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La prof. anti Juve e l’epilogo di una vicenda folle

Di Isabella Puca

Barano – Sono arrivate ieri mattina sulla scrivania della dott.ssa Maria Rosaria Mazzella, dirigente  dell’istituto dedicato alla memoria della preside Anna Baldino,  le dimissioni della professoressa Fabiana  Paciello. La docente, impiegata nella scuola baranese, come insegnante di sostegno era assurta agli onori della cronaca a inizio febbraio a causa di un atteggiamento che proprio non si addice alla figura di un’insegnante. La notizia è arrivata proprio alla vigilia della partita Napoli – Juve per la quale, la Paciello, tifosissima del Napoli, aveva auspicato, dal suo profilo Facebook, una seconda strage dell’Heysel. Il tutto partiva dal risentimento di non poter essere allo stadio a tifare per la squadra del cuore, una spiegazione che di certo non giustifica l’augurio di una nuova tragedia che portò, nel maggio dell’ ’85, la morte per 39 tifosi juventini compreso un ragazzino, Andrea Casula, di soli 11 anni.  In pochi minuti quel post pubblicato su Facebook fece il giro del web e sia tra gli sportivi che tra gli addetti ai lavori, la vergogna fu tale da far partire una petizione diretta al Ministero della Pubblica Istruzione. In migliaia chiesero  la sospensione dall’insegnamento tramite i social, condividendo una lettera inviata al dirigente scolastico alla quale veniva chiesto di prendere seri provvedimenti nei confronti dell’insegnante, invitata a chiedere presto scusa ai familiari delle vittime della tragedia.  Sulla vicenda si espresse subito l’Associazione dei familiari delle vittime dell’Heysel,  “Ringraziamo chi ci ha inviato segnalazioni riguardanti un contenuto profondamente offensivo e lesivo della memoria delle vittime dell’Heysel”; fu questo il tweet pubblicato sulla pagina dell’Associazione. In un primo momento la dirigente dell’istituto “Anna Baldino”, la dott.ssa Maria Rosaria Mazzella, dinanzi la gravità della situazione preferì  non lasciare dichiarazioni in merito ma proprio dal suo ufficio si sono attivate procedure atte a prendere provvedimenti in quanto il caso era ormai di rilevanza pubblica. Infatti ‘Il Golfo’ ha appreso che la dirigente Mazzella ha attivato tutte le procedure previste dalla legge relazionando il caso al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. La Paciello fece parlare di sé per questa deplorevole vicenda su tutti i media nazionali, complice anche una telefonata da parte dei giornalisti della trasmissione di Radio 24 “La zanzara” ai quali confermò quanto scritto aggravando ancor di più la sua posizione. Dopo che il mondo della rete, che di certo non è conosciuto per il suo buonismo, ha scagliato contro di lei ogni forma di cattiveria,  ripescando post del 2005 in cui  augurava agli stessi juventini un “tumore alla prostata” o in cui  prendeva come buono, l’agire della coppia dell’acido, scrivendo “se acchiappo uno di voi lo sfregio con l’acido e se ha moglie e figli, sfregio anche loro”, la Paciello si cancellò dai Social Network. Una consolazione davvero magra per tutti coloro che chiedevano giustizia: comportamenti del genere contribuiscono a rovinare, infatti, un’intera categoria, quella degli insegnanti, che oggigiorno si ritrova a vivere in una condizione di perenne precarietà.  Tra i più risentiti della vicenda c’era anche il nipote della preside Baldino che, affidando il sentimento al suo profilo Facebook, ricordò sua nonna e le sue battaglie per rendere il diritto all’educazione accessibile a tutti, «la cosa che più mi irrita – scrisse all’indomani della vicenda – è che questa stessa persona si trova ad insegnare nella scuola che porta il nome di mia nonna». Ebbene,  la Paciello, consegnate le dimissioni è ora solo una pagina di brutta storia, un esempio da non seguire sia che ci si trovi a scuola o in un campo di calcio. Giustizia è stata fatta e speriamo che questi assurdi episodi di razzismo vengano puniti anche a bordo campo, affinché un giorno, non troppo lontano, smettano di far notizia.

 

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