nel rafforzamento della Banda Larga per le comunicazioni, e l’istituzione delFondo per gli investimenti nelle Isole Minori con una dotazione di 14,5 milioni di euro per l’anno 2020, di 14 milioni di euro per l’anno 2021 e di 13 milioni di euro per l’anno 2022. E’ notizia di pochi giorni fa la pubblicazione delle linee attuative per la presentazione dei progetti da realizzare, progetti in molti casi già cantierabili e presenti nel DUPIM (Documento Unico di Programmazione Isole Minori) che ANCIM aggiorna di anno in anno».

A che punto è la battaglia per ottenere lo status di realtà disagiate?

«Le Isole Minori hanno bisogni ben diversi dalla terraferma, ma, purtroppo, il Governo centrale legifera tenendo presente il “Paese Italia” e non anche le Isole Minori. Questa particolarità dei nostri territori, compresi tutti i disagi e gli elevati costi della qualità della vita, sempre grazie all’azione incisiva portata avanti dall’ANCIM, iniziano ad essere prese in considerazione dalle Commissioni e dai Ministeri di riferimento. Questa azione di pungolo verso il Governo e di continua interlocuzione con la proposta di progetti seri e realizzabili, sta portando ad ottimi risultati in termini di ricadute sui territori delle Isole Minori che, spero, il PNRR riuscirà ad amplificare».

I fondi del PNRR sono un treno che passa una volta sola. Posso chiederle che cosa possono rappresentare per Ischia e per le isole minori in genere?

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«Esatto. Il PNRR è un treno che non passerà una seconda volta e dobbiamo tutti essere pronti a coglierne ogni opportunità. Il potenziale di sviluppo e di crescita racchiuso nelle linee delle progettualità del PNRR è enorme e, l’isola di Ischia, al pari delle altre Isole Minori, potrà solo averne benefici. Mi riferisco al possibile ampliamento delle infrastrutture al servizio dei cittadini e dei turisti, ma anche alle opportunità di impresa legate ad un sviluppo quanto più sostenibile delle nostre attività imprenditoriali che, a mio avviso, dovranno puntare, non solo su Sole, Mare e Terme, ma sempre più su Cultura, Ambiente e Turismo Sportivo per cui è quanto mai necessario creare le infrastrutture per far sì che questa altra voce, che può incidere positivamente sul nostro turismo, possa decollare al più presto».

Le isole sono realtà che vivono quasi esclusivamente di turismo e dunque di lavoro stagionale. Naspi dimezzata e provvedimenti del governo insufficienti verso queste categorie di lavoratori, specialmente nel periodo della pandemia. L’impressione è quella di difficoltà mai pienamente percepite, come mai?

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«Le difficoltà vissute dai lavorati delle Isole Minori sono molto più forti di chi vive sulla terraferma o in altre località turistiche. Difficoltà che sono state estremizzate dalla crisi mondiale derivata dalla pandemia da Covid. Credo che, però, le amministrazioni locali abbiano sempre avuto il polso della situazione chiedendo, anche in epoca pre-covid, l’intervento dello Stato per modificare la già poco adeguata misura della NASPI. Come Sindaco di Forio e presidente Ancim, ho presentato presso la commissione permanente parlamentare di riferimento varie proposte per modificare la NASPI, creando una misura più adeguata alle reali esigenze dei lavoratori stagionali delle Isole Minori che, a conti fatti, riescono purtroppo a lavorare per pochissimi mesi l’anno. Parallelamente il mio impegno procede anche verso una destagionalizzazione vera per le Isole Minori, cercando di ampliare l’offerta turistica e permettere alle attività turistiche di restare aperte per più mesi l’anno».

Cosa significa per Ischia ma anche per le isole in genere Procida capitale della cultura 2022?

«La nomina dell’isola di Procida a Capitale Italiana della Cultura 2022 è stato un evento storico. Mai prima di ora un’isola minore aveva avuto tale riconoscimento e ciò, di riflesso, accende i riflettori su tutte le nostre “piccole” realtà racchiuse in ben 35 comuni distribuiti in 87 isole. Il 2022 sarà per Procida, ma anche per Ischia e tutte le aree circostanti, un anno di grande sviluppo e pieno di occasioni di promozione per i nostri territori».

Quali sono le prossime iniziative che porterà avanti l’ANCIM?

«L’ANCIM sta conducendo varie iniziative volte all’eliminazione del gap che ci divide dal resto della nazione italiana, anche in ambito sanitario e scolastico, oltre che per quanto riguarda i trasporti, il turismo e un rilancio della piccola pesca e dell’agricoltura, settori, anche questi, che rappresentano occasione di imprenditoria e occupazione. Al momento sono attive varie linee di dialogo con tanti Ministeri, fra queste una riguardo la riduzione delle accise sui carburanti.Colgo l’occasione per ringraziare i Ministri e i sottosegretari che si stanno dimostrando sensibili alle nostre problematiche».

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