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Il turismo e il suo futuro, le proposte e le sconfitte

Voglio sottoporre all’attento operatore turistico Giancarlo Carriero, autore di un commento apparso su Il Golfo proprio nell’edizione di Ischia, un punto di vista ovviamente strettamente personale. Nel 1978 nella sezione di Ischia Ponte del partito Socialista Italiano io e la buonanima dell’architetto Corrado D’Ambra elaborammo una idea. Liberare tutte le strade a valle di Piazza degli Eroi dal Porto al Ponte dall’ingombro auto. Allora circolavano sull’isola meno di trentamila vetture. All’inizio degli anni ‘80 su “imput” di Enzo Mazzella insieme all’allora consigliere comunale,Carmine Bernardo, elaborammo un piano per la regolamentazione degli affitti estivi mettendo insieme la sinergia Mizar e quella della pubblica amministrazione. Facemmo una catalogazione degli appartamenti in fitto, il Comune emise delle norme. Dopo qualche anno la sconfitta fu totale per mancanza di controlli.

Nel 1990 comprai una macchina elettrica. Dopo uno studio effettuato a Zermatt con alcuni artigiani del posto che costruivano carrelli elettrici trasformammo, in una piccola industria lombarda, una SEAT in macchina elettrica. Spesi 25 milioni di vecchie lire. All’arrivo ad Ischia il Sindaco di allora non mi concesse di girare nella zona pedonale mentre lo permetteva a tutte le auto dei suoi compari politici. Ho usato questa auto per oltre 10 anni immaginando di essere imitato da qualche lungimirante imprenditore. All’inizio del secolo ho incominciato su questo giornale la lotta per il recupero dei terreni incolti con la speranza di creare un marchio territoriale che definisse l’isola “free” da inquinamenti chimici. In seguito la lotta per la non costruzione dei depuratori nella logica che se a mare non buttavamo inquinanti il mare avrebbe sicuramente avuto la possibilità di”digerire” il fisiologico.

All’arrivo del metano ad Ischia ho convinto alcuni meccanici a studiare la convenienza di trasformare in trazione a metano le auto a benzina ed a diesel. Non è mai stato costruito un impianto per la distribuzione del metano. Quanti posti di lavoro avremmo recuperati? E la vivibilità? Ultima sconfitta… le sei ordinanze sindacali per il divieto di importazione ed uso di saponi non bio al 100%. Ultima proposta, l’invito ai trecento albergatori di Ischia a coltivare un terreno per dare ai propri ospiti prodotti bio a km0. Gradirei,caro ingegnere, un commento a questo pistolotto.

 

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