CRONACA

IL PUNTO La liturgia riformata

DI CESARE BARONIO

Dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, nel corso dei decenni non sono mancati gli abusi liturgici in ogni dove, con buona pace di vescovi e uffici competenti.

Ultimamente c’è stata anche la messa sul materassino con tanto di celebrante in ammollo e fedeli in costume; il motivo sarà stato senz’altro la canicola estiva fattasi insopportabile e quindi tutto si fa lecito per la nuova chiesa. Anche nella diocesi di Ischia di recente abbiamo assistito alla liturgia riformata su iniziativa dei fedeli (alcuni) con buona pace del celebrante, anche se sorpreso dall’iniziativa. Il fatto è avvenuto nella chiesa di San Alfonso al Vatoliere, dove durante i riti conclusivi della liturgia funebre il coro ha intonato il celebre canto LISA DAGLI OCCHI BLU. È vero che a San Remo durante il festival da un po’ di anni sta succedendo di tutto, ma è altrettanto vero che non è ammissibile durante una liturgia sacra che si faccia San Remo! Quello che è accaduto potrebbe spingere altri ad emulare l’iniziativa, così da permetterci di ascoltare un vasto repertorio di canzoni a richiesta.

Anche a Serrara Fontana c’è stato un episodio di liturgia fai da te. Il mercoledì delle ceneri, il parroco con il triregno, ha modificato il rito penitenziale dell’imposizione sul capo delle ceneri, con quello di fare toccare con mano ciò che diventeremo. Infatti le ceneri le ha messe nelle mani dei fedeli, cosa non prevista dal rito. Ci dicono che l’ufficio liturgico diocesano in questo caso starebbe per richiamare l’audace parroco Matterà.

Cosa ci dobbiamo ancora aspettare?
Mentre Roma serra i ranghi sulla messa tradizionale e ne accentra ogni decisione per averne l’assoluto controllo, sugli abusi liturgici tace, così da permettere al circo dell’improvvisazione di fare i suoi danni.
Ormai lo sfascio del Cattolicesimo, in cui è impegnato l’attuale pontefice, sta’ prendendo una brutta piega e presto di sacro non resterà più nulla.
E Monsignor Pascarella?
È già con un piede sul traghetto.
Ed essendo dimissionario, infatti il 28 marzo compie i suoi 75 anni, è pronto a godersi il meritato riposo. Anticipatamente gli facciamo gli auguri e gli diciamo che, se malaguratamente in un altra vita trova un Lagnese che gli offre una nuova esperienza come questa, si ricordi che il no è una opzione per lui e per noi.

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