IL PUNTO Il terremoto e le promesse mancate
DI GIUSEPPE LUONGO
Leggo sul quotidiano di Ischia Il Golfo un rilievo non lusinghiero sull’operato dei Commissari a Casamicciola. Sono trascorsi quasi 6 anni dal terremoto, 6 anni di parole, incontri, promesse, ma fatti pochi o nulla. Nessuna protesta collettiva per il disastro sismico del 2017 e idrogeologico del 2022, è emersa all’unisono dalle comunità dell’Isola. Queste si chiudono nei limiti amministrativi e non leggono la complessità del sistema isola. Gli eventi naturali hanno limiti fisici e non amministrativi.
Per comprendere ciò basterebbe porre attenzione alla localizzazione delle frane che tormentano l’Isola a sud, ad est, ad ovest, delle alluvioni a nord e alla subsidenza che, unitamente all’innalzamento del mare per il cambiamento climatico in atto, produce la scomparsa degli arenili, l’arretramento e la lenta sommersione delle coste basse. A Ischia occorrerebbe un intervento radicale in tutta l’Isola per la mitigazione del dissesto del suolo, dalle coste all’area del Monte Epomeo e a Casamicciola bisognerebbe attivare un progetto per la mitigazione del rischio sismico nell’area epicentrale, in collina alla base del versante settentrionale dell’Epomeo. Interventi articolati nei due obiettivi fondamentali per lo sviluppo dell’Isola non sono sostenuti ne dagli amministratori e ne dai cittadini; tutti contenti dei pannicelli caldi promessi.