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I figli di Procida legati da un indivisibile legame con la loro terra natia

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Discussione calda sulla proposta rappresentata da Giuseppe Giaquinto di “Procida in Movimento” di eliminare la tassa di sbarco per i “Figli di Procida”, ovvero coloro che residenti dalla nascita sull’isola hanno dovuto emigrare,argomento sul quale, lo scorso 13 agostosi è votato in Consiglio Comunale e con 9 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti, si è dato il via libera all’aumento da 2 a 3 euro in vigore dal 1 gennaio 2019.

Tantissimi i messaggi di solidarietà e condivisione, ma anche un allargamento della questione con altri punti di notevole interesse,a partire dalle considerazioni espresse dal prof. Nicola Lamonica di Autmare che dice: “Condivido pienamente l’iniziativa e la proposta di “Procida in Movimento ” ed invito il suo referente Giuseppe Giaquinto a predisporre ogni atto, sempre se lo ritiene opportuno, anche a nome di Autmare, perché venga eliminata qualsiasi tassazione sui procidani che rientrano nella loro Procida per qualsiasi motivo, in aggiunta a quello affettivo. Aggiungo inoltre che per essi vanno riconosciuti gli stessi diritti dei procidani residenti e pertanto il prezzo del biglietto di passaggio è alla pari di chi vive e lavora sull’ isola. Una battaglia carica di idealità e di giustizia sociale che è bene estendere anche alle altre isole del golfo. A tal proposito sarebbe opportuno predisporre un odg da sottoporre alla sensibilità del consiglio comunale rivolto alla Regione Campania perché intervenga sulle tariffe includendo le esigenze di cittadinanza anche a chi nativo sulle isole non può esservi per qualsiasi motivo salute, lavoro, esigenze familiari”.

Interesse è stato espresso anche dal consigliere regionale di Forza Italia, on. Maria Grazia Di Scala,che sottolinea: «Quella portata avanti da Giaquinto è una battaglia giusta e sacrosanta che dovremo portare avanti assieme per tutte le nostre isole, sono a disposizione per ogni iniziativa in consiglio regionale».

«Non si può pretendere – dice Rosario Stornaiuolo – Federconsumatori Campania – che quegli stessi che per buona parte della propria vita hanno dovuto subire tutti i disagi di vivere su un’isola minore e che si sono dovuti allontanare per motivi essenzialmente di lavoro e di studio, poi, per farvi ritorno e ritrovare periodicamente affetti e legami territoriali, debbano sborsare cifre inammissibili pari al costo di un viaggio areo a cui si aggiungono pure insopportabili tasse di sbarco. A questo punto riteniamo necessario che la Regione Campania apra un tavolo di discussione sulla questione e che gli enti locali facciano la propria parte ed affrontino con determinazione il problema».

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Tanti, ma veramente tanti, i “figli di Procida” così come procidani residenti sull’isola, che hanno tempestato di commenti il post di Giaquinto, tra questi quello di Michele, procidano che da anni si è trasferito con la famiglia in terraferma per motivi di lavoro, che scrive: “Voglio ringraziare il Sig. Giaquinto per il suo ammirabile impegno in nostro favore, è una cosa bella è rara in questo mondo, alcuni anni fa dovetti venire a Procida per assistere mia madre in ospedale a Napoli e tra vai e vieni spesi un capitale, allora cercai, al comune, con stato di nascita alla mano, di ottenere un documento per avere uno sconto sui biglietti, sono stato ignorato, ma mi è sembrata una vera ingiustizia. Perciò apprezzo l’impegno del Sig. Giaquinto e i commenti di affetto e solidarietà dei miei amici isolani ai quali mi sento ancora legato da un’indivisibile legame. Grazie!!”.

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