LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «The Pen(siline) is On the Table»

Voglio affrontare un discorso che ha ricadute nel pratico. Talmente avvolto di concretezza che si può usare, dopo averla rispolverata da parte delle amministrazioni, per fare cose buone e giuste. Nei giorni scorsi il comune di Forio ha dato una svolta ed ha deciso di installare una serie di pensiline (nove, per l’esattezza) alle fermate dei bus per un totale di 190 mila euro circa. D’accordo, è nobile, da parte della politica amministrativa di un paese pensare a come rilanciare alcuni settori, in questo caso come contribuire attivamente al trasporto pubblico per migliorarlo anche se soltanto un poco.

Voglio affrontare un discorso che ha ricadute nel pratico. Talmente avvolto di concretezza che si può usare, dopo averla rispolverata da parte delle amministrazioni, per fare cose buone e giuste. Nei giorni scorsi il comune di Forio ha dato una svolta ed ha deciso di installare una serie di pensiline (nove, per l’esattezza) alle fermate dei bus per un totale di 190 mila euro circa. D’accordo, è nobile, da parte della politica amministrativa di un paese pensare a come rilanciare alcuni settori, in questo caso come contribuire attivamente al trasporto pubblico per migliorarlo anche se soltanto un poco. Allo stesso modo è nobile l’idea che se certi servizi sono deficitari – e lo sono – hanno bisogno di una leva, di uno stimolo, di uno scatto per recuperare appunto quella deficienza. Bisogna ammetterlo, scervellarsi su come amministrare un paese, sicuramente presenta alcuni gradi di difficoltà, che diventano notevoli se manca una visione

Allo stesso modo è nobile l’idea che se certi servizi sono deficitari – e lo sono – hanno bisogno di una leva, di uno stimolo, di uno scatto per recuperare appunto quella deficienza. Bisogna ammetterlo, scervellarsi su come amministrare un paese, sicuramente presenta alcuni gradi di difficoltà, che diventano notevoli se manca una visione.

Se poi si vuole governare pure senza il supporto di fondi regionali o nazionali – come affermato molte volte, vi si può accedere, certo, ma soltanto attraverso progetti mirati – la difficoltà della «razza degli economi» che occupano sedie, poltrone e divani delle «case comunali» dell’isola d’Ischia aumenta, inevitabilmente. Nell’attesa di capire che tipo di coperture sorgeranno sulle strade di Forio, di quali materiali saranno costituite, se di legno dell’Alaska, oro o titanio, allo scopo di verificare se la somma si può considerare alta e opportuna ma congrua, oppure no, bisogna esaminare almeno due aspetti. Il primo è la sfiducia che si accresce in molte persone riguardo a certe condotte degli amministratori perché sono percepite lontane. Poi per recuperare la distanza qualcuno usa le contingenze e meno la capacità di programmazione o l’idea che s’intende perseguire per il proprio comune. In altre parole, se negli anni passati nessuno ha avuto interesse a realizzare pensiline – eppure ne abbiamo parlato, e molto– l’aumento della temperatura di questa caotica estate probabilmente ha incoraggiato la discussione e l’eventuale futura installazione. Una diffidenza, tra cittadini e istituzioni locali, insomma che resta comunque deficitaria della dovuta necessità di spiegare – proprio da parte dell’amministrazione – che cosa s’intende fare per Forio (ma potremmo citare anche Lacco Ameno o Ischia o Barano) e secondo quali parametri spazio temporali.

Nell’attesa di capire che tipo di coperture sorgeranno sulle strade di Forio, di quali materiali saranno costituite, se di legno dell’Alaska, oro o titanio, allo scopo di verificare se la somma si può considerare alta e opportuna ma congrua, oppure no, bisogna esaminare almeno due aspetti. Il primo è la sfiducia che si accresce in molte persone riguardo a certe condotte degli amministratori perché sono percepite lontane. Poi per recuperare la distanza qualcuno usa le contingenze e meno la capacità di programmazione o l’idea che s’intende perseguire per il proprio comune. In altre parole, se negli anni passati nessuno ha avuto interesse a realizzare pensiline – eppure ne abbiamo parlato, e molto– l’aumento della temperatura di questa caotica estate probabilmente ha incoraggiato la discussione e l’eventuale futura installazione

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Questa frattura rischia di far saltare la nobiltà delle intenzioni assieme a tutte le belle parole che trovano sempre posto in ogni circostanza o avvisano che una novità è in arrivo. Il secondo aspetto riguarda la frammentazione –esistente – tra le amministrazioni.

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Un plauso certamente va riconosciuto a Forio per aver messo sul tavolo e pensato a come rendere migliore la vita di turisti e residenti, polli sotto il sole alle fermate, e non lo toglie nessuno. Non sarebbe stato più agevole però, forse più lungo ma più funzionale ed efficiente, coinvolgere gli altri comuni in un processo di collaborazione poiché bene o male tutti hanno la medesima problematica e sono sprovvisti di coperture alle fermate? E perché non usare questo processo per gettare le basi al ragionamento che i problemi simili sono nodi che si possono sciogliere con il concorso (amministrativo) tra enti che nulla toglie, anzi mette, al potere del singolo sindaco? Naturalmente il discorso è ampio e interessa il “tavolo” isolano che tra le sue criticità ha il traffico e la sua gestione per esempio, la raccolta dei rifiuti, e le altre “belle” cose di cui pure abbiamo “scritto” senza che nessuno abbia mosso un solo dito. Salvo poi trovarsi di fronte all’amministratore arrivato alla sua personale “illuminazione” e, perciò, capace di rendersi conto che quello è un problema e va risolto.

Parafrasando Neil Armstrong, si potrebbe arrivare alla conclusione che un piccolo passo per l’amministrazione – la serie di pensiline sul territorio foriano in questo caso- è un grande passo per il turismo e per il territorio dell’isola d’Ischia. Salvo l’accertamento sulla congruità della spesa, ovviamente. Ciò consentirebbe pure – in minima parte – di ricucire quel rapporto di fiducia tra la «razza amministrativa» e il resto del mondo. In realtà, su tutte, le controversie più pesanti riguardano proprio la scarsità di vedute circa l’uso del potere di programmazione e l’assenza del suo utilizzo, tanto per la gestione del comune che si governa quanto nelle relazioni “diplomatiche” tra le amministrazioni. Manca in molti, cioè, la sensibilità amministrativa

Il punto, alla fine, è proprio questo. Parafrasando Neil Armstrong, si potrebbe arrivare alla conclusione che un piccolo passo per l’amministrazione – la serie di pensiline sul territorio foriano in questo caso- è un grande passo per il turismo e per il territorio dell’isola d’Ischia. Salvo l’accertamento sulla congruità della spesa, ovviamente.

Ciò consentirebbe pure – in minima parte – di ricucire quel rapporto di fiducia tra la «razza amministrativa» e il resto del mondo. In realtà, su tutte, le controversie più pesanti riguardano proprio la scarsità di vedute circa l’uso del potere di programmazione e l’assenza del suo utilizzo, tanto per la gestione del comune che si governa quanto nelle relazioni “diplomatiche” tra le amministrazioni. Manca in molti, cioè, la sensibilità amministrativa. Su tutte forse a scarseggiare è quella civica, vale a dire la capacità di percepire che se esiste una criticità in un comune si è di fronte ad una più grande che riguarda tutta l’isola. Per questo se c’è una politica amministrativa che oggi si può definire miope, la lista coinvolge tutti i comuni, allo stesso modo è assente un movimento isolano in grado di incarnare quelle realtà concrete della politica del territorio capace di entrare in una dimensione diversa della politica come nella gestione– magari un poco più seria – dell’isola.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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Pasquale Iovine

Non so se ci rendiamo conto del fatto che le uniche pensiline presenti sull isola, le troviamo nel comune di Serrara Fontana.
Un isola di carattere prevalentemente turistico non ha un elementare e scontato servizio, non solo per i turisti, ma anche per i nostri figli che vanno a scuola o per i nostri anziani, costretti all attesa dei mastodontici pullman al sole, ma anche al vento ed alla pioggia.
Immagino già ,qualora questo straordinario progetto vedesse la sua realizzazione, i nostri politicotti gonfiarsi il petto, fieri di essere i protagonisti di questa personalmente scontata opera, segno di una società civile.Anzi, mi vergognerei e chiederei scusa al popolo per averlo fatto attendere 40 anni.
In un isola che ormai con la civiltà ha veramente poco a che vedere…

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