POLITICA

Il Pd e la maledizione del Parlamento Europeo

ISCHIA – Nella circoscrizione meridionale, andando a scorrere l’elenco dei candidati e degli eletti nella lista del Pd alle ultime elezioni europee, pare quasi di assistere ad una vera e propria maledizione. E noi sull’isola ne sappiamo qualcosa: il sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino, fallì l’approdo al Parlamento Europeo per circa tremila voti, quelli che di fatto – incredibile ma vero – mancarono all’appello proprio sull’isola d’Ischia, dove non a caso il partito raccolse oltre 3.500 voti in più del suo candidato locale, e questo nonostante la possibilità di esprimere tre preferenze. Il primo cittadino ha poi sperato a lungo in una serie di congiunture favorevoli che però non si sono mai verificate: in primo luogo un auspicato rimpasto di governo con Pina Picierno che sembrava destinata ad un incarico di sottosegretario mai concretizzatosi. Poi ecco un altro treno, quello derivante dalla candidatura dell’eurodeputato Andrea Cozzolino alle primarie per le regionali. Sembrava una partita vinta in partenza, invece spuntò il “carro armato” Vincenzo De Luca che si aggiudicò dapprima il “preliminare” e successivamente anche la corsa a Palazzo Santa Lucia. Poi sono arrivati i guai giudiziari e la temporanea sospensione dal partito con tutto quello che ne è conseguito ed una lunga fase di stasi. Adesso, il volo aereo per Strasburgo appare decisamente una chimera, a meno che non ci si voglia recare per una vacanza di piacere o altri motivi.

Ma le grane, adesso, sembrano arrivare anche per chi, proprio a Giosi Ferrandino, ha strappato lo scranno all’Europarlamento. Ed a lanciare una pesante denuncia con accuse altrettanto consistenti è dal suo blog il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, il quale senza troppi giri di parole scrive: “Il Pd è il partito preferito dalla camorra. L’attuale europarlamentare Pd Nicola Caputo, secondo i PM è stato il ‘referente dei Casalesi in Regione’ Campania a partire dal 2010 quando fu eletto consigliere grazie all’intervento della camorra secondo la DDA. E’ indagato per voto di scambio politico mafioso: ‘E’ il marzo del 2010 e in una Peugeot 307 chiacchierano Benito Lanza e Antonio Cerullo, entrambi accusati di far parte del clan dei casalesi, il primo delegato dal boss Antonio Iovine a tenere i rapporti con la politica. Lanza racconta a Cerullo quello che gli ha riferito Dionigi Magliulo: Io sto lavorando da quattro anni, ora per la campagna elettorale per la Regione, ci ho rimesso altri 100.000 euro. Lanza cita la promessa di Caputo a Magliulo: «Prima delle elezioni ti faccio il finanziamento».

Insomma, non certo roba da poco ma poi Grillo rincara la dose ed aggiunge anche che “secondo l’accusa l’allora consigliere Pd avrebbe smosso mari e monti per far ottenere ad un gruppo di imprenditori molto vicini a lui (che come risulta dalle intercettazioni citate sopra lo avrebbe finanziato per almeno 100 mila euro) la concessione per realizzare uno svincolo autostradale sulla strada statale Nola-Villa Literno. Il Pd è una garanzia. Caputo era stato indagato già nel 2013 nello scandalo rimborsi scoppiato in Regione Campania per truffa e peculato (quest’ultima accusa poi caduta). Essere indagato per truffa e peculato nel Pd fa curriculum e così, dopo averlo definito incandidabile nel 2013 per calmare un po’ le acque, nel 2014 viene candidato dal Pd al Parlamento Europeo perchè è in grado di accapparrare un sacco di voti. Oltretutto i suoi voti, secondo fonti stampa, servivano a Pina Picierno per garantirle una poltrona a Bruxelles: ‘Partito democratico: giacobino o garantista? Secondo la convenienza del momento, che, in questo caso, potrebbe coincidere con la necessità di assicurare un’ancora territoriale alla capolista per le Europee della circoscrizione meridionale Pina Picierno, bravissima nelle relazioni romane, non si sa ancora quanto nella raccolta delle preferenze […] Il tandem Caputo-Picierno potrebbe assicurare, insomma, alla capolista una buona dote di voti nella «sua» Terra di Lavoro“.

Nel post pubblicato dal blog di Beppe Grillo si legge anche che “Caputo sarà sentito in procura entro fine mese” ma il leader dei grillini è in ogni caso perentorio: “Nel frattempo deve dimettersi immediatamente, le accuse a suo carico sono pesantissime. Il suo principale serbatoio elettorale è Villa di Briano, comune campano a guida Pd sciolto per mafia quest’estate nel silenzio generale. Perché i dirigenti Pd non chiedono al loro eurodeputato re delle preferenze perché due camorristi in macchina dicevano di votare per lui alle regionali? Quanti voti del Pd alle europee sono stati portati dalla camorra per arrivare al 41%? I voti della camorra sono serviti anche all’elezione di altri europarlamentari nella stessa circoscrizione? Nessuno nel Pd sa nulla o stanno coprendo Caputo perchè i suoi voti fanno comodo? Perchè Caputo non si è dimesso immediatamente? Domande che forse resteranno senza risposta”. E probabilmente anche senza dimissioni, altrimenti – forse – si riaprirebbe uno spiraglio per il sindaco d’Ischia, che si avvia a concludere la sua seconda sindacatura prima di far calare il sipario…

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