Imu, Tarsu e ripiano: consiglio comunale lampo a Ischia
Tutti i punti all’ordine del giorno approvati con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dei consiglieri di opposizione. Le osservazioni e le ombre di Gianluca Trani
Quella in programma ieri sera (iniziata alle 19.30 con trenta minuti di ritardo decisi dopo il primo appello) a Ischia era una seduta di consiglio comunale davvero inusuale. In primis per lo svolgimento “a porte chiuse” in ossequio alle normative anticontagio e poi per gli eccessivi tecnicismi dei punti inseriti all’ordine del giorno. Che, per la cronaca, erano i seguenti: approvazione regolamento imposta municipale propria; approvazione regolamento generale entrate tributarie; approvazione regolamento per la disciplina sulla tassa rifiuti; approvazione aliquote Imu 2020; approvazione e conferma per il 2020 delle tariffe TARI adottate per l’anno 2019 ai sensi dell’art. 107 comma 5 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18 convertito con modificazioni della legge 24 aprile 2020 n. 17; approvazione dell’art. 39 quater del decreto legge 30 dicembre 2019 n. 163 convertito dalla legge 28 febbraio 2020 n. 8 per il disavanzo rendiconto 2019.
La seduta è stata davvero veloce e priva di eccessivi spunti meritevoli di nota, e si è conclusa in poco più di un’ora di dibattito. Su tutti i punti la votazione è stata di 10 favorevoli e 5 contrari, ovviamente questi ultimi tutti tra le fila della minoranza. Tra i banchi della maggioranza si registravano le assenze del sindaco Enzo Ferrandino (la sua poltrona era occupata dal vice Luigi Di Vaia) e di Pasquale Balestrieri. A tenere animato il dibattito ci ha pensato il consigliere di minoranza Gianluca Trani, il quale a inizio serata ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo del compianto Pasquale Saurino. La discussione sull’Imu è filata liscia anche perché ci si trovava dinanzi a un adempimento di legge che non poteva scatenare chissà quale dialettica, ma Trani è stato particolarmente critico sulla Tarsu, lamentando che l’agevolazione dell’8 per cento decisa dall’amministrazione, e che per la cronaca equivale in pratica a un mese di sconto, è un palliativo di poco conto. In primis perché il lockdown ha avuto una durata più lunga e poi, ha sottolineato, perché la vera sfida dovrebbe essere quella di abbassare i costi di gestione, anche perché quelli di discarica e gli straordinari ai dipendenti rappresentano due voci che hanno registrato un netto calo nei periodi più acuti della pandemia.
Non è mancato il confronto serrato anche circa il ripiano di una somma pari a circa 17 milioni di euro, sulla quale ha relazionato in consiglio anche il responsabile dell’area economico finanziaria, Antonio Bernasconi. Per l’amministrazione basterà raggiungere un tasso di maggiore riscossione negli anni a venire, ma Gianluca Trani anche stavolta ha fatto da argine e si è messo di traverso, sottolineando come allo stato dell’arte c’è mezzo paese che paga e l’altro mezzo che evade e l’aumento eventuale delle aliquote potrebbe finire con il danneggiare e “uccidere” anche chi non si sottrae al pagamento delle imposte.
Foto Franco Trani