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Bonus Vacanza, è allarme truffa: «Dividiamo i soldi fifty-fifty»

Gli albergatori denunciano, tramite il nostro giornale, i tentativi di truffa alle Autorità competenti ed ora la Procura di Torre Annunziata ha deciso di aprire le indagini sui vari contatti ricevuti per evitare che un tale comportamento truffaldino possa ripeters

Arrivano le prime truffe legate ai famosi bonus vacanza, introdotti dal governo dopo il lockdown per venire in aiuto di famiglie ed imprese turistiche che si trovano a vivere una situazione di difficoltà economica. Diverse segnalazioni sono giunte dagli albergatori a Il Golfo che hanno evidenziato la ricezione nei giorni scorsi di varie telefonate e in alcuni casi anche incontri vis a vis nei quali l’interlocutore provava ad aggirare il sistema del bonus vacanze per ricevere del denaro contante, procedura non prevista dall’incentivo che come è noto riconosce un beneficio all’azienda soltanto in termini di credito d’imposta.

Va specificato, infatti, che l’utilizzo del bonus vacanze non contempla denaro in contanti ma alle famiglie in stato di necessità viene rilasciato un codice che può essere utilizzato nelle strutture alberghiere ottenendo uno sconto sul soggiorno. I soldi che le strutture ricettive non incasseranno ma potranno detrarli dalle tasse che andranno a pagare a fine anno.

Ma siccome da che mondo è mondo l’occasione fa l’uomo ladro, ecco che c’è chi cerca comunque di ottenere un beneficio non lecito dalla situazione ed è quanto denunciato da alcuni albergatori dell’isola d’Ischia. Ecco come funziona la tentata truffa. Il malintenzionato telefona ad un albergo oppure si presenta in hotel con la scusa di proporsi come lavoratore e propone di spendere il proprio bonus vacanze presso la struttura contattata chiedendo in cambio una parte dei soldi in contanti.

Così facendo l’albergo riceve ugualmente il beneficio previsto dal bonus vacanze con conseguente detrazione dalle tasse di fine anno ed il turista incassa una parte del contributo sotto forma di soldi in contanti. «Sono molti extracomunitari che vengono e propongono questa truffa», spiega un albergatore di Forio che ci ha contattato e che abbiamo incontrato.

Un vero e proprio porta a porta quello che molti extracomunitari residenti sull’isola d’Ischia stannoeffettuando negli hotel dell’isola d’Ischia. Molti stranieri, con residenza sull’isola, tentano la truffa che chiameremo “Bonus vacanza fifty-fifty” in cui il “consumatore” chiede alla struttura di dividere il bonus senza soggiornare, insomma fingere di soggiornare in un determinato albergo per dividere il bonus, che ricordiamo è di massimo 500 euro per famiglie di almeno 3 persone. A raccontarcelo è Giovanni, nome di fantasia, proprietario di una piccola pensione a Forio.

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  • Ci spieghi meglio come hanno tentato di coinvolgerla in questa truffa.

«Una donna extracomunitaria, residente a Forio è venuta a cercare lavoro in albergo da me a Forio, come cameriera ai piani. Ho spiegato che non avevamo posto. La sua richiesta successiva è stata: “accettate bonus vacanza?” e quando ho annuito che il mio hotel accettava il bonus vacanza mi ha proposto di simulare il soggiorno presso la mia struttura con la sua famiglia in quanto lei ne aveva diritto perché il suo reddito Isee era basso».

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  • E poi?

«Avremmo diviso i 400 €. In pratica io le dovevo riconoscere 200 € in contanti e lei mi avrebbe ceduto il credito del bonus vacanza beneficiando come azienda 400 €. Conoscono il meccanismo alla perfezione e sanno come aggirarlo. Una cosa incredibile».

  • Lei come ha reagito alla richiesta?

«Mi sono sentito offeso come italiano. Le ho risposato che mi stava proponendo una truffa e in Italia le truffe si fanno ma devi trovare il truffatore e l’ho messa alla porta».

  • Sarà stato un caso, ci sono persone che ci tentano…

«Dopo due giorni è venuto una seconda persona, sempre donna. Mi ha fatto la stessa e identica proposta. Non credo sia stato un caso. Ho contattato alcuni amici albergatori di Forio e di Ischia. Anche loro avevano avuto la stessa proposta da extracomunitari residenti a Ischia».

  • Per farlo significa che ci sono albergatori favorevoli

«Sì, esatto. La prima signora che mi è venuta a trovare con la scusa del lavoro, quando le ho spiegato che non avrei mai accettato questa truffa mi ha informato che altri alberghi accettavano questo metodo, facendo anche i nomi. Indovini chi sono? I soliti, quelli che tutti ne parlano, che scaricano munnezza a mare, che svendono il prodotto Ischia, che non assicurano nessuno. Quelli che io chiamo ‘banditi’, che infangano la nostra categoria e che da anni sono nell’occhio del ciclone. Ma sembra che resteranno sempre impuniti».

Furbetti sì, ma fino a un certo punto. Non sarà difficile per le forze dell’ordine ‘beccarli’visto che si tratta di persone extracomunitarie che risiedono o hanno il domicilio nella stessa isola d’Ischia.

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