Il Vescovo non “passa”, San Vito resta ai foriani
Non passa la richiesta del Vescovo. Tutto come previsto nel consiglio comunale di Forio svoltosi ieri a partire dalle 18 presso il Molo borbonico, che ha innanzitutto esaminato la richiesta del Vescovo Lagnese di abolire l’antico diritto di patronato del Comune di Forio sulla scelta del parroco di San Vito, e nel diritto di “presentazione” che spetta all’amministrazione comunale. Quest’ultima ha infatti il diritto di fornire una terna di nomi, tra cui il Vescovo sceglie poi il nuovo Parroco. Facendo leva anche su un decreto del Concilio Vaticano II, Monsignor Lagnese aveva chiesto di eliminare il diritto di “presentazione” detenuto dall’amministrazione civile, ritenuto sostanzialmente anacronistico. E di farlo entro il primo marzo. Tuttavia la comunità foriana è stata compatta nel respingere tale ipotesi. Il presidente del consiglio comunale Michele Regine ha ricordato la sensibilità del popolo foriano verso tale tema, facendo presente che oltre millecento cittadini hanno sottoscritto una petizione per opporsi alla richiesta del vescovo.
Il primo a fare le previste “barricate” verso la pretesa vescovile è stato l’assessore Castagliuolo: «Dobbiamo difendere questo privilegio ottenuto ottocento anni fa», ha dichiarato, ricordando che ogni anno il Comune investe 40mila euro per la manutenzione della Chiesa, che rientra nel patrimonio comunale.
In aula è stata letta la proposta di delibera di mantenere il diritto di presentazione concernente la nomina del parroco di San Vito e di non rinunciare al diritto di patronato sulla stessa, e di conferire mandato al sindaco di tutelare in ogni sede la determinazione del consiglio.
Il sindaco Del Deo ha letto anche la missiva del Vescovo, dove oltre alla richiesta di abolizione del privilegio veniva offerta in cambio la celebrazione di una messa mensile in favore del Comune di Forio, una annuale per amministratori comunali e i benefattori defunti, e una per gli amministratori in carica, cosa che ha scatenato l’ilarità del civico consesso e l’ironia dei vari consiglieri.
Il consigliere Gianni Matarese ha fatto dichiarazione di voto, in senso favorevole alla proposta di delibera e quindi contrario alla richiesta del Vescovo, in quanto l’abolizione del diritto acquisito dagli antenati dei foriani comporterebbe recidere le radici con una tradizione secolare. Inoltre, il decreto emanato motu proprio da Paolo VI cinquant’anni fa, citato da Lagnese a sostegno della sua richiesta, afferma sì l’abolizione dei privilegi, ma nella seconda parte riconosce che quando tali privilegi siano stati stipulati con enti locali, l’eventuale abolizione va concordata con l’ente stipulante.
Stani Verde si è detto d’accordo con la decisione del sindaco di portare in consiglio la questione, una questione che secondo il leader dell’opposizione sarebbe preferibile che non interferisse con la politica, ma che in ogni caso va affrontata, perché il privilegio spetta legittimamente al Comune in quanto è stata proprio la comunità foriana a costruire la chiesa. Verde ha quindi annunciato il voto compatto del gruppo d’opposizione (riportando anche una dichiarazione dell’assente avvocato Enzo Di Maio) contro la richiesta di Monsignor Lagnese, richiamando la volontà di numerosi cittadini di mantenere l’antico privilegio.
Tutti hanno votato in modo favorevole alla proposta di delibera, mentre Ignazio Di Lustro si è astenuto.
Si è quindi passati ad esaminare la proposta di delibera d’indirizzo per l’accordo territoriale per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato ai sensi della legge 431/1998.
Con alcuni emendamenti suggeriti dall’opposizione è stata elaborata la proposta di delibera di dare mandato al sindaco o a un suo delegato di contattare i rappresentanti delle associazione di categoria per condividere un percorso congiunto per l’applicazione nel Comune di Forio dei contratti di locazione a canone concordato ai sensi della citata legge. La proposta stavolta è stata approvata all’unanimità.
Dal terzo al settimo punto l’ordine del giorno riportava il riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio. Con l’astensione dell’opposizione (tranne uno), le relative proposte di delibera sono state rapidamente approvate.
L’ottavo punto riguardava il parere da rendere sul decreto di ri-affidamento in gestione dell’area marina protetta “Regno di Nettuno” al consorzio dopo l’uscita dalla fase emergenziale di commissariamento.
Il consigliere Stani Verde ha espresso un giudizio negativo sulla precedente esperienza del consorzio alla guida dell’Amp: «Molti disagi e quasi nessun vantaggio. Le buone intenzioni sono sempre rimaste tali», prima di esprimere l’astensione del gruppo d’opposizione dalla votazione.
Gianni Mattera invece ha sintetizzato il percorso e i motivi alla base della creazione dell’Area marina protetta, spiegando i notevoli benefici finanziari dell’Amp in tema di opere di risanamento dei litorali e di gestione delle acque. «Non bisogna commettere gli errori del passato, ma l’Amp ha enormi potenzialità che non vanno perse». Uno dei punti focali del dibattito tra maggioranza e opposizione è stato quello di evitare il dannoso diportismo mordi e fuggi che arreca solo svantaggi e nessun vantaggio. Le ragioni di Gianni Mattera non hanno tuttavia convinto Stani Verde, che ha avuto anche qualche momento d’attrito con Di Lustro, che ha lasciato l’aula dopo l’approvazione della delibera.
Dopo il rinvio della scorsa seduta, l’assemblea è stata chiamata a deliberare sulla “Nuova carta dei diritti della Bambina” illustrata dalla dottoressa Schioppa. La minoranza ha espresso voto favorevole oltre a dichiarare immutata stima verso il lavoro della dottoressa. La proposta è stata approvata all’unanimità.
La minoranza aveva inoltre chiesto una relazione del sindaco sulla situazione economica del Cisi-Evi, ma anche su un’altra questione “calda”: quella sui costi complessivi del servizio e la predisposizione di nuova gara per il Centro comunale di raccolta dei rifiuti urbani in località Punta Caruso.
Il sindaco ha spiegato che si stanno cercando due aree, una a Forio e una a Panza, dove far sostare i camion per le operazioni di travaso, per poi spostare i mezzi in un area di parcheggio dove attendere l’imbarco per Napoli. Sulla questione Cisi-Evi, il sindaco ha dichiarato che è in preparazione una relazione da presentare al prossimo consiglio. Infine si è discusso sulle criticità degli uffici Inps, e la paventata possibilità che gli utenti isolani debbano spostarsi agli uffici di Pozzuoli per le pratiche di disoccupazione. Il consigliere Lavista ha chiesto all’amministrazione di attivarsi per frenare la chiusura di varie attività commerciali connessi alla cultura. Il sindaco ha spiegato che è in cantiere un’iniziativa per valorizzare i vicoli del paese e incentivare le attività private ivi collocate. Il consiglio si è polemicamente chiuso con l’intervento di Stani Verde che ha chiesto un passo indietro all’amministrazione circa gli orientamenti su Villa Caruso, chiedendo di accogliere le proposte di Nicola Lamonica ma anche quelle che lo stesso Verde nel 2010 aveva indicato per le aree da adibire alla gestione rifiuti.