Impatto mortale a Porto Cervo, chiuse le indagini
Il capo dei pm ipotizza l’accusa di omicidio colposo anche per l’ischitano Luigi Cortese, skipper del motoscafo Sweet Dragon. Il legale del nostro concittadino annuncia l’avvio di nuove attività tecniche difensive
Una imbarcazione nella traiettoria dell’altra e poi la virata a sinistra dello yacht Amore che si schianta sugli scogli, il manager tedesco Dean Kronsbein (61 anni) sbatte violentemente sulla consolle della plancia di Amore e perde la vita. È la ricostruzione fatta dal pm dell’incidente nautico avvenuto il 31 luglio dell’anno scorso a Porto Cervo. Navigazione in area interdetta ed eccessiva velocità delle imbarcazioni, sono queste le condotte che, secondo la Procura di Tempio, hanno causato il decesso del manager. Il capo dei pm, Gregorio Capasso, ha firmato l’avviso di concluse indagini (con l’accusa di omicidio colposo) indirizzato al comandante dello yacht della vittima, lo skipper romano Mario Lallone, 67 anni, e a Luigi Cortese, 57 anni, di Ischia, skipper del motoscafo Sweet Dragon, imbarcazione della famiglia Berlusconi. La Procura ipotizza il concorso di colpa.
Lo yacht Amore, di Kronsbein, secondo il pm Capasso stava navigando a forte velocità (16 nodi in più rispetto a quella consentita) a 75 metri dalla costa rocciosa e, finito nella traiettoria dello Sweet Dragon, avrebbe accostato a sinistra, manovra che lo ha fatto finire sugli scogli. La vittima si trovava in plancia, il decesso è stato causato dall’urto contro la consolle (politrauma da shock midollare). Anche il motoscafo Sweet Dragon, secondo il pm, aveva una velocità eccessiva. Il legale di Cortese, il penalista Fabio Varone, ha annunciato l’avvio di nuovi attività tecniche difensive.