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Il rapporto choc: la SS270 tra le strade più pericolose d’Italia

Lo certifica uno studio dell’ACI al termine di una indagine che ogni anno analizza quanto accade nei circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale del nostro paese

Il 73% degli incidenti in Italia si verifica su strade urbane, il 22% su tratti extraurbani, e solo il 5% in autostrada. Lo certifica uno studio dell’ACI al termine di un’indagine che ogni anno analizza quanto accade nei circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale del nostro Paese, dove, nel 2020, si sono registrati 24.205 incidenti, con 911 decessi e 36.518 feriti. Numeri impressionanti, anche se l’incidentalità in quel periodo è risultata in forte calo a causa della pandemia che ha costretto ad una notevole riduzione della mobilità. Rispetto all’anno precedente, in autostrada si sono registrati il 39,9% in meno di incidenti, il 37,1% in meno di morti; sulla strade extraurbane il conto parla di un -27,5% di incidenti, un -25,7% di morti; centri abitati, nel complesso, -31,7% incidenti e -20,3% morti. In tutti gli ambiti stradali, la mortalità diminuisce meno del numero di incidenti.

Le strade più pericolose

Alcune grandi arterie vicino alle città si confermano le strade più pericolose del 2020 a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. Tra le strade sulle quali si verificano più incidenti, troviamo, infatti, le Tangenziali di Milano, la Tangenziale Nord di Torino, la Diramazione di Catania A 18 dir, il Raccordo di Reggio Calabria, il Grande Raccordo Anulare e la Penetrazione Urbana della A24 a Roma.
Per le strade extraurbane, frequenza elevata di incidenti per la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Monza Brianza, la SS 207 Nettunense in provincia di Latina, la SP 227 di Portofino in provincia di Genova e l’Asse interurbano di Bergamo.

Motociclisti, ciclisti e pedoni

motociclisti sono coinvolti nel 20,8% degli incidenti stradali. Particolarmente elevato, l’indice di mortalità per questa categoria: 5,2 morti ogni 100 mezzi coinvolti rispetto all’1,4 delle auto. Al vertice delle tratte con più incidenti per le due ruote a motore invece ci sono la SS 001 Aurelia nelle province di Savona, Massa e Lucca, la SS 016 Adriatica in provincia di Rimini, la SS 018 Tirrena-Inferiore in provincia di Salerno, la SS 270 dell’Ischia Verde e la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 006 Casilina, la SS 002 Cassia e la SS 008 bis Ostiense in provincia di Roma, la Tangenziale Est-Ovest di Napoli, la SS 035 dei Giovi in provincia di Milano.

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Aumenta il peso dei ciclisti, coinvolti nel 4,7% degli incidenti sulla rete viaria principale (era il 3,9 l’anno precedente), complice l’aumentato uso di questi mezzi. Le strade più interessate da incidenti con ciclisti: Aurelia (SV), Emilia (FC), Padana Superiore (PD), Abetone e del Brennero e Gardesana (VR), Codognese (PV), Dei Giovi (MI), Sarzanese Valdera (LU).

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Il 3,4% degli incidenti sulla rete viaria principale infine è un investimento di pedone. Tra le strade dove si è registrato un numero elevato di investimenti: Aurelia (nei centri abitati di Vado Ligure e Ceriale in provincia di Savona), la Tosco Romagnola nel centro abitato di Pontassieve (FI), la statale Dello Stelvio presso il centro abitato di Tirano (SO), la statale Amalfitana nei pressi di Minori.

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