CULTURA & SOCIETA'

Il nuovo rosolio ghiacciato alla menta ricorda la ricetta suggerita della nonna

Negli anni ’30 e ’40, quando i festini nuziali erano condotti e seguiti dai dolcieri locali, questi provvedevano anche ai liquori di produzione propria che erano rappresentati dagli unici vermuth e rosolio con qualche presa d’ anice a richiesta. Ora il Rosolio allungato con acqua frizzante fredda è considertato la bevanda disssetante dell’estate

Il rosolio nell’isola d’Ischia faceva concorrenza al vermuth nei migliori festini che si organizzavano in casa. Se ne consumava tanto per la scorta che ciascuna famiglia isolana possedeva. Lo fabbricavano nei tempi giusti al tepore dei loro focolari e lo si sfoggiava nei battesimi, nelle prime comunioni, nei matrimoni, Veniva servito agli invitati in bicchierini colorati appena dopo le “passate” dei dolci distinti in vario tipo. Era il liquore di casa che meglio si gradiva, specie quello a menta che era ritenuto un toccasana per le signore affette da improvviso raffreddore. Erano gli anni poveri del periodo bellico, prima e appena dopo, allorquando tutto ciò che realizzava in casa per le provviste familiari dell’isola aveva valore immenso. Il rosolio non è stata una creazione ischitana, fu importato dalla Sicilia in epoca abbastanza antica e fatto proprio con diverse “manipolazioni” attraverso l’uso di varie erbe dei nostri boschi e sopratutto di particolari rose di maggio e giugno quando sbocciano flagranti nei vari roseti. Negli anni ’30 e ’40, quando i festini nuziali erano condotti e seguiti dai dolcieri locali, questi provvedevano anche ai liquori di produzione propria che erano rappresentati dagli unici vermuth e rosolio con qualche presa d’ anice a richiesta. Ma tornando al liquore di casa del passato, rimangono storiche le classiche ricette della Nonna ossia della donna più vecchia di casa che attraverso il suo fiuto, la sua saggezza, la sua capacità di inventarsi lozioni e soluzioni da “laboratorio” e da cucina, lascia le sue ricette tramandate da madre in figlia, in nipote. Per il lavoro in casa e per ottenere un ottimo rosolio per fare concorrenza anche al Rucolino ed allo stesso Amarischia, la nonna…dall’aldilà suggerisce che serve un giardino proprio, dove le rose non vengono trattate con i crittogrami. Il periodo migliore è il mese di giugno: le rose sono al massimo,e non ancora bruciate dal sole estivo, i petali sono ben carnosi. Ingredienti consigliati: 300gr di petali di rose appena colte, 250 gr di alcol 90°, 250 gr di zucchero, 1/4 di acqua. La nonna consiglia di disporre i petali in un vaso di vetro a strati alternati con lo zucchero, lasciare risposare al sole fino a che lo zucchero non si è totalmente sciolto, aggiungere l’acqua e l’alcol, tappare di nuovo il vaso e far riposare in un luogo fresco e buio per 8 giorni. La nonna inoltre suggerisce di mettere al di sopra di una bottiglia da 1 litro e mezzo un imbuto o un vecchio panno di cotone bianco per filtrare. Passare il contenuto del vaso, attraverso l’imbuto con filtro, chiudere la bottiglia con un tappo di sughero. Per sigillare alla perfezione la bottiglia, accendere una candela, e far colare la cera sul tappo e lungo il bordo della bottiglia, in modo che risulta alla fine perfettamente sigillata. Dopo sei mesi il prodotto, ossia il rosolio, è pronto per il primo consumo.

michelelubrano@yahoo.it

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