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Il processo sul caso “Caro Estinto” subito rinviato a maggio

E’ ancora lunga dal terminare, anzi il secondo tempo della partita è appena iniziato. Potrebbe essere lungo e, soprattutto, riservare davvero colpi di scena a gogo. Un processo che in primo grado aveva visto una serie di assoluzioni che non sono andate bene alle parti civili che per il tramite del proprio difensore avevano chiesto di appellare sentenze ritenute immotivate ed ingiustificate. E così ieri mattina a distanza di due anni ci si è ritrovati dinanzi ai giudici della Corte di Appello di Napoli ma non c’è stato nemmeno il tempo di “mettere palla al centro”. La prima udienza, fissata dinanzi alla II Sezione Penale, è stata infatti rinviata al prossimo 2 maggio per eccessivo carico del ruolo. Il differimento è stato dettato anche dal fatto che i reati contestati hanno una prescrizione decisamente lunga e dunque le dinamiche processuali non sarebbero risultate compromesse.

Per ricostruire questa vicenda, però, bisogna necessariamente ripartire dall’inizio e cioè dalla sentenza di primo grado. Quella che, detto per inciso, aveva mandato assolti da ogni capo di imputazione (con la formula perché il fatto non sussiste) gli imputati Giuseppe Mattera, Enrico Mattera e Francesco Iacono, con sentenza emessa il 30 ottobre 2014 dalla IV Sezione Penale del Tribunale di Napoli. Dinanzi a questa sentenza l’avvocato Michelangelo Morgera aveva proposto impugnazione al pubblico ministero per conto della parte civile, rappresentata da Giovanna Mattera, Filomena Mattera, Giuseppe Nicolella e Francesco Amalfitano. Adducendo naturalmente una serie di articolati motivi, che di fatto riassumono anche una vicenda dai contenuti decisamente contorti.

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