LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia rilancia giardini e pinete (ma nel chiuso dell’ufficio tecnico)

Per capire in quale direzione va l’amministrazione comunale d’Ischia, c’è un solo modo: consultare l’Albo pretorio per leggere le delibere di Giunta. Perché nessuna decisione viene preannunciata, confrontata, discussa né con le rappresentanze sociali né con i consiglieri comunali. Qualcuno tra i tre o quattro amministratori più vicini al Sindaco o qualcuno dei Dirigenti intuisce che c’è un’opportunità da cogliere tra i vari bandi di gara (oggi grazie ai fondi del PNRR) e si passa immediatamente all’incarico progettuale ad uno degli ingegneri o architetti dell’Ufficio Tecnico. Nella fattispecie, è avvenuto che il responsabile del Servizio 6, Bernasconi, ha proposto la delibera n.10 per partecipare all’avviso pubblico bandito dal Ministero della Cultura e presentare proposta di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici (Missione 1 – Misura 2 – Investimento 2.3) ai fini dell’innovazione e digitalizzazione, rigenerazione di siti culturali, religiosi o rurali o per valorizzare l’identità dei luoghi.

La Giunta comunale ha approvato tre delibere, la 29, la 30 e 31 del 14 marzo, con le quali si propone al Ministero della Cultura di finanziare con fondi del PNRR il progetto “Il verde da vivere-Parco Nenzi Bozzi” per un importo di 874.853 euro; il progetto “I giardini della Torre,percorsi ed emozioni” per un importo di 1.094.611 euro; infine il progetto “Innovare per conservare-Pineta degli Artisti” per un importo di 1.307.082 euro, per un totale, tra le tre proposte, di 3.276.546 euro. Il progetto per la Pineta degli artisti è stato allestito dall’arch. Carmine Prevenzano, gli altri due sono ad opera dell’arch. Consiglia Baldino. A base della richiesta c’è la seguente motivazione: “L’Amministrazione comunale ha sempre manifestato il suo interesse alla riqualificazione e manutenzione, messa in sicurezza e conservazione dei parchi e giardini, non solo per gli aspetti culturali e ricreativi ma anche per gli aspetti conservativi della biodiversità, per la produzione di ossigeno e l’abbattimento dell’inquinamento ambientale” Va bene, benissimo. Ma non c’è un solo modo, una sola via di riqualificare parchi e giardini, come non c’è una delimitazione precisa di quelli che possiamo considerare “parchi e giardini comunali”. Pertanto, limitarsi ad individuare possibili fonti di finanziamento pubblico e assegnare ai tecnici comunali (senza precisi input politici) il compito di progettazione, è insufficiente e sbagliato. Chi lo ha detto che dobbiamo limitarci a Nenzi Bozzi, alla Pineta degli Artisti e alla Torre di Michelangelo? C’è l’orto botanico sperimentale sul viale Cristoforo Colombo che avrebbe bisogno di essere rivitalizzato e, per restare sulla passeggiata Colombo, si potrebbero migliorare e completare i giardinetti intorno ai campi da tennis e al Duilio; così come si poteva approfittare per completare l’opera di risistemazione alla Pagoda, con la valorizzazione del magnifico spiazzato adiacente alla villa Camerini e che affaccia a mare. E chi stabilisce il fine ultimo naturalistico e culturale dei Parchi e Giardini comunali? I tecnici? Quanto e quali, tra i consiglieri comunali, hanno contezza delle scelte che si vanno a fare e quale contributo hanno potuto dare? Quanti e quali Associazioni naturalistiche e culturali sono state interpellate per un loro parere?

Faccio un esempio: l’Associazione culturale T.I.F.E.O. coordinata dal prof. Giovanni D’Amico, da mesi stava elaborando un magnifico progetto (da sottoporre all’Amministrazione comunale) per lo sfruttamento dell’area adiacente alla chiesetta di S.Anna, per bonificarla e rifunzionalizzarla a teatro naturale, in uno scenario fantastico, al quale D’Amico pensava di dare il nome “Parco delle Arti”. C’era già un contributo tecnico-progettuale gratuito dell’arch. Paolo Baiocco. Ora, non ci è dato sapere, allo stato, fin dove si spinge la delibera n.30, riguardante i percorsi intorno alla Torre di Michelangelo; certo è che se T.I.F.E.O. avesse avuto l’opportunità di illustrare al Sindaco la sua proposta (che si intendeva allargare e condividere con le principali Associazioni culturali ischitane) probabilmente si poteva inserire l’idea dell’Anfiteatro naturale nei percorsi della Torre. Spero che ci siano ancora i margini per farlo, sottolineando che – tra l’altro – tale progetto diviene ancor più realistico se si riflette sulla circostanza che esiste già un finanziamento per il consolidamento di tutto il costone sottostante all’area. Credo che il Ministero della Cultura, al cui vertice siede uno dei migliori e più sensibili ministri della Repubblica Italiana (Franceschini) , che ha fatto deliberare dal C.d:M. il finanziamento del restauro del Teatro (Dram Theater) appena bombardato e distrutto dai Russi in Ucraina, ben comprenderebbe l’importanza di un Teatro sul mare, affacciato sugli scogli di S.Anna, che non avrebbe niente da invidiare a quello di Ravello.

Come ben ha detto Franceschini: “I teatri di ogni paese appartengono a tutta l’umanità”. Questa del Teatro affacciato sul mare è una delle poche idee in grado di internazionalizzare l’isola. Ribadiamo: a nostro avviso, il Comune d’Ischia, anche quando fa scelte giuste, come quella di andare a reperire fondi per rivitalizzare e rifunzionalizzare parchi e giardini comunali, commette poi un errore di presunzione: quello di poter concludere la questione nelle quattro mura delle stanze dell’Ufficio Tecnico comunale. Fuori dal palazzo municipale c’è sempre qualcuno in grado di esprimere idee utili e innovative. Non ignoratele sistematicamente!

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