CRONACA

IL RETROSCENA Ischia e le vacanze d’oro con i soldi delle estorsioni

Se con i proventi delle estorsioni ordinarie veniva finanziato il sostentamento delle famiglie legate al clan Cimmino-Caiazzo, nelle occasioni festive (natale, pasqua, ferragosto etc etc) alcuni parenti del boss Luigi utilizzavano i soldi per sostenere spese esorbitanti rispetto allo stile di vita condotto abitualmente. Dagli incartamenti relativi all’ultimo blitz contro il clan, emerge che uno di essi, in occasione dell’estate 2017 decise perfino di chiedere informazioni per una vacanza da 11mila euro in un hotel a 4 stelle sull’isola d’Ischia. In alta stagione il rampollo ottenne un preventivo per un soggiorno, dal 13 al 27 agosto, per 3 camere doppie a mezza pensione. La richiesta di informazioni al receptionist emerge da una telefonata all’albergo intercettata dagli inquirenti.

Prezzi esorbitanti che nessun comune mortale può permettersi se non si è facoltosi: 264 euro al giorno a camera, per un totale di 11.088. Non contento però decise di ridurre la durata delle ferie ma il budget invece di diminuire aumento. L’autorità giudiziaria, infatti, ha poi accertato che il nucleo familiare Cimmino ha effettivamente soggiornato sull’isola, pagando la bellezza di 11.194 euro in una diversa struttura dal 14 agosto al 22 agosto. Ma le vacanze però non erano il solo lusso che si concedeva. Secondo gli inquirenti durante le festività pasquali «puntò» anche all’acquisto di orologi e gioielli in oro per un valore di circa 12.000. Spese folli che, e non poteva essere diversamente, hanno attirato l’attenzione degli inquirenti.

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