CULTURA & SOCIETA'

Il Vescovo Lagnese tornato in Cattedrale per la messa crismale e la consacrazione degli olii santi. Ai parroci delle chiese isolane il compito di celebrare gli altri riti della settimana santa

I TRADIZIONALI E SACRI RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN PRIMO PIANO LA CHIESA CATTEDRALE, LA CHIESA DEL BUON PASTORE E LA CHIESA REALE DI PORTOSALVO - Gli altarini della Reposizione dell’Eucarestia per l’adorazione allestiti in forma ridotta solo nelle chiese parrocchiali della Diocesi ed adornati con i profumati fiori della primavera e con le tradizionali piantine di fili di grano gialli. La Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo di Don Carlo oggi e domani aperta per la preghiera “sepolcrale” . A Forio, l’annuale manifestazione dell’Actus Tragicus, l’uscita di primo mattino della Maddonna Addolorata dalla chiesa di San Sebastiano Martire in processione nel tradizionale giro delle sette chiese non avranno luogo per il condizionamento del coronavirus. Ieri in Cattedrale con il vescovo Lagnese la Messa Crismale e la consacrazione degli olii. La messa solenne di “mezzanotte” sarà invece celebrata sabato sera alle ore 19 e per domenica 4 aprile Pasqua di Resurrezione

I riti religiosi della Settimana Santa, sono celebrati con solennità in tutte le chiese parrocchiali dell’isola intera, in special modo, nella Chiesa Madre della diocesi, la Cattedrale in Ischia Ponte con il Vescovo d’ Ischia Sua Ecc. Mons. Pietro Lagnese e il clero diocesano. L’Amministratore Apostolico Mons.Lagnese è venuto a Ischia da Caserta sua sede vescovile, ieri Mercoledì Santo per celebrare la Messa Crismale con il rito della consacrazione degli olii santi. Con questa prima funzione liturgica di ieri si è entrati nel vivo delle funzioni pasquali. Oggi Giovedi Santo in tutte le chiese parrocchiali dell’isola, verrà celebrato il rito in Coena Domini senza però la tradizionale Lavanda dei piedi degli Apostoli, abolita per le regole anticovid da rispettare.

Inoltre si proceder ala Reposizione dell’Eucarestia nella Sacra Urna per l’adorazione comunemente identificata per la tradizione come il “Sepolcro” allestito per altro con un ridotto scenario floreale-In pratica per la ricorrenza pasquale e della Settimana Santa L’isola d’Ischia, mette in atto un intenso programma di cerimonie pasquali, distribuite per le varie chiese parrocchiali dell’isola, da un clero vivamente mobilitato per assicurare agli isolani fedeli ed osservanti quel grado di spiritualità diffusa, in un ambiente che si accalora e vive gli eventi tra evidente trasporto religioso e desiderio di tradizione. Le funzioni religiose saranno tutte seguite in chiesa dai fedeli a numero limitato con il distanziamento sociale predisposto e in streaming e per le TV locali dal resto dei fedeli rimasti a casa. L’ adorazione ai “Sepolcri” per i fedeli isolani è l’atto finale della seconda vera giornata mistica della Settimana Santa che si distingue particolarmente da ciò che si vivrà domani Venerdì Santo. LA MESSA CRISMALE E LA CONSACRAZIONE DEGLI OLII SANTI – La messa del crisma è la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo nella Cattedrale anticipata già dallo qualche anno al Mercoledì santo.

A questa messa, che vuole significare l’unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio Vescovo ( Amministratire Apoastolico), sono invitati tutti i presbiteri della Diocesi i quali, dopo l’omelia del Vescovo, rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale. Infatti ieri mercoled’, nel corso di questa messa speciale, il Vescovo Mons. Pietro Lagnese, ha consacra gli Olii Santi: il crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi. Essi sono gli olii che si useranno durante tutto il corso dell’anno liturgico per celebrare i sacramenti. Il crisma viene usato nel battesimo, nella cresima e nell’ordinazione dei presbiteri e dei vescovi; l’olio dei catecumeni viene usato nel battesimo; l’olio degli infermi viene usato per l’unzione degli infermi. La LA lavanda dei piedi GLI Apostoli che npon avrò luogo, è la rievocazione del gesto e delle arole sacre di Gesù trasmesseci dall’Evangelista Giovanni: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” – La Visita ai “Sepolcri” che non si farà.

La nostra tradizione ci porta a credere che i “sepolcri” allestiti con tanta cura, adorni di fiori primaverili e vasi con fili gialli di grano, siano il luogo dove è sepolto il corpo di Gesu’. Una sorta di tomba su cui pregare. Infatti, Il termine “sepolcro” viene utilizzato ancor oggi nel linguaggio popolare nella nostra isola e in alcune regioni del Sud Italia per indicare quello che più propriamente andrebbe definito come “altare” o “cappella” della Reposizione. L’altare della Reposizione, per intenderci, è quello “spazio” della chiesa allestito al termine della “missa in coena Domini” del Giovedì Santo destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e a conservarle fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale. Dopo la messa vespertina del Giovedì, come si sa, non sono consentite altre celebrazioni eucaristiche fino alla notte di Pasqua.

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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