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“Patatrac” Palazzetto e Piscina Comunale, si dimette il collaudatore!

ISCHIA – Parliamo di due strutture che sono rimaste ai box per tanto, troppo tempo. Due poli sportivi la cui assenza ha pesato non poco sull’attività di diverse società ed associazioni che praticano diverse discipline, costrette a fare i salti mortali per arrangiarsi altrove. Parliamo di due veri e propri “monumenti” come il Palazzetto dello Sport “F. Taglialatela” di Fondobosso e la piscina comunale “F. Ferrandino” ubicata in via Michele Mazzella proprio alle spalle della scuola media Giovanni Scotti. Entrambi sono ormai off limits da tempo ed entrambi, va sottolineato per amore di verità, versavano in condizioni disastrose. Da qui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino ha deciso che era l’ora di rimettere a nuovo due strutture che ormai fatiscenti era dir poco, con particolare riferimento alla piscina, diventata ormai un vero e proprio pericolo pubblico. Reperiti una serie di finanziamenti si è proceduto ad una serie di opere che proprio per quanto riguarda la piscina avrebbero dovuto fornire alla stessa un aspetto, un’estetica ed anche una funzionalità a dir poco avveniristica, al punto che trionfalmente ne fu mostrata anche una bozza di progetto assolutamente “ammaliante”.

E così, mentre sportivi, appassionati e semplici cittadini attendono con ansia la riapertura dei due impianti, che da più parti negli ultimi tempi era stata data quasi per imminente, ecco che arriva un’indiscrezione di quelle decisamente preoccupanti, che potrebbero rimettere tutto in gioco e che se non altro gettano ombre sulle opere eseguite nel lasso di tempo caratterizzato dalla chiusura. Secondo informazioni in nostro possesso, di cui peraltro abbiamo verificato la fondatezza, pare che il tecnico che fosse stato chiamato a vestire i panni di collaudatore, abbia indirizzato una lettera al Comune di Ischia nella quale comunica di voler rinunciare all’incarico che gli era stato conferito. Ma che cosa può essere successo per motivare un repentino e sotto certi aspetti clamoroso dietro front? Diventa difficile dare una risposta certa, ma è chiaro che il primo pensiero corre proprio laddove non dovrebbe, o almeno dove non vorremmo: non è da escludere infatti che nel dover dare il nulla osta alla “bontà” di palazzetto e piscina, il professionista abbia notato alcune palesi anomalie e sia così entrato in rotta di collisione col palazzo, ai cui “occupanti” avrà certamente spiegato che andavano apportate determinate modifiche, migliorie e correttivi per rendere pienamente agibili le strutture in questione.

Il ruolo del collaudatore, peraltro, è di quelli abbastanza ingrati e delicati. Questa figura ha infatti il compito di accertare la buona esecuzione dei lavori che devono essere in grado di assicurare la stabilità globale dell’opera e garantire la totale sicurezza; per questi motivi il professionista chiamato a redigere il certificato deve essere un esperto del settore in quanto si assume responsabilità personali di pubblico interesse su opere progettate, dirette ed eseguite da terze persone. Insomma, c’è poco da scherzare e per questo crediamo che la rinuncia all’incarico nasconda qualcosa che forse sarebbe allarmistico definire preoccupante, ma che certamente sarà oggetto di approfondita verifica. Nel frattempo, a pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2017, e con due “fiori all’occhiello” da esibire alla cittadinanza nell’approssimarsi del ritorno alle urne, arriva un’altra gatta da pelare.

 

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