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IMPARARE A CONOSCERE LA CULTURA E LE OPERE DI ONOFRIO BUONOCORE E DELLA SUA FAMIGLIA

di MICHELE LUBRANO

Quando si ammira l’attuale complesso del Palazzo Reale con lo Stabilimento Balneo Termale Militare a Porto d’Ischia, chi conosce di storia, e non la manipola come meglio gli fa comodo, subito pensa alla famiglia ischitana doc dei Buonocore con i suoi tre membri di famiglia di punta quali il Protomedico Francesco, il Prof. Biagio e lo storico e scrittore Mons. Onofrio. Il Protomedico di Corte Borbonica  Francesco nel 1735 fece costruire il Palazzo Reale, il Professore Biagio diresse le scuole elementari di Ischia negli anni ’40 e ’50 e Mons. Onofrio creò nel 1956 la Biblioteca Antoniana con la vecchia scuola annessa, sorta sempre per sua volontà nel 1915. Niente male per una Famiglia che ha fatto anch’essa la storia di Ischia. La famiglia dei Buonocore è fra le più antiche dell’isola e appare nei registri parrocchiali già nel quattordicesimo secolo. Sappiamo di un Francesco Buonocore che visse tra la fine del Cinquecento e il principio del Seicento. Un suo figlio Silvestro acquistò nel 1648 in enfiteusi perpetua 2 moggi e mezzo del cosiddetto “Bosco dei Polverini” “sopra  la  Piscinella”, ossia sopra i bagni di Fornello e Fontana, per 12 ducati annui, ed un altro terreno vicino, “vitato e boscoso”, per 2 ducati annui. Tre anni dopo lo stesso aggiunse altri cinque moggi confinanti, per un canone di 5 ducati. Suo fratello Natale nello stesso anno 1648 comprava 2 moggi e 13 misure di “territorio vitato e ficato”, anche questo parte dello stesso Bosco Polverini, per la somma di 128 ducati, e acquistava nel 1651 una parte del cosiddetto Lenzuolo in enfiteusi perpetua. Silvestro era il nonno del nostro Protomedico, che mise con queste compere la base per la futura creazione del nipote. Suo figlio era Fabrizio Buonocore, che sposò una Laudonia Schiano, la quale, il 18 luglio 1689, divenne madre del Nostro. I Buonocore non erano una semplice famiglia di contadini. Diversi discendenti avevano studiato teologia o giurisprudenza. Già un fratello del padre del Protomedico era clerico, un Natale Buonocore s’incontra come notaio tra il 1703 e il 1733, un canonico Gaetano Buonocore battezzò nel 1676 Gíovan Andrea Schiano, un fratello della madre del Protomedico e futuro Vescovo di Massalubrense, un fratello più anziano del Proto-medico era il Rev.do Silvestro Buonocore, cancelliere della Curia (1676-1715). Un figlio di sua sorella, Bernardo Onorato, diventò Vescovo di Trevico, cittadina della provincia di Avellino (1700-1773). Così non è da meravigliarsi che anche il giovine Francesco mostrasse già nella prima gioventù una passione speciale per le lingue antiche. Frequentò  l’Università di Napoli studiando medicina, ma interessandosi non meno delle lingue, della filosofia, della storia, della geometria, rivelando così fin da principio un tratto essenziale del suo carattere, che mantenne per tutta la vita.

LO  STRAORDINARIO IMPEGNO  CULTURALE E SOCIALE DI ONOFRIO BUONOCORE

Onofrio Buonocore (Ischia 1870 -1960) venne alla luce nella Villa dei Bagni, quindicenne entrò in Seminario, dove curò la sua preparazione con lo studio costante e appassionato. Fu ordinato sacerdote nel 1897 e prese ad insegnare latino e greco, non abbandonando mai la sua aspirazione di conseguire la laurea nelle sue discipline preferite, in un’epoca in cui le autorità ecclesiastiche non erano tanto propense a consentire ai sacerdoti la frequenza delle università. Si adoperò costantemente per l’incremento delle scuole pubbliche sull’isola, oltre che per la cultura in genere. Nel 1915 fu sua l’iniziativa di aprire una scuola media e nacque così la “Vittoria Colonna” (ospitata nel convento di S. Antonio), cui affluirono alunni da tutta l’isola. Nel 1939 fu aperto l’ “Istituto Magistrale Ferrante d’Avalos” operante sino al 1949, quando fu creato il ginnasio-liceo statale. Istituì la Biblioteca Antoniana, allo scopo di raccogliere non solo opere e documenti riguardanti l’isola, ma anche enciclopedie e volumi che potessero essere utili agli studenti, ai giovani e alla gente appassionata della lettura. La biblioteca doveva diventare centro di irradiazione agli intelletti sani. Nel 1944 con altri amici fondò il Centro Studi su l’isola d’Ischia, di cui tenne la presidenza sino al 1958. Fu autore di varie pubblicazioni sull’isola d’Ischia, oltre che direttore di periodici di successo (La Cultura, con tematiche soprattutto storiche, e La Vedetta del Golfo): La storia di uno scoglio (1956), Il più bel fiore d’Enaria (1905), Nuptialia Isclana (1907), La Diocesi d’Ischia (1948), Festose celebrazioni secolari isclane (1955) e varie altre. Noto il suo incitamento alle giovani generazioni a conoscere la propria terra, per poterla amare. Pensò e scrisse che la secolare Torre davanti al Castello potesse chiamarsi Torre di Michelangelo in virtù dell’ipotesi che il grande artista fiorentino avesse soggiornato nella Torre ospite di Vittoria Colonna e di Laura Sanseverino consorte di Innigo D’Avalos e zia del giovane sposo Ferrante.

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