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Il senatore Marcucci contro Presutti, si tenta la conciliazione

ISCHIA. “Il senatore del Partito democratico Andrea Marcucci del Pd mi ha denunciato per diffamazione chiedendomi 20mila euro di risarcimento”. A parlare Aldo Presutti l’albergatore di Ischia che solidarizzò con il Salvini dichiarato non gradito a Maiorca. Da quando l’albergatore ha lanciato in rete il suo tweet, lo scorso luglio, è un continuo di insulti e polemiche. E dopo la denuncia, adesso un tentativo di conciliazione.  “Siamo davvero toccando l’assurdo”, ha detto ancora Presutti raccontandoci l’intera vicenda. “Il senatore del Partito democratico Andrea Marcucci mi ha convocato per il prossimo 16 novembre presso la Camera di Conciliazione di Lucca. Ritengo tutta questa vicenda assurda”. “Credo – continua – che voglia solo un po’ di visibilità mediatica per criticare il Governo, il Ministro degli Interni Matteo Salvini e la Lega”. L’albergatore ischitano ci racconta la vicenda dalla quale è nata la diatriba con il senatore del Pd: “Dopo il mio messaggio di solidarietà al Ministro Salvini sono stato ricoperto di insulti e volgarità. Tra le varie telefonate, i primi giorni di agosto, mi arrivò quella di un signore che si definì come portavoce del senatore Andrea Marcucci. Nel corso della telefonata mi diceva che avevo fatto una goliardata. Questa telefonata l’ho riportata in un tweet e per questo il senatore Marcucci mi ha chiesto 20mila euro come risarcimento per i danni di immagine che gli ho causato”.

“Davvero non capisco – continua l’albergatore – dopo aver parlato con quell’uomo al telefono ho controllato da chi provenisse la telefonata. Essendo una struttura alberghiera abbiamo la registrazione di tutte le telefonate sia in entrata che in uscita con i relativi numeri. E grazie a ciò posso dire con certezza che la chiamata è partita dalla segreteria del senatore Marcucci. Il numero di telefono che mi ha chiamato è lo stesso presente sulle pagine internet del senatore del Partito democratico”. E continua, con affanno e dispiacere il racconto di Aldo Presutti: “Dopo il mio tweet è arrivata una diffida di Marcucci. Il mio legale, poi, si è messo in contatto con il suo ed avevano pensato ad un incontro a Roma. Ma non se n’è fatto nulla”. Poi la denuncia. “Il sentore Andrea Marcucci ha depositato presso il Tribunale di Genova una denuncia nella quale mi chiede i danni. E non solo. Mi chiede 10 euro in più per ogni giorno in cui il mio tweet in cui racconto della telefonata ricevuta resta in rete”. Quando chiediamo a Presutti se ha intenzione di eliminarlo, non indugia. “Assolutamente no. Ho scritto la verità. Avrei voluto pubblicare la denuncia di Marcucci, ma nella stessa mi ha anche diffidato a non farlo. Comunque io non ho insultato nessuno e non vedo perché debba toglierlo. Intendo difendermi ma non capisco ancora perché sono stato denunciato. Forse perché ho difeso Salvini? Forse perché ho un’idea diversa da quella di Marcucci? Per me è davvero una vergogna”.

Ancora una volta chiediamo a Presutti se non si sia pentito del suo tweet e della difesa nei confronti di Salvini. “Mi sono sentito offeso come italiano nel momento in cui hanno insultato un nostro Ministro della Repubblica. Poteva anche chiamarsi Renzi, Berlusconi o Gentiloni. Mi sarei offeso allo stesso modo. Con il mio tweet volevo solo difendere la mia Patria e le Istituzioni dai consiglieri comunali di Maiorca che hanno definito Salvini “persona non gradita”. Tutti gli italiani dovrebbero avere un sussulto di orgoglio e sentirsi feriti da chi quotidianamente offende la nostra Nazione e le nostre Istituzioni. Ma, confesso, non mi aspettavo tutto questo clamore. Sono stato minacciato, aggredito, insultato. Mi sento violentato. Ma non mollo. Non mollo per tutte le persone che lavorano con me. Siamo una grande famiglia e per loro e per difendere il loro lavoro sto lottando. I ‘leoni da tastiera’ hanno dato, e stanno dando tutt’ora il meglio del peggio di sé. Ormai non riesco più a contare le recensioni negative e gli insulti sul web. Il mio avvocato ogni giorno invia alla Polizia postale le segnalazioni di tutte le persone che ci insultano. Ma non mi arrendo. Nemmeno dinanzi ad un senatore della Repubblica italiana quale è Andrea Marcucci e chi dei due, tra me e lui, ha sbagliato lo deciderà la legge”. “Io – conclude – sono con la coscienza a posto. Non ho insultato nessuno. sono stato insultato. Sono vittima e non certo carnefice”. Vedremo come andrà a finire l’incontro presso la Camera di Conciliazione e se dovesse fallire, in Tribunale.

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