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Il movimento per il diritto alla casa ritorna in campo

di Domenico Savio*

 

Lentamente, ma inesorabilmente, continua la tragedia sociale dell’abbattimento delle case di necessità abitativa e di locali delle attività lavorative delle famiglie lavoratrici, mentre la grande speculazione edilizia continua a macinare profitti alla classe capitalistica. La Procura della Repubblica, in esecuzione di leggi dello Stato – Che noi riteniamo sbagliate, perché non fanno distinzione tra abusivismo edilizio speculativo e quello di necessità abitativa e sociale e perché coloro che si sono costruita la casa abusivamente per abitarci sono stati costretti a farlo dalle inadempienze dello Stato, che non ha garantito loro il diritto costituzionale alla casa e al lavoro e neppure gli ha consentito di poterlo fare nella legalità – prosegue senza sosta nel trasmettere Rese ai Comuni, riferite a sentenze di demolizione passate in giudicato emesse dal 1995 ad oggi, nell’affidamento di accertamenti a consulenti tecnici d’ufficio per preparare la documentazione della demolizione e nel chiedere ai Comuni l’attivazione di mutui presso la cassa depositi e prestiti per procedere all’abbattimento.

Dopo la grande mobilitazione popolare degli anni 2008-2013, le possenti manifestazioni di piazza, gli inutili scontri con le Forze dell’Ordine – perché i responsabili di questa tragedia non erano e non sono le Forze dell’Ordine e neppure la Magistratura, bensì il potere politico dominante che approva leggi inique e si ostina a non voler risolvere il problema -, le menzogne, gli inganni e le vergognose strumentalizzazioni elettorali da parte di certi partiti politici e loro galoppini elettorali, taluni dirigenti di movimenti territoriali hanno perso la credibilità e sono stati abbandonati dai loro sostenitori e gli uomini e le donne protagonisti delle iniziative di lotta, schiacciati dalla minaccia dell’abbattimento della propria casa e non sapendosi dare una risposta politica di classe a quanto è avvenuto hanno finito per rinchiudersi nel proprio dramma familiare imboccando la strada, sempre perdente, della delusione, della sfiducia, della rassegnazione all’abbattimento o all’acquisizione comunale del bene e della rinuncia a continuare la giusta battaglia politica e sociale per salvare la propria casa.

La conseguenza è che ad una ad una le case continuano e continueranno a crollare sotto i colpi delle ruspe. Noi, invece, riteniamo che è ancora il tempo della mobilitazione, dell’organizzazione e della lotta e che è ancora possibile ottenere dal potere politico dominante un provvedimento legislativo per salvare l’abusivismo di necessità abitativa e delle piccole attività lavorative delle famiglie lavoratrici, semmai mediante l’approvazione di piani comunali di risanamento e di riqualificazione territoriale o attraverso altri strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistico-ambientale, l’importante è che si regolarizzi l’abusivismo di necessità e si abbatta, finalmente, quello speculativo. L’abbattimento o l’acquisizione comunale del bene delle famiglie proletarie sono due mali che bisogna scongiurare, un risultato che può essere conseguito con la riorganizzazione e la ripresa della lotta politica popolare, specialmente dopo la disponibilità più volte manifestata dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca di voler affrontare e risolvere il problema, anche se al momento non conosciamo ancora la strada legislativa che intende percorrere.

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Da qui la ripresa dell’attività del “Movimento unitario di iniziativa  popolare per il diritto alla casa nella regione Campania”, che sta organizzando un convegno sull’argomento per sabato 15 gennaio 2015 a partire dalle ore 16,00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Terme di Augusto di Lacco Ameno, al quale saranno invitati a partecipare e prendere la parola il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, i sindaci e i consiglieri comunali delle isole di Ischia e Procida e le delegazioni dei comitati di lotta per il diritto alla casa più rappresentativi presenti nella regione Campania. Al convegno sarà presentata per l’approvazione una bozza di proposta di delibera da proporre e fare approvare ai consigli comunali delle due isole contenente un’istanza rivolta al presidente e ai capigruppo consiliari della regione Campania, al presidente del consiglio dei ministri e ai capigruppo parlamentari del Senato e della Camera dei deputati per chiedere una soluzione legislativa e ravvicinata del problema. E’ possibile che altri due convegni vengano organizzati nell’area nord e sud della Città Metropolitana di Napoli.

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La ripresa di queste iniziative organizzative del movimento di rivendicazione del diritto alla casa oltre a sollecitare il potere politico a risolvere celermente il problema con un provvedimento di legge per fermare gli abbattimenti dell’abusivismo di necessità abitativa e dei locali delle piccole attività lavorative, oltre a garantire pure un tetto alle famiglie lavoratrici la cui casa è stata abbattuta in questi anni, è anche quello di sollevare dal torpore quanti per sfiducia, inganno e strumentalizzazione hanno abbandonato la lotta rivendicativa e si sono rassegnati al tragico abbattimento o all’esproprio di Stato da parte dei Comuni. In tutto questo fondamentale è l’adesione e il sostegno all’iniziativa di tutte le famiglie che vivono la preoccupazione quotidiana dell’abbattimento e dell’intera umanità che vive sui nostri territori e che ha fatto della civiltà dell’altruismo e della solidarietà uno stile di vita. Senza solidarietà e partecipazione alle iniziative di lotta popolare non c’è speranza per un intervento legislativo che metta fine agli abbattimenti. Utilizziamo il tempo che ci separa dal 15 gennaio per portare a conoscenza di tutti gli isolani l’iniziativa e per far comprendere loro l’importanza della partecipazione al convegno.

Isola d’Ischia, 8 dicembre 2015.

* Del “Movimento unitario di iniziativa  popolare per il diritto alla casa nella regione Campania”

Per comunicazioni: telefoni 335.6063055 e 3395683542, e-mail domenicosavio@pciml.org .

 

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