LE OPINIONI

IL PUNTO Giù le mani dai bambini, sentiamoci tutti responsabili

Se nella società c’è una categoria debole per antonomasia, questa è rappresentata sicuramente dai bambini perché innocenti che non hanno la possibilità e la forza fisica di difendersi da eventuali violenze o ingiustizie subite. E sono ancora più deboli quando non hanno più i genitori, o quando vivono sulla propria pelle il disagio di questa società infame dovendo, già da piccini, fare i conti con la povertà economica delle proprie famiglie, subire semmai discriminazioni per il colore della pelle e quant’altro. Quanto accaduto presso l’orfanotrofio di Casamicciola, almeno rispetto alle notizie riportate dalla stampa e da ciò che emerge dalle indagini e dai provvedimenti emessi dalla Magistratura verso quattro suore, fa male, fa tanto male perché all’interno di quell’asilo sono ospiti per lo più bambini che dovrebbero ricevere solo coccole ed affetto. Non mi sento di giudicare nessuno e mai lo farei, ci mancherebbe. La mia è solo la semplice riflessione, ad alta voce, di un padre che non ha mai avuto il coraggio di dare uno schiaffo ai propri figli e che quando sente i bambini piangere per qualsiasi motivo, ne soffre. Ne soffro perché ritengo il pianto dei piccoli la sconfitta di noi adulti.

L’istituto di Casamicciola

La violenza genera sempre violenza, ecco perché ritengo che la migliore educazione sia quella che si impartisce umilmente con il dialogo e con gli esempi. Eppure nell’infame ed ipocrita società capitalistica, i comunisti come me vengono additati come coloro che si mangiano i bambini, mentre indagini e condanne, spesso dimostrano in tutto il mondo, che l’inferno, quello vero, esiste finanche in alcuni ambienti religiosi dove si sono consumati atti di violenza e persino di pedofilia. Vorrei che per quanto accaduto a Casamicciola, a partire dal sottoscritto, ci sentissimo tutti responsabili e facessimo qualcosa di concreto, ognuno nel suo piccolo, per aiutare non solo i bimbi che sono in quell’orfanotrofio, ma tutti coloro, bambini ed adulti, che nella nostra Isola sono in difficoltà. Ma non limitandoci solamente ad elargire eventualmente elemosine o azioni di carità momentanee che trovano il tempo che trovano e con cui probabilmente proviamo solamente a pulirci la coscienza sporca dal fatto che semmai dinanzi a discriminazioni ed ingiustizie ci giriamo dall’altro lato, ma battendoci, soprattutto, per imporre allo Stato – e cioè ai comuni, alle regioni e al governo -, in merito spesso assente e latitante che delega ad istituti religiosi ed associazioni vari quelli che invece sono i suoi compiti, di fare finalmente il proprio dovere e di non lasciare più soli gli ultimi della società come bambini ed anziani.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio