CULTURA & SOCIETA'

Il sabato santo di Forio: Gaetano Maschio e i suoi artisti in in piazza per la prima assoluta dell’opera in musica “La desolata” di Giacinto Lavitrano

DALL’OPERA MUSICALE-TEATRALE ITINERANTE IN COSTUMI D’EPOCA “ALLOR CHE NEL SEPOLCRO GESU’ FU RINSERRATO”- Gli Attori saranno dell’Associazione Fantasynapoli aps, il Coro ed i Solisti della “Schola Cantorum Lauretana –M° Giuseppe Colella”, l’Orchestra la “Pithecusa Brass”. L’esecuzione dei brani di Lavitrano e Iacono, la direzione musicale di Orchestra, solisti e coro sarà affidata al M° Peppino Iacono mentre il disegno delle atmosfere musicali sarà curato dal M° Silvano Trani. Voci narranti Beppi Banfi e Lucia Penza. La regia è di Gaetano Maschio

Mattinata solenne e di festa ieri a Forio per l’omaggio alla venerata immagine dell’Addolorata in processione per le vie del paese dove prima del suo rientro in chiesa ha accompagnato il Cristo Morto ed i fratelli della Congrega dei Turchini fino alla banchina del porto da dove gli speciali “ospiti” sono partiti per fare ritorno alla loro Procida. Un giorno importante quello di ieri ultimo di marzo, al di la del quale, con la Domenica delle Palme di domani si pregustiano le poche ore che ci separano dall’ inizio della Settimana Santa.

Forio atraverso l’arte dei suoi figli talentuosi tiene molto alle tradizione rappresentative della Pasqua, dimostrando di saperle vivere alla grande con spirito di fede ed interpretazione di atti rievocativi del messaggio evangelico del calvario di Gesù Cristo e del dolore straziante di sua Madre Maria che la storia cristiana la indicherà col nome pietoso dell’Addolorata. Via Crucis, Mater (mercoledì ascorso 29 marzo), Tragicus Actus, La Corsa dell’Angelo e Gaetano Maschio con l’Opera in Musica “La Desolata” sono gli appuntamenti tutti da seguire delle rievocazioni pasquali in arte scenica ed interpretava che riempiranno di voci, di gesti e di sospiri i giorni pieni e particolari della Settimana Santa che ci si apprestiamo a vivere. L’attenzione sarà rivolta soprattutto a Gaetano Maschio ed il suo gruppo che glorificheranno il prossimo sabato santo con l’opera in musica “La desolata” del maestro Giacinto Lavitrano un foriano doc dell’’800 che emigrò in Algeria senza più rivedere la sua Forio con cui si manteneva in contatto con parenti ivi residenti e col parroco locale. Nel contesto della “Decimana Santa” a Forio, il Sabato Santo costituisce per lo più momento della riflessione e delle umane sensazioni.

Per questo Sabato 8 aprile alle ore 16:30 tra il Piazzale del Soccorso, Piazza Municipio ed il Chiostro del vecchio Municipio avrà luogo la prima dell’Opera musicale-teatrale itinerante in costumi d’epoca “Allor che nel Sepolcro Gesù fu rinserrato”, inserita nel cartellone degli eventi metropolitani “Forio: mille tradizioni nell’anima di un popolo” con il Patrocinio della Città Metropolitana di Napoli e del Comune di Forio. La rappresentazione, nata da un’idea di Gaetano Maschio, prende spunto da “La Desolata” del M° Giacinto Lavitrano, illustre figura della storia di Forio . L’opera si soffermerà su quelle che furono le ore dolorose della Vergine Maria subito dopo la morte di Cristo: la Vergine lasciato il Sepolcro (Sagrato del Soccorso) tornerà al Calvario (Piazzale Giovanni Paolo II) dove bacerà, straziata, il duro legno della Croce sotto gli occhi del Centurione pentito ed “… abbandonata al suo dolore…” riceverà il cordoglio della Veronica mentre i dubbi sconvolgeranno Pilato. Il “Mea Culpa” del Popolo sarà sottolineato, allorquando la Vergine arriverà in Piazza Municipio, dal vibrante canto “Gerusalemme ingrata”. Maria, accolta da San Giovanni, riceverà, infine, l’abbraccio di un pentito San Pietro, che, invocandola come Madre, suggellerà quanto espresso dal Redentore morente.

Il finale sarà significativo preludio alla Pasqua di Forio. Gli Attori saranno dell’Associazione Fantasynapoli aps, il Coro ed i Solisti della “Schola Cantorum Lauretana –M° Giuseppe Colella”, l’Orchestra la “Pithecusa Brass”. L’esecuzione dei brani di Lavitrano e Iacono, la direzione musicale di Orchestra, solisti e coro sarà affidata al M° Peppino Iacono mentre il disegno delle atmosfere musicali sarà curato dal M° Silvano Trani. Voci narranti Beppi Banfi e Lucia Penza. La regia è di Gaetano Maschio. Appuntamento, quindi, a sabato 8 aprile alle ore 16:30. Punto d’incontro sarà il Piazzale del Soccorso a Forio. Qui di seguito la storia in sintesi dell’autore dell’opera, il foriano Giacinto Lavitrano parente del nostro Cardinale Lavitrano. Giacinto Lavitrano nacque a Forio nel 1875 da Francesco, zio del Cardinale Luigi Lavitrano. Visse una vita agiata, che fu però stravolta dal terremoto del 1883. Gli zii persero la vita a causa della catastrofe, il padre fu costretto a chiudere la sua bottega e a valutare l’idea che a quell’epoca accomunava quasi tutti gli isolani: lasciare la terra natia ed emigrare.

Parte della famiglia si trasferì in Algeria, in cittadine costiere che intrattenevano rapporti commerciali con il sud Italia. Lavitrano però restò a Forio insieme ad uno dei suoi fratelli, nella casa natale nel centro del paese (oggi sede dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella”). Il suo obiettivo principale era terminare gli studi di composizione ed armonia al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli per dedicarsi totalmente alla musica. Si specializzò in mandolino ed altri strumenti a plettro, scrisse le prime composizioni e divenne direttore della banda musicale di Forio. Negli anni a seguire, le incomprensioni ed i dissidi con altri musicisti del posto, uniti alla percezione, che la realtà locale non gli permetteva di esprimersi come avrebbe voluto, fecero maturare in lui la decisione di partire alla volta dell’Algeria. Leggenda vuole che Lavitrano, quando decise di trasferirsi, si recò sul piazzale del Soccorso e gettò un grande masso a mare in preda alla collera, promettendo di non tornare più a Ischia. Raggiunse la famiglia a Bona, in Algeria, dove il fratello aveva aperto una sartoria.

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COPERTE DELLA FESTA PER L’OMAGGIO ALL’ADDOLORATA DI FORIO

I Lavitrano divennero un punto di riferimento per la comunità algerina, le doti del musicista vennero immediatamente riconosciute ed apprezzate. Divenne organista della cattedrale di Sant’Agostino e creò una banda tutta sua. Si dedicò molto alla composizione di brani per plettro, non tralasciando quelle per organo e pianoforte. Numerose le sue pubblicazioni sia su riviste musicali italiane che straniere. Lavitrano, il cui nome viene naturalizzato nel francese Hyacinthe, è nella parte più feconda della sua vita e della sua carriera. Frequenti i viaggi in Europa – si trovano tracce evidenti del suo passaggio in Spagna e nell’Italia settentrionale – amicizie profonde con compositori del suo tempo, tra i quali Camille Saint-Saëns, che va spesso a trovarlo in Algeria, interventi nel fervente dibattito intellettuale sul ruolo della musica e sulle innovazioni compositive. La parte finale della vita di Giacinto Lavitrano fu segnata dalle difficoltà economiche e dalla malinconia.

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IL MAESTRO GAETANO MASCHIO

Non si sposò ed i familiari emigrarono tutti in Francia. La storia racconta che non sia mai tornato a Forio ma che per molti anni inviò al Parroco di San Sebastiano di venerata memoria Mons. Luigi Capuano ed al suo amico e organista Raffaele Capuano un’ opera da lui composta per organo, solisti e coro. “La Desolata”, ispirata all’immagine della Madonna Addolorata a cui il musicista era rimasto devoto. La composizione dell’opera, formata da sette brani, è avvenuta nel corso di sette anni, un anno per ogni brano. Le copie di quegli spartiti, su richiesta di Capuano, furono trascritte con certosina pazienza dal M° Cav. Giuseppe Colella ed oggi vengono eseguite dal M° Giuseppe Iacono e dalla Schola Cantorum Lauretana nel giorno dedicato ai Festeggiamenti della Vergine Addolorata. “Gerusalemme ingrata, la colpa sua detesta, quando, dolente e mesta, ti vide ritornare”: l’indifferenza della città per il dolore di una Madre a cui hanno crocifisso il Figlio, probabilmente può essere tradottanella proiezione di una distanza con cui il musicista foriano Giacinto Lavitrano dovette confrontarsi per tutta la vita. (Fonte Ischia.it – Ricordi del M. Giuseppe Iacono).

Foto di Gerardo Calise e Luciano Castaldi

Fotoricerca e Elaborazione Di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

Collaborazione: Gaetano Maschio

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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