Adesso a Serrara Fontana è psicosi da covid

L’annuncio della Diocesi di Ischia relativo alla positività del sacerdote don Angelo Iacono è una di quelle notizie che a Serrara Fontana ha gettato un intero paese nel panico. Inevitabile quando c’è di mezzo un prelato che – secondo quelle che sono le indiscrezioni raccolte in paese – certo in tempi recentissimi di contatti con i fedeli o comunque con i suoi concittadini ne aveva avuti eccome. E adesso c’è chi teme il rischio di una reazione a catena, anche perché don Angelo i sintomi li mostrava tutti (in primis la febbre alta) e dunque anche l’aspetto legato alla carica virale sarebbe un dettaglio tutt’altro che trascurabile. A prendere in mani le redini della situazione, in una giornata difficile e complessa come quella di ieri è stato il sindaco Rosario Caruso, che aveva immediatamente lanciato un appello ai suoi concittadini. Segnalare alle autorità sanitarie se si era venuti a contatto con il prete senza osservare le misure di sicurezza e porsi immediatamente in isolamento domiciliare, nel tentativo di non alimentare la catena del contagio.

Lo stesso primo cittadino, poi, nel pomeriggio di ieri ha inviato un messaggio alla comunità serrarese attraverso un post pubblicato nei suoi canali social nel quale scriveva: “Mantenete la calma. I vigili stanno raccogliendo le segnalazioni e dunque supportando l’Asl nel tracciamento dei contatti diretti di Don Angelo.

Rispettate l’isolamento in attesa del tampone. Sto ricevendo decine di telefonate e messaggi e sto cercando di rispondere a tutti ma la priorità ora è fare il tracciamento dei contatti. Ricordo il numero dei vigili urbani: 081 9048831 e quello dell’ASL: 081 18840505. Ricordo anche che in assenza di sintomi non dovete far nulla se non restare in isolamento. Nel caso di insorgenza di sintomi contattate il vostro medico curante. Non vi nascondo che la situazione mi preoccupa in relazione a ciò che mi state rappresentando, ossia casi di assenza di mascherina anche in presenza di tosse, oppure casi di assenza di igienizzazione in momenti di contatto stretto ed altro. Purtroppo non torniamo indietro nel tempo e non possiamo cambiare nulla ma è il momento, ancora una volta, di prendere coscienza del fatto che la mancanza di responsabilità può fare molti danni. E’ triste dover constatare che in molti casi non siamo in grado di autogovernarci. Perchè, da quanto mi riferite, sarebbe bastato segnalare o prendere i dovuti accorgimenti. Sto cercando di ripeterlo da mesi con sincerità e senza creare allarmismi ma devo constatare che anche in questo periodo, per alcuni, non basta. Preghiamo per Don Angelo e chi ha avuto contatti stretti senza protezioni, igienizzazione e distanziamento si segnali subito. Cerchiamo di contenere il contagio”.

Parole chiare, dure e soprattutto significative. Perché Caruso, pur senza scendere nei dettagli, lascia intendere che purtroppo è un vero e proprio “esercito” quello che ha lanciato l’sos per essere venuto a contatto con il sacerdote senza aver preso le precauzioni del caso. E la situazione potrebbe addirittura diventare ancor più preoccupante se dovesse trovare conferma la circostanza secondo cui don Angelo Iacono si sarebbe recato anche presso le abitazioni di diversi anziani per somministrare loro la Comunione. Insomma un bel pasticcio che proprio non ci voleva in un momento in cui l’epidemia da covid già sta dilagando a tutto spiano sulla nostra isola. Ma se fin qui i casi erano circoscritti quasi esclusivamente a cluster familiari, un episodio come quello verificatosi nel Comune montano dell’isola rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba batteriologica. Insomma, c’è poco da girarci intorno: davvero non ci voleva.