CRONACA

Morelli traccia la rotta: «Continuità, ma vorremmo aprire ai giovani»

Il neo presidente dell’Associazione Forense isolana spiega al nostro giornale quelle che saranno le sue priorità. Confermando innanzitutto la volontà da parte dell’avvocatura di voler continuare a incidere nel tessuto sociale: non solo stabilizzazione del tribunale ma anche un sistema scolastico efficiente e un presidio sanitario funzionante. Ma la “mission” rimane un’altra…

Di recente è stato eletto nuovo Presidente dell’Assoforense. In che cosa si andrà avanti nel segno della continuità, e in che cosa le piacerebbe lasciare la sua impronta?

«La continuità viene chiaramente dai 20 anni della mia militanza dell’Assoforense. Con questo nuovo Direttivo vorremmo aprirci di più ai nuovi colleghi, compresi quelli più giovani, in modo da rendere possibile una partecipazione più compatta alla vita dell’Assoforense in vista dell’obiettivo prioritario costituito dalla stabilizzazione della sede giudiziaria, ma anche e soprattutto alimentare l’amore verso la professione che ultimamente, anche a causa della crisi economica e sociale, sta allontanando molti giovani, i quali in gran parte si dedicano a concorsi pubblici. Li capisco, perché si tratta di una professione difficile, ma mi auguro che possano riavvicinarsi all’avvocatura, che resta comunque una nobile professione».

Negli ultimi anni uno dei segnali tangibili che ha lasciato l’Assoforense è stata quella di essere stati vicino non soltanto a problematiche come quella della stabilizzazione del Tribunale, ma anche a problemi di natura sociale, come i trasporti, la sanità. Gli avvocati sono dunque parte integrante del tessuto sociale e ne sposano le cause.

«L’obiettivo della stabilizzazione va in parallelo con quello della garanzia dei servizi fondamentali per l’isola. Vorrei inoltre riavvicinare i giovani a questa nobile professione»

«Confermo. Io ho lavorato a stretto contatto sia con Gianpaolo Buono sia con Francesco Cellammare; soprattutto negli ultimi due mandati l’inserimento dell’avvocatura nel tessuto sociale si è fatto sempre più intenso: avere una sede giudiziaria stabile significa anche avere un sistema scolastico stabile in grado di garantire un’istruzione adeguata ai nostri figli, significa avere un presidio sanitario importante come il Rizzoli. Siamo molto vicini a queste tematiche, come a quella dei trasporti, perché conosciamo le difficoltà che viviamo in prima persona ogni giorno, per recarci a Napoli a celebrare le udienze, col conseguente spostamento di testimoni e parti civili. Dunque, in tal senso la nostra azione sarà indubbiamente nel senso della continuità perché è fondamentale garantire i servizi essenziali. D’altronde la recente modifica della carta costituzionale ha sancito l’insularità come una peculiarità che da problema può trasformarsi in un vantaggio per noi, garantendo tali servizi. Ricordiamo che la nostra comunità produce tanto a livello di fatturato, in ambito regionale».

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«Le porte dell’Assoforense sono aperte a tutti coloro che vogliono dare un contributo, compreso Francesco Cellammare con cui ho già collaborato per anni»

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Si aspettava un successo così ampio alle elezioni? Concede almeno l’onore delle armi al suo sfidante?

«L’ho già detto: le porte dell’Assoforense saranno aperte a tutti coloro che vorranno dare il loro contributo. Ho già ricevuto tre richieste di iscrizioni all’associazione, nonostante queste persone non abbiano potuto esercitare il diritto di voto. Ovviamente ogni apporto va inquadrato nel rispetto dei ruoli, perché quando c’è una competizione elettorale alcuni vengono eletti e sono espressione di colleghi che gli hanno voluto dare fiducia. È chiaro che Francesco Cellammare potrà dare il suo contributo, ripeto, nel rispetto dei ruoli che l’urna ha deciso venerdì scorso. Sulla prima domanda, rispondo affermativamente: me lo aspettavo, perché la candidatura è nata alcuni mesi fa, sulla spinta di parte del direttivo che l’aveva condivisa, poi ci sono stati incontri con altri gruppi di colleghi a cui ovviamente io non ho partecipato; un mese fa una delegazione di colleghi è venuta nel mio studio chiedendo la mia disponibilitàe io l’ho data. In ogni caso, onore a Francesco, si è difeso facendo un buon risultato». 

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