Il viaggio ad Ischia diventa in focolaio, decine di contagiati nel vicentino

Circa 40 turisti trovati positivi al covid, erano tutti reduci da una vacanza sulla nostra isola

Sarebbero circa 40 i turisti dell’Altovicentino positivi al Covid dopo una vacanza sull’isola di Ischia. A darne notizia L’eco Vicentino che racconta la vicenda. Secondo il giornale veneto “il focolaio a monte dell’infezione avrebbe percorso circa 750 chilometri, vale a dire la distanza che separa la Campania dal Veneto, viaggiando su due pullman messi a disposizione da un tour operator dopo che in un albergo del Golfo di Napoli era emerso un primo possibile caso di Covid-19, forse preso “sottogamba” sin dal principio”. Sono stati circa 80 i turisti vicentini residenti tra Carrè, Chiuppano, Caltrano, Arsiero, Cogollo del Cengio (gli ultimi tre sarebbero i più colpiti) e altri comuni dell’area thienese, arrivati sull’isola verde a bordo di due pullman attraverso la mediazione di un tour operator con sede a Vicenza e dintorni. L’Eco Vicentino chiarisce che “nessuna agenzia di viaggi organizzati nè di autonoleggio con sede in Altovicentino è coinvolta nella vicenda”. Invece “rimane da chiarire semmai come sia stato possibile che, nonostante le norme di prevenzione, un singolo caso di potenziale infezione abbia propagato il virus tra i visitatori partiti da Thiene e Chiuppano fino a raggiunge Ischia e pernottare in un albergo”.

Il quotidiano veneto sostiene che “Tra i viaggiatori, una persona si era sentita male, mostrando dei sintomi compatibili con l’ipotesi del contagio da Covid-19. Nonostante il rischio avrebbe comunque partecipato ai momenti conviviali in programma, rientrando con il resto della comitiva in una delle autocorriere per poi sottoporsi a verifiche sanitarie al rientro in Veneto. Risultando positiva al tampone”. Successivamente altre persone della comitiva hanno poi accusato sintomi più o meno lievi di malattia, affrontando l’iter dei tamponi per scoprire altri casi con ogni probabilità legati al viaggio sull’isola di Ischia.

Difficile parlare di certezze assolute riguardo a questa vicenda, ma nemmeno si tratta di ipotesi così azzardate: sui 40 casi emersi tra i paesi confinanti negli ultimi 10 giorni sono riscontrabili più casi di uomini e donne- per lo più pensionati – dell’Alto vicentino legati direttamente o indirettamente al viaggio, ora alle prese con il virus e le preoccupazioni che ne derivano (anche perchè a loro volta hanno poi contagiato familiari). Tra questi due sono tra i pazienti ricoverati in ospedale a Santorso nel reparto Covid. Da parte dell’Ulss 7 Pedemontana, impegnata con il tracciamento di centinaia di casi giornalieri da parte del servizio prevenzione, per ora nessun commento ufficiale. Di sicuro qualcosa non è andato per il verso giusto durante la vacanza in cui si è sviluppato il successivo focolaio, protocolli alla mano, e potrebbe essere oggetto di verifiche sulle modalità di viaggio, sul corretto utilizzo delle mascherine e sulle misure di sicurezza adottata nell’hotel che ha ospitato il gruppo.

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