POLITICAPRIMO PIANO

Il voto isolano tra conferme, flop, sorprese e “fuga” dalle urne

Clamoroso il dato dell’astensionismo, ben al di sotto del 50% in tutti i sei Comuni isolani: difficili, con percentuali così imbarazzanti, attribuire la colpa soltanto al meteo avverso. Una prima analisi del voto tra vincitori e vinti ma anche le indicazioni che arrivano a livello locale, che pure non mancano

Non è mai semplice fare l’analisi di un voto politico su scala nazionale a livello locale. L’operazione è ancor più complessa nella misura in cui questa tornata elettorale stentava anche ad accendere gli entusiasmi, vuoi per l’assenza di candidature che potessero avere un margine di vittoria vuoi perché bene o male di partiti o movimenti politici strutturati (nell’accezione letterale ed ormai andata perduta del termine) praticamente non se ne contano. Ecco perché quest’ultimo passaggio ci induce ad una riflessione: se potrebbe essere un attimino oggetto di meditazione capire chi è o chi sono i vincitori, non ci sono dubbi nel proclamare il grande sconfitto. Che ad Ischia si chiama Partito Democratico, senza se e senza ma: l’unico soggetto politico sulla carta presente sul territorio è stato asfaltato e ridicolizzato da altri movimenti e partiti che qui non sono affatto radicati o che lo sono in maniera marginale e residuale, e sia detto senza offesa per nessuno. Prima di passare ai numeri, però, è opportuno sottolineare il dato che più di ogni altro “condanna” la nostra isola, che è quello dell’affluenza alle urne. Un dato bassissimo, lontano sia da quello nazionale (63.95%, già di suo il più basso di sempre) che da quello legato al territorio regionale campano (53.3%, altrettanto impressionante rispetto a un passato più e meno recente).

AFFLUENZA IMBARAZZANTE SULL’ISOLA, NESSUN COMUNE AL 50%

Ebbene, percentuali tanto sconfortanti sembrano numeri da guinness dei primati se rapportati a quelli che si registrano sull’isola d’Ischia. Pensate, in nessuno dei sei Comuni l’affluenza ha raggiunto la soglia del 50 per cento e questo rappresenta un primato negativo degno di passare alla storia. Rispetto alle consultazioni del 2018, il crollo dei presenti alle urne è di oltre 20 punti percentuali, un calo che davvero diventa difficile da spiegare soltanto con le pessime condizioni meteorologiche e la pioggia che domenica è caduta senza soluzione di continuità. Nello specifico, a Ischia ha votato il 45.04%, a Casamicciola il 46.37%, a Lacco Ameno il 45,88%, a Forio il 45.51%, a Serrara Fontana il 40.83% e infine a Barano il 41.21%. Per la cronaca le elezioni politiche hanno riscaldato appena un po’ in più il cuore dei procidani, sull’isola di Arturo la percentuale di votanti – comunque sconfortante – si è attestata al 48.94%. Insomma, quanto basta per dire che di andare alle urne e del nuovo governo davvero interessava a pochi. Non è un buon segnale, non può esserlo, restiamo dell’idea che l’astensionismo non sia mai una risposta adeguata ed allora ci sentiamo di dire – pur rispettando l’opinione di chi la pensa diversamente – che l’isola ha risposto nel peggiore dei modi.

VOLANO CENTRODESTRA E MOVIMENTO 5 STELLE

Nelle tabelle che vedete in pagina potete verificare i risultati ottenuti dai singoli partiti e dalle coalizioni in occasione del voto di domenica, dati che ovviamente cerchiamo di sintetizzare in quella che sarà la nostra analisi. Guardando alla circoscrizione Campania 1 quello che emerge è il clamoroso boom del Movimento 5 Stelle che ha portato all’elezione alla Camera di Antonio Caso ed al Senato di Maria Castellone. E non è un caso che i pentastellati sono risultati il partito più votato in tre Comuni su sei (Barano, Casamicciola e Lacco Ameno) e negli altri è davvero ad una spanna da Fratelli d’Italia a conferma di un’onda lunga che non ha risparmiato il territorio isolano. Per il resto va sottolineato che la coalizione di centrodestra supera il 40 per cento in cinque Comuni su sei, l’impresa non riesce – ma anche qui per poca roba – soltanto in quel di Lacco Ameno. A proposito del Comune del Fungo, c’era molta attesa per il risultato del Terzo Polo Azione-Italia Viva, cui il senatore De Siano (al pari degli altri fuoriusciti di Forza Italia) aveva ufficialmente garantito il sostegno in queste politiche). Qui il dato va letto in una duplice veste: dal punto di vista percentuale i centristi in quel di Lacco portano a casa quasi il 15 per cento dei consensi, un risultato praticamente doppio se rapportato alla media nazionale. Dall’altra parte della barricata, dobbiamo sottolineare che si contano 238 voti alla Camera e 241 al Senato, non proprio il massimo della vita. Insomma, forse sarebbe convenuto rimanere allo scoperto ed aspettare tempi migliori prima di schierarsi a favore di questo o quel soggetto politico.

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IL FLOP LEGA, RENZI-CALENDA E IL CASO ISCHIA

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C’è chi canta vittoria per il risultato ottenuto da Azione-Italia Viva sull’isola ma per la verità c’è poco da stare allegri. In un’isola come la nostra ad alta vocazione moderata, Renzi e Calenda si fermano attorno al 5%, quasi tre punti in meno rispetto alla media nazionale, che per la cronaca è un risultato raggiunto soltanto in quel di Serrara Fontana. Sui renziani torneremo a breve, nel frattempo non possiamo omettere di sottolineare che c’è comunque chi è riuscito a fare peggio. Il riferimento è al flop della Lega che viene meno e si sgonfia non riuscendo mai a superare la soglia del 5 per cento, “sbarramento” superato soltanto a Forio dove a questo punto appare evidente che una certa spinta sia arrivata dall’attuale sindaco e presidente Ancim Francesco Del Deo. C’è poi il caso Ischia, dove il Pd è ha ottenuto 1.000 voti o giù di lì sia alla Camera che al Senato: poca roba, se si considera che l’amministrazione comunale è di fatto schierata tutta o quasi con i Dem. Sembra che per la causa piddina si siano spesi soltanto Gianluca Trani e il sindaco Enzo Ferrandino e che non si sia inteso spingere più di tanto sull’acceleratore. Poi per capire il perché occorrerebbe un’analisi approfondita che magari ci riserviamo per le prossime edizionI, a freddo e a bocce ferme.

LA SFIDA CASAMICCIOLESE E IL RISULTATO DELLA IACCARINO

C’erano attesa e curiosità anche per la sfida a distanza in quel di Casamicciola tra la costola dell’amministrazione uscente legata al duo Castagna-Silvitelli e lo zoccolo duro del Partito Democratico. Nella cittadina termale l’ha spuntata il partito di Giorgia Meloni, appoggiata da un gruppo di consiglieri vicini alla ex amministrazione, che pure non ha certo pigiato il piede sull’acceleratore. Al Senato il partito della Meloni ha collezionato 521 preferenze, il Pd si è fermato a 386. Non è andata meglio alla Camera, tutt’altro: FdI porta a casa 620 voti, mentre il Pd si ferma a 466. E attenzione anche al risultato della candidata isolana, Annalisa Iaccarino: per lei 900 voti sul territorio isolano, che non sono un risultato stratosferico ma nemmeno poca roba. Il risultato significativo arriva proprio da Casamicciola, dove l’esponente di Noi Moderati ha raccolto 407 preferenze al Senato, con il partito che alla Camera si è fermato a 117. A quanto sembra, la Iaccarino avrebbe ricevuto un dote anche un sostegno della stessa costola dell’amministrazione uscente, che avrebbe contribuito non poco a portare a casa un risultato comunque considerevole. Se c’è una cosa che non ha funzionato, tra le altre, l’indicazione di voto di Giosi Ferrandino e dei giosiani che al Senato puntavano su Italia Viva (alla Camera si andava dritti sul Pd per sostenere Lello Topo, ndr): a Casamicciola, tanto per dirne una, i renziani prendono appena 136 voti, a Ischia 395 che pure non sono un risultato da esibire con una certa fierezza. Ma che dire, per Marco Bottiglieri e le sue truppe ci sarà tempo per rimettere in piedi le idee e organizzarsi meglio in prospettiva futura.

L’ISOLA D’ISCHIA A TRAZIONE AZZURRA E GLI ELETTI IN CAMPANIA

A proposito di numeri, c’è un dato che conferma come Ischia guardi sempre con interesse a Forza Italia e non resti insensibile al fascino del suo leader Silvio Berlusconi. Nei sei Comuni della nostra isola, infatti, il partito azzurro ha viaggiato a percentuali decisamente superiori alla media nazionali, comprese in una forbice che oscilla tra il 9 e il 15%. Un risultato che certamente non farà fare i salti gioia all’ex senatore e coordinatore regionale Domenico De Siano: insomma, il patrimonio elettorale di FI sul nostro territorio non sembra aver patito particolari ripercussioni dalla sua mancata candidatura e da un pur traumatico addio. Anzi, vogliamo aggiungere un’altra postilla. A questo punto viene da chiedersi se il partito – che attualmente sull’isola non ha una leadership – non possa far “gola” a qualche esponente politico locale, che potrebbe trovarsi una nuova casa con una base elettorale comunque non trascurabile.

GLI ELETTI A CAMERA E SENATO, PIANGE ANCHE DE LUCA

Intanto a dimostrazione del flop del centro sinistra arrivao le elezioni alla Camera e al Senato per l’Uninominale di soli esponenti del M5S e del centro destra. Gli eletti alla Camera per il Movimento 5 Stelle sono: Gaetano Amato, Carmela Auriemma, Dario Carotenuto, Antonio Caso, Sergio Costa, Carmela Di Lauro, Pasqualino Penza. Gli eletti per il centrodestra sono Giuseppe Bicchielli, Gerolamo Cangiano, Carmen Letizia Giorgianni, Attilio Pierro, Gianfranco Rotondi, Francesco Maria Rubano, Maria Immacolata Vietri. Eletti in Campania al Senato per il Movimento 5 Stelle Maria Domenica Castellone, De Rosa Raffaele, Ada Lopreiato, Orfeo Mazzella. Per il centrodestra Giulia Cosenza e Giovanna Petrenga. Guardando oltre l’orizzonte da segnalare che anche il governatore Vincenzo De Luca incassa una “mazziata” di quelle difficili da digerire, pagando di fatto il crollo del Pd. Nessuno dei suoi uomini viene eletto, solo il figlio Piero può sperare nel proporzionale. Non centrano il risultato il vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola, così come incassa una pesante sconfitta anche il consigliere regionale Luca Cascone e con lui altri sodali dello sceriffo.

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