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Riecco il Tribunale, Cellammare “carica”: «Adesso difendiamolo»

ISCHIA. La conclusione dei lavori presso lo storico edificio dell’ex Pretura e la sospirata formazione del nuovo Governo sembrano imprimere rinnovato slancio alle speranze di ottenere una sede stabile ma soprattutto definitiva alla giustizia isolana. Ne parliamo col Presidente dell’Assoforense isolana, l’avvocato Francesco Cellammare.

A quando la riapertura della sede storica?

«Siamo ormai in dirittura d’arrivo. Venerdì sono state effettuate con esito positivo le verifiche da parte della Commissione di manutenzione dell’ufficio speciale di Napoli che fa capo al Dottor Mungo presso il Ministero a Roma. Lunedì svolgeranno un supplemento di verifiche, dopo di che dovrebbe esserci il via libera per il trasloco presso la rinnovata sede. E per quanto riguarda gli arredi, sono giunti alcuni addetti all’Economato del Tribunale di Napoli per valutare la possibilità di dotare gli uffici di nuove suppellettili, dal momento che molte di quelle presenti sono ormai inservibili e andranno definitivamente scartate».

Sì, ma c’è una data, più o meno precisa, di riferimento?

«Sui tempi di rientro effettivo, non si possono ancora fare previsioni. In parte dipenderà dalle ultime verifiche: poi toccherà al Ministero prendere in carico la sede e dare l’avvio alle procedure di trasloco. Data l’urgenza per il Comune di Ischia per venire incontro alle esigenze scolastiche dell’Istituto Cristofaro Mennella, si sta cercando di premere il piede sull’acceleratore e concludere tutto entro questo mese, o al massimo entro il mese prossimo. Tuttavia…».

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Tuttavia?

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«Quando ci sono pratiche burocratiche di mezzo, come in questo caso, i tempi potrebbero dilatarsi fino alla pausa estiva. E forse sarebbe anche meglio dal punto di vista logistico, perché in quel periodo non ci sarebbe attività giudiziaria a rendere più complicato il trasferimento».

Un traguardo che comunque ha richiesto anni.

«Sì, ho lavorato duramente insieme all’avvocato Gianpaolo Buono negli ultimi undici anni, e sono orgoglioso di vedere il nostro Palazzo di Giustizia finalmente rinnovato: il nostro obiettivo era di riuscire ad avere per l’isola un Tribunale quantomeno decoroso, dotato di nuovi impianti. Adesso si deve tutto il possibile, anche da parte del Comune, affinché il Palazzo di Giustizia venga preservato, evitando alcune condotte spiacevoli che si ricordano: impronte dei piedi sui muri, o i graffiti e i murales sulla facciata. La fondamentale funzione dell’edificio deve essere rispettata, e va preservata proteggendone il decoro. Sono dunque necessari i controlli affinché nessuno imbratti le pareti. Dopo tutto quello che si è speso per rinnovarlo, adesso i cittadini devono farne buon uso».

Detto della sede, veniamo ora al tema più scottante, quello della stabilizzazione del presidio.

«Posso assicurare che ci stiamo lavorando, molto e bene. Adesso si è aperto uno spiraglio di speranza in quanto finalmente si è insediato il nuovo Governo, quando invece sembrava che tutto potesse saltare. Io sono fiducioso: abbiamo allacciato alcune importanti interlocuzioni con Roma, sia con la Lega che con i 5 Stelle. Probabilmente verremo ricevuti al Ministero già la prossima settimana, o al massimo entro due settimane.  Inoltre stiamo organizzando un convegno all’hotel Delfini che si svolgerà a fine giugno, dove interverranno i parlamentari che si sono impegnati affinché in tempi brevissimi si possa giungere a una modifica legislativa con la stabilizzazione delle sedi giudiziarie insulari.

Qualche nome?

«Preferisco attendere fino a quando non ci sarà l’ufficialità. Parallelamente, insieme alle associazioni forensi delle isole Eolie e dell’Elba, abbiamo preparato un documento che consegneremo personalmente nelle mani del ministro Bonafede, ma anche a tutti gli esponenti politici che formano il Governo, compresi Salvini e Di Maio. L’auspicio è che i parlamentari approvino in maniera bipartisan una norma d’urgenza, visti i tempi strettissimi: non possiamo nemmeno permetterci il lusso di arrivare alla Legge di Stabilità, perché sarebbe probabilmente troppo tardi. Bisogna inquadrare il giusto provvedimento normativo: penso alla decretazione d’urgenza come quello più adatto alla situazione. In ogni caso, come detto, a breve saremo ricevuti dal ministro. Mi aspetto che tutti i sindaci dell’isola si liberano da qualsiasi impegno e vengano con noi a richiedere la stabilizzazione del tribunale».

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