CRONACA

Acqua, Napoli fa la voce grossa: l’isola non ci sta

I cinque sindaci e il commissario prefettizio di Lacco Ameno hanno indirizzato una dettagliata nota all’Ente Idrico Campano contestando i criteri di elezione del consiglio direttivo

L’isola non ci sta ed alza ancora una volta la voce, Magari con una lettera dai contenuti ancora troppo tiepidi, ma che lascia intendere come la nuova “mappatura” del servizio idrico tenga decisamente da parte i Comuni ischitani destinati a recitare un ruolo di spettatori passivi. Tutto nasce, come più volte abbiamo riportato sul nostro giornale, dall’approvazione da parte della Regione della legge n. 15/2015 relativa al riordino delle competenze in materia di servizio idrico integrato e tal uomo investendo l’ente idrico campano quale soggetto nel quale i Comuni campani devo svolgere i compiti designati dalle leggi vigenti in materia nazionale.

I primi cittadini e il commissario prefettizio di Lacco Ameno hanno indirizzato una nota all’ente d’ambito e cioè all’EIC (Ente Idrico Campani) lamentando le modalità dell’elezione nel consiglio di distretto, che avviene in base al numero degli abitanti dei vari Comuni. Meccanismo, questo, che finirebbe col discriminare i Comuni isolani, da qui la missiva dei primi cittadini che scrivono quanto segue: “Per effetto del sistema di elezione la rappresentanza dei nostri comuni è completamente mortificata, a causa del ruolo preponderante esercitato dal comune di Napoli. Attualmente risultano in carica nel consiglio direttivo 22 membri, di cui ben 14 diretta espressione del Comune di Napoli, benché tutti gli altri comuni rappresentino la maggioranza assoluta della popolazione servita. L’impossibilità degli altri comuni di incidere concretamente sulle scelte del consiglio di distretto appare particolarmente grave. Infatti, recentemente i rappresentanti del comune di Napoli senza alcun coinvolgimento degli altri comuni del distretto, con delibera n.1 del 18 settembre 2019, hanno indicato l’azienda speciale del Comune di Napoli ABC Napoli quale gestore unico del servizio idrico integrato per tutti i comuni del distretto”.

Una scelta che secondo i sindaci nostrani è indice di un comportamento “chiaramente improntato alla volontà di imporre a tutti i Comuni del distretto il gestore della città di Napoli, pur in assenza della puntuale valutazione delle condizioni economico-finanziarie in cui versa l’azienda. Per questo motivo, al fine di porre rimedi a questa situazione, i Comuni dell’isola d’Ischia hanno chiesto ufficialmente ai vertici regionali di apportare i correttivi necessari ad assicurare la effettiva rappresentanza dei Comuni, valutando la possibilità di istituire un distretto esclusivo per la città di Napoli”. Un escamotage, questo, che consentirebbe anche all’isola di poter godere di una maggiore rappresentatività e di evitare di rimanere così schiacciata.

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