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Impianto biogas a Casamicciola, l’urbanista Conte consegna la sua relazione

CASAMICCIOLA TERME. Il professor Sebastiano Conte ha consegnato al Comune di Casamicciola il parere richiestogli relativamente all’individuazione del procedimento amministrativo più adeguato per arrivare più rapidamente alla realizzazione di un impianto di biogas. Si tratta di un apparecchio che smaltisce i rifiuti organici, producendo contemporaneamente energia utilizzabile, senza alcun impatto ambientale. Come si ricorderà, il Comune insieme alla propria partecipata, l’Amca, intende realizzare tale “mini impianto di digestione anaerobica a solido”, ubicandolo in un’area individuata al Catasto al foglio n. 4 particella 4, nella zona del Cretaio, che nell’attuale Piano Regolatore Generale, ricade in zona territoriale omogenea F1, classificata come zona di rispetto. Individuata tale area, era dunque necessario individuare il procedimento con cui si possa arrivare rapidamente all’approvazione degli atti amministrativi occorrenti per realizzare l’opera in questione. Di qui l’incarico conferito al professor Conte, grande esperto della materia la cui fama è assurta a livelli nazionali. L’urbanista ha esaminato la questione alla luce della legislazione vigente e della giurisprudenza, oltre che dell’esperienza sulla specifica problematica, stendendo una relazione che ha dapprima esaminato l’efficacia dello strumento urbanistico generale nel Comune termale, per poi passare alla verifica di casi concreti, analizzando via via la condizione della zona F1, gravata dal vincolo di in edificabilità, l’ipotesi di variante dello strumento urbanistico, l’importante profilo sismico e le implicazioni della zonizzazione sismica, senza dimenticare il profilo paesaggistico e quello idrogeologico, per affrontare le possibilità di variante ordinaria ma anche una fattispecie particolare. Nelle conclusioni del parere si legge che “una iniziativa del genere indicato non ha possibilità di insediamento in una zona urbanisticamente già destinata ad accogliere opere pubbliche o di interesse pubblico, secondo le previsioni del Piano Regolatore Generale approvato oltre 30 anni fa ed ancora vigente; ciò comporta che essa comporti la necessità di una variante dello strumento urbanistico vigente”. Il professor Conte prosegue spiegando che “la variante dello strumento urbanistico vigente può avvenire per la sola modifica della destinazione della disciplina territoriale dell’area prescelta a tal fine, quale presupposto della successiva predisposizione ed approvazione della progettazione esecutiva dell’opera. In tal caso il procedimento di sola variante urbanistica è quello fissato dal combinato disposto degli articoli 3 e a del Regolamento Regionale n. 5 del 4 agosto 2011 con la Valutazione Ambientale Strategica (Vas) ed il coinvolgimento di tutti gli Enti la cui partecipazione è prescritta dalle varie disposizioni vigenti”. In questo caso, come scrive l’urbanista, “una volta entrata in vigore la variante urbanistica con l’approvazione definitiva, si attiva il procedimento per la progettazione esecutiva dell’opera e la sua approvazione che, nella fattispecie concreta della realtà locale, comporterà la ripetizione del coinvolgimento di tutti gli Enti già coinvolti nel procedimento di Vas e di variante del Prg”. Inoltre, tenuto conto del fatto che il Comune di Casamicciola, come tutti gli altri della Campania, è tenuto a dotarsi del nuovo Piano Urbanistico Comunale adottandolo entro il 31 dicembre 2018 e approvandolo entro il 31 dicembre 2019, secondo il professor Sebastiano Conte “potrebbe essere più adeguato all’obiettivo singolare e peculiare, il procedimento di approvazione del singolo progetto di opera pubblica, avente valenza di variante urbanistica,  ai sensi ed agli effetti del combinato disposto degli articoli 10 e 19 del Dpr n. 327 dell’8 giugno 2001, che, comunque, comportano gli stessi adempimenti ed il coinvolgimento delle medesime Autorità, corredandolo di tutti i contributi e egli elaborati, finalizzati alla Vas, alla Via, al parere dell’Autorità di Bacino, all’Autorizzazione Paesaggistica». Quello consigliato dal professor Conte è un procedimento speciale, che mira a conseguire la conformità urbanistica di un singolo intervento qualificabile come opera pubblica allo scopo di accelerarne la realizzazione. Infatti, come viene spiegato nella relazione: con il procedimento illustrato nell’articolo 10 l’obiettivo è quello di imporre un vincolo espropriativo sull’area prescelta per accogliere l’insediamento di opera pubblica, mentre col procedimento indicato nell’articolo 19 ai commi successivi al primo, “si mira a conseguire l’effetto della conformizzazione urbanistica dell’intervento di opera pubblica contestualizzando la variazione urbanistica con l’approvazione del progetto preliminare o definitivo dell’opera da realizzare. E ciò svincolando il relativo procedimento da quello ordinario dello strumento urbanistico generale, più articolato e più lungo, anche in considerazione della ampiezza delle previsioni e della necessaria più ampia e articolata partecipazione di soggetti istituzionali e popolazione”.

 

 

 

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