Il monito di Rosario Caruso: «Villa Mercede lo insegna, vietato rilassarsi»
Il sindaco di Serrara Fontana in un’intervista a Il Golfo lancia l’allarme Covid-19 sull’isola e cita proprio il recente “focolaio” nella RSA per invitare i cittadini a tenere alta l’attenzione
La notizia del tampone positivo post mortem dell’anziana degente di Villa Mercede, se non esclude del tutto, almeno mitiga il fatto che il focolaio possa avere un’origine diversa e dunque più preoccupante?
«Non vorrei che le notizie diffuse da giornali e telegiornali che parlano di una situazione che sta migliorando abbiano anche inconsciamente fatto abbassare la guardia. Tutto questo non deve succedere e proprio quanto sta accadendo fa capire quanto sia subdolo e pericoloso questo virus»
«Bisogna partire da un presupposto. Nel momento in cui ci stiamo parlando io non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale relativamente a questa notizia (il sindaco la riceverà poco dopo le 17, ndr). Se ne parla in modo ufficioso, io in tutta onestà non posso commentarla, l’ho letta solo su alcuni siti di informazione. Ripeto, nessuno mi ha detto nulla ma certo se così fosse inizieremmo a capire da dove può essere arrivato questo virus, e dunque iniziare a darci alcune possibili risposte su come si sia insinuato nella struttura».
Quali saranno i prossimi passi che muoverà l’amministrazione e come state monitorando l’evolversi degli eventi?
«Ti confermo che la situazione vive uno stato di costante evoluzione: c’è un’interlocuzione continua con L’ASL e tutti gli uffici dell’azienda sanitaria, dalla direzione generale all’ospedale Rizzoli all’unità epidemiologica e i vertici di Villa Mercede. Il dialogo è fitto, praticamente ininterrotto da ieri (mercoledì per chi legge, ndr). Posso dire che al momento la situazione è da ritenersi sotto controllo perché le sei persone risultate positive al Covid-19 sono state isolate in un’ala dell’edificio e sono stati creati percorsi autonomi ed alternativi. I pazienti non presentano particolari sintomi e stanno dunque bene, per il resto si è provveduto ad un’accurata sanificazione degli ambienti della struttura. Le persone affette da coronavirus sono state anche visitate e hanno svolto dei prelievi, ripeto le loro condizioni sono buone. Questo è il quadro attuale, insomma».
«Non c’è dubbio che l’incidente accaduto a Pozzuoli sta creando ripercussioni su più territori. Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e adesso anche l’isola d’Ischia. Mi pare abbastanza chiaro ma altri commenti al momento sarebbero poco opportuni»
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L’atteggiamento dell’ASL nella circostanza come ti è sembrato? Se il nesso fosse confermato, quanto successo a Pozzuoli sarebbe una catastrofe anche su Ischia.
«L’atteggiamento dell’Asl è stato e resta di massima collaborazione, come è giusto che sia. C’è un continuo scambio di informazioni, finalizzato naturalmente a tutelare al meglio i pazienti ma anche la stessa cittadinanza: non dimentichiamo che Villa Mercede insiste nel cuore del paese e tante persone sono preoccupate. Personalmente, comprendo anche i timori del personale che deve continuare a prestare assistenza a chi si trova all’interno della struttura per necessità e non certo per voglia. Fin qui, ribadisco, l’azienda sanitaria ha posto in essere tutte le iniziative che andavano intraprese. I pazienti non presentano sintomi, ho chiesto se era il caso di accompagnarle in ospedale e mi è stato detto che non ce n’era la necessità. Possono essere tranquillamente trattati presso l’edificio, così come i casi non gravi vengono trattati nelle abitazioni private».
Restano i fatti di Pozzuoli…
«Beh, certo l’incidente accaduto a Pozzuoli sta creando ripercussioni su più territori. Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e adesso anche l’isola d’Ischia. Mi pare abbastanza chiaro ma altri commenti al momento sarebbero poco opportuni».
Il rischio che questo nuovo possibile focolaio si estenda è possibile? Sappiamo che si è in attesa di ulteriori tamponi ma quali sono le sensazioni che ti accompagnano in queste ore?
«I test rapidi e la loro affidabilità? Proprio il caso e l’esperienza maturata a Pozzuoli ritengo sia emblematica. Un tampone è uscito negativo e dopo essere stato ripetuto è risultato invece positivo. Insomma, mi pare di capire che la percentuale di errore risieda ovunque…»
«Non ci sono sensazioni, quanto piuttosto la giusta preoccupazione per gli altri pazienti e il personale che presta servizio a Villa Mercede. Ma come ho detto, ci si rifà a chi è esperto di queste cose, a professionisti della materia, a dottori che hanno ritenuto che strutturalmente c’è la possibilità di dividere fisicamente i pazienti infetti da quelli sani, e tutto ovviamente nella massima sicurezza. In fondo lo stesso criterio è stato seguito all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove esiste un percorso Covid dedicato. Comunque, mi aspetto un supporto costante e presente nell’informare e formare il personale su tutte le procedure da mettere in campo per lavorare nella più assoluta tranquillità, ma posso dirti che ci si muove assolutamente e incondizionatamente in questa direzione».
Complessivamente, sull’isola tutta, qual è la situazione legata alla diffusione del Covid-19?
«Sull’isola la situazione mi sembrava tranquilla fino a qualche giorno fa, adesso devo prendere atto che si registrano una serie di casi uno dietro l’altro e questo è dovuto al fatto che il picco da noi doveva essere ancora raggiunto e sta succedendo adesso. Però non vorrei che questo fosse dettato anche da un eccessivo rilassamento da parte di noi cittadini…».
In che senso?
«Non vorrei che le notizie diffuse da giornali e telegiornali che parlano di una situazione che pian piano sta migliorando abbiano forse anche inconsciamente fatto abbassare il livello di guardia e rilassare la popolazione. Tutto questo non deve succedere e proprio il caso di Villa Mercede fa capire quanto sia subdolo e pericoloso questo virus».
Si fa un gran parlare dei test rapidi. E’ chiaro che anche Serrara, avendoli acquistati, li ritiene validi. Ma da più parti vengono ritenuti poco attendibili…
«Non sono un esperto e per questo motivo mi guardo bene dall’addentrarmi in giudizi di natura tecnica. Prima di acquistarli ho chiesto informazioni a persone esperte e preparate, nello specifico a un docente che insegna immunologia: si tratta di un infettivologo, mi ha detto che sono sufficientemente affidabili sul piano della negatività è la risposta che mi è stata data ed io l’ho interpretata bene. Certo, c’è il rischio che possa venir fuori qualche falso positivo, ma a riguardo consentimi un’osservazione…».
Prego.
«Proprio il caso e l’esperienza maturata a Pozzuoli ritengo sia emblematica. Un tampone è uscito negativo e dopo essere stato ripetuto è risultato invece positivo. Insomma, mi pare di capire che la percentuale di errore risieda ovunque…».
I cittadini isolani stanno rispettando le norme, ma per il Sindaco Caruso “non bisogna abbassare la guardia”. Peccato, avrebbe potuto riflettere. Avrebbe potuto riflettere sul fatto che questa crisi si è sviluppata tra l’Ospedale di Pozzuoli, la Rsa di Fontana e il Rizzoli, tutte strutture dell’Asl Napoli 2. E’ una crisi con tante vittime – oltre alle vittime che hanno purtroppo perso la vita -: i pazienti, i loro parenti e conoscenti, gli operatori delle varie strutture. I colpevoli non sono certo i comuni cittadini che sopportano difficoltà economiche e comunque rispettano diligentemente la legge. Ma per Caruso, uomo delle istituzioni, lungi dal proferire parola contro chi ha causato questo scempio, le istituzioni è meglio tenersele buone e invitare chi già soffre a non sottovalutare i pericoli. Bravo, Sindaco….