IL RICORDO In memoria di Franco Raucci

DI ANTIMO PUCA
“Quella generazione di lavoratori è scomparsa. Abbiamo lavorato anche dí domenica ed anche con febbre alta “
Questa, la Tua risposta alle nostre riflessioni condivise sulla deontologia professionale.
Il pensiero di Te è dentro di me. Mi hai donato una penna nera agli albori della mia professione.
Mi spiegavi tattiche e comportamenti da tenersi in situazioni varie e spesso poco comode.
Ti porto con me, vivo, come per sempre.
“Fatt ‘ na camminata! Da quando sei in pensione hai fatto la fine di mio padre.. non si faceva più vedere”, Ti invitavo.
“Sei diventato più bravo di me”, dicevi! E sbattevi i pugni sulla scrivania.
“Non mi capacito come fai a tenere la scrivania pulita!” Mi dicevi. “Non perdo tempo in chiacchiere”, rispondevo.
“Ti ricordi quanti primi maggio abbiamo trascorso in tribunale?
E nessuno ne parla”.
“Che delusione”, mi rispondevi!
Noi non abbiamo mai pensato ai soldi ma eravamo preoccupati delle Carte
La Memoria di Te è viva e presente in ogni mia azione.
Sei stato la mia carne professionale. Maestro e guida.
Persona pulita,onesta.
Grande lavoratore.
Nel mio agire riconosco Te per cui ho nutrito e sempre nutrirò enorme rispetto,anche se la mia educazione mi ha impedito dimostrarteLo.
Resti un mito.
Onesto. Di quella onestà rara, che i pochi possono insegnare!
Ciao, Franco!